Alle 16:34, martedì 02 novembre 2004, il figlio di merckx . ha scritto:
> allora mi chiedo: dopo i tanti bei discorsi fatti, sulla liberazione e
> sulla possibilità di far entrare certe bici in ciclofficina cosa dobbiamo
> fare?
Ciao boscaiolo
(o Giacomo, prupru ti ha chiamato così, ma con tutti questi "nick" spesso mi
ci perdo)
I fatti che hai segnalato, sicuramente con un grave tormento interiore,
ricadono nella mia scala dei valori tra i comportamenti disonesti, e in
quanto tali inaccettabili.
Una cosa è la messa in discussione della legittimità della proprietà privata,
un'altra è il furto... sicuramente è più lungo e faticoso un percorso che
porti ad una società in cui la proprietà privata sia abolita (cosa che a mio
parere richiederebbe una cultura della responsabilità ed una coerenza
pressoché introvabili al giorno d'oggi), di quanto non lo sia privare qualcun
altro della propria proprietà, in un contesto culturale in cui dovrà _per
forza_ compiere altri sacrifici per riottenere di nuovo quello che già aveva.
Robin Hood, nella leggenda, rubava ai ricchi per dare ai poveri, e questo
viene quasi considerato moralmente accettabile, ma qui mi sembra che in
primis non sia certo che il derubato sia ricco, poi i "poveri" devono
acquistare, ed in terzo luogo sono poveri "scelti"... mi sembra che la
distanza sia parecchia.
Nessun giudizio morale, ché mancano le prove oggettive, solo materia di
riflessione.
Ciao
P.s.: scusate se mi sono intromesso
--
Marco Pierfranceschi
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"Il (nostro) scopo è reinventare la vita
in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste."
(Luigi Pintor)