[Hackmeeting] CC e' il male?

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Author: Carlo Gubitosa
Date:  
To: hackmeeting
Old-Topics: Re: [Hackmeeting] una piccola storia ignobile
Subject: [Hackmeeting] CC e' il male?
Il giorno 03.09 27/11/2005, st3@??? ha scritto:

>ora, per punti, che cosa contrasta col mio punto di vista nelle licenze
>CreativeCommons:
>
>1) opere derivate
>le licenze CreativeCommons che contengono nel loro nome "Non opere
>derivate" sono in netto contrasto con la liberta' di migliorare o
>modificare un'opera di qualsiasi genere:
>
>"Non opere derivate. Non puoi alterare, trasformare o sviluppare
>quest’opera."
>
>mentre le licenze GFDL e Free Art License difendono molto esplicitamente
>questi diritti


Questo non e' vero. La GFDL e' nata per manuali
tecnici, e fa distinzione tra sezioni invarianti
e sezioni modificabili. Le sezioni invarianti
sono quelle in cui l'autore di un manuale esprime
la sua visione su quel programma, e manifesta
liberamente il suo pensiero. Le sezioni
modificabili sono tali perche' la documentazione
di un software ovviamente deve seguire lo sviluppo delle varie versioni.

Posso rilasciare un libro con GFDL esattamente
equivalente ad una licenza CC BY-ND. Basta
specificare che le sezioni invarianti del libro
sono tutti i capitoli del libro.

>2) non commerciabilita'
>il nostro p4sky poteva andare in copisteria, stampare 10 copie del manuale
>di Asterisk e venderle per il prezzo di carta e inchiostro: questo sarebbe
>stato in contrasto con tutte le licenze che contengono nel loro nome "Non
>commerciale"
>
>"Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per scopi commerciali."


Anche questa e' una cazzata bella e' buona.

Le licenze CC dicono espressamente che tutti i
vincoli imposti dalla licenza possono essere
rimossi previo accordo con l'autore. La clausola
NC non serve per impedire a P@sky di accordarsi
con gli autori di un libro CC per vendere a
prezzo di costo una tiratura limitata di quel libro.

La clausola NC serve per impedire a Mondadori e
ad Einaudi di fare soldi a berlusconi prendendo
libri "No COpyright" che hanno riscosso un grosso
successo in rete, vendendoli senza dare un centesimo ai loro autori.

La clausola NC non danneggia IN CONCRETO i
microdistributori, che possono accordarsi con gli
autori. Al contrario la sua assenza e' un grosso
rischio, perche' favorisce i grossi oligopoli
dell'editoria. Se io fossi un responsabile di
Mondadori adesso pubblicherei una collana con
l'opera omnia di Stallman, senza dare una lira a
Stallman, proprio perche' Stallman non ha messo
nessun vincolo che possa impedire questo abuso.

Se Mondadori non ha ancora fatto una cosa del
genere, non e' perche' loro sono piu' buoni, ma
perche' li' dentro nessuno capisce nulla di
licenze open content, nessuno ha ancora fiutato
che c'e' un possibile mercato per opere "no
copyright" scaricate dalla rete e pubblicate
fottendosene dei loro autori, e perche' la
circolazione di libri in rete e' tutto sommato
ancora limitata, ma potete stare certi che il
primo libro senza clausola NC che diventera' un
caso letterario verra' preso e venduto perfino
negli autogrillo dal grosso editore piu' furbo e piu' veloce.

>in realta' potrei essere pure d'accordo: personalmente non sopporto che
>qualcuno possa _sfruttare_ il mio lavoro...


appunto, il problema e' proprio quello.

>b) queste licenze contengono anche questa clausola: "Se ottieni il
>permesso dal titolare del diritto d'autore, è possibile rinunciare ad
>ognuna di queste condizioni."
>significa insomma che l'autore puo' autorizzare chiunque alla vendita,
>sulla base di accordi commerciali, e verrebbe meno l'uguaglianza dei
>diritti all'interno della comunita', cosa, anche questa, esplicitamente
>sancita nella GFDL e un po' meno esplicitamente nella Free Artistic
>License


