Author: carl0s[anche.no] Date: To: hackmeeting Subject: Re: [Hackmeeting] Repubblica.it
Quoto solo Calamari perché c'ho voglia.
On Monday, June 27, 2011 at 11:40 AM, Marco Calamari wrote:
> Solo un genio monomaniacale come lui poteva mantenere viva la
> spinta delle licenze libere.
>
> Ti sei mai soffermata a pensare cosa sarebbe il mondo
> dell'informatica oggi se la GPL e la FSF non esistessero? Questi due passaggi sintetizzano una posizione cristallizzata sulla gratitudine (da me condivisa peraltro) rispetto al fatto che sia stato il principale protagonista della rivoluzione del software libero.
Bene.
Questo è avvenuto tanti anni fa.
Ha avuto delle conseguenze devastanti e meravigliose.
Ma è sempre avvenuto tanti anni fa.
Dopo questo sono successe tantissime cose, molte di esse possono essere lette come una reazione a questa innovazione del Free Software.
Altre come una benefica conseguenza.
Negarlo dietro il suo sostanziale luddismo tecnologico è semplicemente risibile nel 2011.
Nessuno gli toglie il ruolo dell'evangelizzatore, ma io personalmente non gli riconosco il ruolo di guru della tecnologia dell'informazione.
Perché tecnologia dell'informazione è scelte etiche e politiche, ok, ma è anche innovazione, curiosità, sguardo ai nuovi fenomeni e farsene un'idea critica in merito, avendo giocato con queste cosine, smontate, rimontate ma cmq conosciute.
Il problema poi non è manco tanto che RMS dica nel 2011 che il cellulare lui lo scrocca agli amici o che javascript è male perché gli fa girare sul computer del software proprietario (faccio notare che sempre il nostro ciccionissimo e fricchettonissimo idolo, si è scagliato contro flash, dimenticando questo piccolo particolare che la maggior parte dei servizi di video sharing sta per lo meno sperimentando alternative in html5).
Il problema è il codazzo di adoranti dietro l'idolo.
Posto che sugli idoli sono sempre una roba difficile da digerire, di certo ora non gli posso riconoscere un ruolo di spicco. Perché delle cose che gli succedono attorno ORA sembra che non ne sappia una sega.
Ascoltandone i suoi giudizi tagliati con l'accetta si potrebbe dire che oltre a chiederci di usare codec liberi (sacrosanto), non è che sia sta cima. La risposta a fenomeni pervasi che ha dato è "non usateli".
E mi chiedo: è possibile che quello che viene definito Genio (un capolavoro, caro Calamari, non si nega a nessuno), diventi completamente chiuso a quel che gli gira attorno, non avendo neanche l'acume di capire che se non attualizza il suo splendido lavoro sul software libero, la gente prima o poi invece di comprargli il te gli spernacchia la faccia?
Questo giudizio gliel'ho riportato pari pari al nostro articolista in questione, dopodiché lui in quanto individuo è libero di scrivere come gli pare (a parte il passaggio su anonymous, Artu' per essere buoni era tirato per le orecchie :D).
E mi chiedo, ancora più preoccupato: possibile che nella lista di un movimento che ha una storia di più di 20 anni tra una cosa e l'altra passi una posizione non dico maggioritaria, ché non ci stiamo contando qui, ma numericamente importante che decide acriticamente di sucarsi tutte le stratosferiche minchiate che ci ha raccontato durante il suo ritrito speech?
Io sono abituato che stimo un sacco la gente che fa una cosa figa, e poi capisce che non è più aria e smette.
Sennò diventa né più né meno stucchevole di Rocky Ventuordici.