Author: carl0s(anche.no) Date: To: hackmeeting Subject: Re: [Hackmeeting] riflessioni
IL FATTACCIO.
A me pare che questo benedetto fattaccio, fattaccio lo sia stato non tanto per la "dinamica di porta" come ha brillantemente chiosato il Nostro Lider Maximo™ in assemblea :P
Ma per alcune altre questioncielle legate.
La prima:
naif abbi pietà io manco c'avrò parlato face2face co te, ma certo che se nella vita sfruculi un cobra, prima o poi esso te mozzica. È buono, cattivo, c'ha ragione, c'ha torto, importa il giusto. Esso ti mozzica uguale e la tua è semplicemente inopportunità.
La seconda:
Sentire vomitare urlando accuse non circostanziate, si chiama fare illazioni. Questa cosa mi fa schifo se la fanno gli infami, figurati se la fa gente della mia (?) comunità. Se ci sono cose da contestare, che siano precise e circostanziate.
Perché un conto sono le dinamiche di porta, che semmirompilcazzo rispondo per le rime, un altro sono le motivazioni-politiche™. Ecco in questo secondo caso devono essere precise, circostanziate e inattaccabili. "Perché tu porcoddio fai le backdoor" non assomiglia a nessuno dei precedenti aggettivi.
La terza e forse secondo me la più dolorosa - che ha sollevato anche Elettrico:
Pietà, possiamo evitare di prendere una posizione di un qualche genere solo perché ci sono due persone di cui mi fido che la prendono così? È tanto svilente.
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LE CONSIDERAZIONI
On Wednesday, July 4, 2012 at 1:47 PM, Joe wrote:
> Io vedo positivamente l'allargamento al reality hacking dell'ambito
> dell'hackit (ma e' una cosa nuova? non mi pare...), ma resto un po'
> preoccupato se non ci sono seminari altrettanto interessanti che hanno
> come tema l'ambito informatico/di rete. Devo dire che le cose che diceva gin(e) sono anche vere.
Ma c'è un però.
Ed è, me in testa, uno dei motivi per cui mi sento di condividere il malcontento espresso dal socialdemocratico Ciaby nella sua email.
Come altri anche io sono stato a un seminario fighissimo. L'ha tenuto una che non è della nostra comunità. Una cartografa incazzatissima, e bravissima, assieme a una ragazza che non avevo mai visto, ma bella lì.
Ecco quel seminario era sui generis, perché c'era lei che spiegava cosa avevano fatto e di cosa avevano bisogno.
In sostanza hanno fatto opendata a mano, si sono presi un pdf, lo hanno mappato a manina su google maps, e poi hanno cercato di farci elaborazioni sopra. Il topic era: interventi di restauro di piccola e modesta entità finanziati dalle autorità post-terremoto.
A prescindere dal tipo di evento, da quanto si paga, dagli sponsor, da chi lo organizza quello che doveva succedere subito dopo era cooptare la cartografa, offrirle tutte le competenze e chiudersi il successivo w.e. (il seminario è stato venerdì) per sviluppare qualcosa di sensato sui loro input.
Io non l'ho fatto, colpevole. Gli altri?
Il problema credo sta qui.
Sarà anche vero che il nerd medio sta 18 ore al pc e ad hackit magari non c'ha voglia. Però è un incontro di hackers e non solo di amici che non si vedono tout-le-jour. Quindi forse passare ore in un po' di sano autismo non è il male. La differenza se volete è che in questi benedetti eventi del "nord" la gente ci va ed è un po' più "committed" allo spirito dell'evento stesso, più di quanto si faccia prendere bene a farsi le canne o a bere.
Io francamente non mi ricordo di progetti che sono germinati a partire da hackit ultimamente. È per questo che in plenaria lo scorso anno io lo avevo proposto. Fare delle hackaton o jam che dir si voglia che riuscissero a coniugare il principio di hack-the-town con i contenuti tecnici che in teoria dovremmo avere.
Io, che tecnicamente non sono nessuno, non posso non notare che il livello delle cose che ho visto ultimamente era piuttosto basso. Basso perché non erano questo gran ché i seminari e basso perché le cose che ho visto erano di tecnologie piuttosto consolidate. Lo stesso concetto dietro global leaks, figata, ma non è così innovativo di per sé.
Mi sembra per esempio che manchi in hackit la maggior parte delle cose che volenti o nolenti stiano spopolando nel mondo techie.
E pur non dovendo rincorrere nessuno, direi anche che per avere un punto di vista indipendente certe cose le dobbiamo conoscere. Quindi killer, il mio problema è assolutamente *cosa portare* anche perché l'organizzazione, così com'è è piuttosto consolidata e va avanti da un tot di anni.
E se tecnicamente non trovo niente di interessante e invece trovo un approccio sostanzialmente endogamico (ovvero in cui scarseggia la capacità o la volontà di includere soggetti - un po' perché diceva caparossa questi soggetti non ci sono, e un po' perché siamo oggettivamente una lista respingente) allora mi sposto a fare altro in altri ambienti.
Se ci metti che poi invece non siamo capaci - volutamente o no - di confrontarci con esperienze distanti dalle nostre (non mi interessa discutere il fatto se Flora sì Flora no, nello specifico se entrare ad hackit significava prendersi insulti perché ha fatto cose che malemorte, allora era più efficace e istruttivo farglieli prendere) non riusciamo più ad arricchirci di aspetti tecnici mergiati con quelli politici. Questa, che a mio avviso è stata un po' da sempre la peculiarità più interessante di hackit, il fatto che si era misti e mischiati, è la cosa più problematica.
Perché quando una soluzione funziona lo fa per il giusto equilibrio tra soluto e solvente. Se una delle due parti prende il sopravvento diventa difficile.
> Se hackit perde la capacita' di produrre idee in quell'ambito, e' una
> grossa perdita, secondo me.
>
Lo è anche secondo me, nel senso che chi poi ha necessità di ambiti tecnicamente formativi, rischia di perdersi quelle che sono le pratiche """politicamente""" caratterizzanti di hm. In particolare come diceva lobo qui
> - "la comunita' dell'hackmeeting" e' una TAZ che si crea alla bisogna
> ogni anno, non deve crescere politicamente, deve aggregare soggetti
> "politici" similari, IMHO
E aggiungerei deve permearsi di pratiche e tecnologie dai techie, e permeare i techie con approcci di reality hacking interessanti.
Altrimenti è tempo guadagnato di relax, cannette, alcool e quant'altro, e va benissimo.