Avete blaterato:
>> forse non avete ben chiaro, pero', cos'e' un hackmeeting.
>
> ho paura che hai perfettamente ragione...
(cut)
ho tagliato sulla "storia degli hacklab" perche' se permetti ognuno porta
con se' la propria.
> Sul fatto che il "movimento" ha fatto terra bruciata intorno a
> se e' facilmente opinabile, poiche' potrei sostenere il contrario
> legittimamente, l'impoverimento della consapevolezza politica
> e delle potenzialita' dello "spippolamento" forse ne e' la causa
> principale, il "metterci le mani dentro" ormai e' diventato
> fine a se stesso o per spararsi le pose su copertine patinate o
> meno e di certo l'hackmeeting non e' mai stata una vetrina o una
> passerella quindi non attira per un cazzo e molti preferiscono
> cose piu' istituzionali senza sbattimenti (senza che faccio nomi
> ve ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche o meno),
> felicemente ipercontrollati da sbirri di ogni ordine e grado,
> dalle istituzioni in generale che in questo modo controllano
> potenzialita' creative e antagoniste al modello unico imposto
> dal capitalismo e non piu' una cosa "underground".... peccato
> che si e' perso per strada un pezzo di liberta' che avevamo in
> qualche modo ricostruito e forse questa e' la cosa piu' grave....
Credo che prendere atto o analizzare questa perdita sarebbe gia' un buon
punto da porre nel campo delle varie "storie" dell'underground che si
stanno tentando di far diventare "La Storia dell' Underground" in italia.
Ed e' proprio qui che la tua teoria fa cilecca:
fa comodo a molti dire che l'"underground" come lo chiami tu e' morto, non
fa comodo riuscire a prendere atto degli errori e delle buone cose (non
dico TANTI errori pero' CERTAMENTE ci sono, come posso testimoniare le
mail di gizero e altri) che sono state fatte e provare a voltare pagina.
su questo mi pare giusto quanto dice Elettrico:
> l'eredità, per rispondere a chi diceva che non abbiamo lasciato niente,
> l'abbiamo provata a lasciare in tutto quello che abbiamo fatto: dai
> seminari a mettere gli hub in giro, è stato tutto un condividere cose
> per cercare di trasmetterle. se non ci siamo riusciti non credo che
> dobbiamo farci le menate psicologiche: non avremo saputo trasmettere,
> non avranno saputo recepire.
>
Ci tengo inoltre a farti notare p@sky
che dal capoverso che ho quotato dalla tua mail
sembra non sia possibile fare un'altro hackmeeting in italia.
SECONDO ME SBAGLI CANDEGGIO.
Tanto per usare il famoso lignuaggio televisivo deturnato.
spero di aver reso l'idea
e _non_ mi vergogno di quotare qualcun'altro:
>> ma con una scelta precisa, l'anno di pausa per riorganizzarsi e
>> vedere se sia il caso o meno di continuare con quest'esperienza
>> che sicuramente e' in una nuova fase...
>
> e speriamo!
>
e ancora:
> Sinceramente e' lo "spirito" dell'hackmeeting che manca e se non
> c'e' quello abbiamo ben poco da proporre come date e luoghi tanto
> non ci saranno interlocutori e organizzatori, scusate il franchesismo.
>
> Ciao
>
> P@sKy
per rispondere a questo tuo "requiem" che mi pare una ripetizione di "Il
Dio e' Morto" che per dirla in maniera nietzchiana serve solo a far
sopravvivere nuovi Dei
RITORNO A NON VERGOGNARMI
di quotare una affermazione molto ottimista che quantomeno da' lo spazio
alle attuali energie di esprimersi:
> bho, a me non e' mai venuto a mancare, penso neanche a molti altri qui
> che fanno parte della nostra comunita' ormai da anni, che anche in un
> periodo come questo ci si continua impegnare lo stesso e portare avanti
> l'hacking come attivita' politica - magari non sempre esplicitata come
> la retorica d'altri tempi vorrebbe - ma pur sempre incisiva ed
> inconfondibile nei risultati.
>
> ciao
>
> - --
> jaromil
mi pare comincino a venire fuori robe interessanti cmq..