L'uguaglianza che predichi e' l'uguaglianza in un
recinto di libere volpi con libere galline,
teoricamente rimuovendo la clausola NC tutti sono
uguali, praticamente i grossi editori (le volpi)
hanno i soldi, i mezzi e le strutture per trarre
vantaggio a scapito di tutti dall'assenza di
condizioni sulla commercializzazione di un libro.
Tu puoi anche mettere in un recinto volpi e
galline, mettendo nella tua fattoria un bel
cartello "tutti gli animali sono uguali", ma poi
spero che tu ti renda conto della tua ingenuita'
quando le volpi si saranno pappate tutte le
galline. Il mercato editoriale non e' un mercato
formato da soggetti uguali che hanno pari
opportunita', ma ci sono piccoli editori che
stentano e grossi squali che si dividono il 90%
del mercato in tre: gruppo Rcs, Gruppo
l'espresso, Mondadori/Fininvest. I libri "no
copyright" senza clausola NC possono servire nel
mondo delle idee a stimolare nuovi editori
indipendenti, ma di fatto danno un ulteriore
vantaggio a chi gode gia' di posizioni dominanti.

>3) viralita'
>in questo senso le CreativeCommons "ShareAlike" sono quasi identiche alle
>due licenze "Free" in questione... il problema sta anche qui nelle
>clausole: ottenuto il permesso dell'autore, la viralita' (il principio per
>cui le opere derivate devono essere distribuite con la stessa licenza
>dell'opera originale) puo' essere compromessa per un qualsiasi motivo (e
>il mio problema e' in questo caso la ragione commerciale)


Anche di questo ho discusso molto in lista
Cyber-rights e credo che sostenere il diritto di
modificare un libro sia una grande cazzata. Un
libro e' l'espressione di un individuo, si puo'
usarlo per citazioni, per estrapolarne dei brani,
per dire le stesse cose in modo diverso, ma QUEL
libro rimane QUEL libro. Quindi la viralita' che
si riferisce alle opere derivate non c'entra
molto nel caso dei libri, e comunque tu stesso
hai detto che la clausola SA e' esattamente
equivalente a quelle usate dalle FDL.

>lo so, ho scritto un po' di getto e quasi sicuramente ho trascurato
>aspetti pur importanti della questione


L'aspetto fondamentale che trascuri e' il funzionamento del mercato editoriale.

>, ma a grandi linee sono questi i
>motivi per cui tendo a guardare con molto sospetto chi distribuisce
>un'opera con licenza CreativeCommons


E' un sospetto stupido che nasce dall'ignoranza.

Infatti come ti ho gia' detto, posso distribuire
un libro non modificabile e con obbligo di
attribuzione in modo indifferente sia con licenza
GFDL che con licenza CC BY-ND. Se tu guardi con
sospetto chi usa il secondo sistema e consideri
un compagno rivoluzionairo chi usa il primo,
semplicemente non hai capito (perche' ignori il
funzionamento delle licenze) che dal punto di
vista pratico le due cose sono perfettamente equivalenti.

Chiedendo quali dovrebbero essere le liberta'
minime garantite ad un lavoro artistico, Stallman
risponde in un modo che mi trova perfettamente concorde:

"I don't think the issues are the same for art/fiction as for practical
works such as software. For art/fiction, people must have at least
the freedom to redistribute exact copies noncommercially, and the freedom
to cite parts with attribution to make other works that are overall
very different.".

Le licenze CC BY-NC-ND garantiscono questo kit di
liberta' essenziali, ragionare su tutto lo
scibile umano come si ragiona sul software mi
pare abbastanza limitato dal punto di vista concettuale.

Il problema vero con le licenze CC non e' nessuno
di quelli che tu hai elencato, ma riguarda ad
esempio licenze come la sampling e la developing
nations 2.0. Queste licenze, infatti, non
garantiscono le liberta' minime di cui sopra, ad
esempio se vivo in un paese ricco non posso
copiare liberamente un'opera rilasciata con
developing nations 2.0, e indipendentemente dal
paese non posso copiare integralmente un brano
musicale rilasciato con licenza sampling, ma solo
estrarne dei campioni da riutilizzare.

Quindi il problema non e' ragionare in modo
ottuso e mettere il bollino "cattivo" su chi usa
licenze CC e il bollino "male" sulle licenze CC,
il problema e' ragionare in modo consapevole sui
vari tipi di licenze, e soprattutto conoscere che
cosa dicono esattamente le varie licenze.