Autore: boyska Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] hackmeeting 06 decreto di condanna
per non entrare nella "guerra dei +1/-1" (o addirittura generazionale, madò) un
po' di critiche punto per punto...
On Tue, Jan 29, 2013 at 06:57:39PM +0100, ignifugo wrote: > a me va bene quello che si è scritto, con qualche minima modifica.. ve
> le segno e lo riscrivo:
>
> - toglierei che hanno occupato (chiaro, no?)
è la posizione dell'avvocato? c'è un qualche consenso con gli altri 22?
perché non mi pare affatto chiaro, altrimenti. L'occupazione è una pratica
illegale, si, ma che ci si rivendica... specie se la prescrizione pare a
portata di mano :)
> - tolgo non ci fate paura! perchè mia nonna storcerebbe il naso ed
> invece glielo vorrei proprio fare leggere e farmi dare ragione senza
> sentirmi dire che son sempre provocatrice.
però scusa, allora mi sfugge il senso del comunicato. Cioè noi come rispondiamo
agli attacchi repressivi che ci fanno? Qualcosa dovrai pur dirlo che lasci
intendere che le lotte sociali non si arrestano, eccetera.
> Dopo 6 anni e mezzo la legge italiana si è svegliata per denunciare 23
> persone che hanno preso parte all'hackmeeting 2006.
la magistratura* italiana.
> Queste persone sono indebitamente infamate/accusate dallo Stato
> dell'articolo 633 del codice penale:
>
> Articolo 633: Invasione di terreni o edifici.
> # chessiamo cerbiatti?
> Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o
> privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto.
>
> L'hm del 2006, come tutti gli hm, sono manifestazioni temporanee di un
> diritto collettivo di libertà.
> Un incontro annuale gratuito con un solo obiettivo, quello di ampliare
> le proprie conoscenze.
sta cosa sul gratuito e sulla conoscenza la toglierei. Non direi che quello è
il solo obiettivo di hm, no?
> Il reato che si contesta loro e', di fatto, quello di avero reso agibile
> e in parte restaurato uno stabile, averlo attrezzato di bagni, docce e
> cucina per quasi un migliaio di partecipanti per i 3 giorni dell'evento,
> per poi lasciarlo meglio di prima.
>
> Questo e' esattamente quello che avviene da 16 anni durante ogni
> HackMeeting, l'annuale raduno della comunita' hacker italiana,
> quando orde di umani, provenienti da tutta la penisola e non solo, si
> incontrano per dare vita al libero scambio di saperi, informazioni,
> tecnologie, corpi, affetti, intensita', guidati dall'insana passione a
> ''metterci le mani dentro'', a non delegare nulla, ad esprimersi in
> prima persona, in una dimensione collettiva e politica che trova
> nell'autogestione e nell'autorganizzazione la sua colonna vertebrale.
>
> Il nostro spirito comunitario è più vivo che mai, ancora di più nelle
> avversità, e anche quest'anno ci ritroveremo in giro per la penisola per
> continuare a portare avanti le nostre istanze di condivisione e di
> libera espressione, per continuare a fare dell'hacking il nostro modo di
> cambiare la realta'.
ma non è mica questione di spirito comunitario, quello ce l'hanno pure le
parrocchie.
E molti degli accusati sono persone "estranee" alla nostra comunità, insomma
stanno colpendo ben più le lotte sociali che non la nostra comunità.
> Massima solidarietà alle persone che si vedono coinvolte in questo
> ingiusto procedimento giudiziario.
Ma non è un provvedimento giudiziario, è una roba repressiva.
Penso che chiamarlo "ingiusto procedimento giudiziario" lo faccia scadere
nell'incomprensibilità; invece è all'interno di un quadro piuttosto semplice da
leggere.
Insomma, va bene renderlo più "condivisibile", meno provocatore, quel che si
vuole. Però non possiamo nemmeno chiudere gli occhi e fare enormi passi
indietro...