[Consumo critico - Milano Social Forum]resoconto riunione 4/…

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Author: consumo-critico-msf@inventati.org
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Subject: [Consumo critico - Milano Social Forum]resoconto riunione 4/2
Anch'io ero raffreddato e non ho potuto esserci per la scorsa serata.

Approvo la decisione dei presenti, infatti tutto il processo di costruzione
del FCC e' stato da me vissuto come una accelerazione esogena, come anche
il procedere per campagne che a me interessa relativamente poco come strategia.

Credo invece sia piu' incisivo lavorare su progetti concreti, come Banca
Dati Fornitori, Coordinamento e sviluppo Gas, Mercatini Bio, GODO, Finanza
Etica etc. tutte iniziative che stanno cominciando a dare buoni frutti, e
che sono fertile terreno per la costruzione di un futuro sostenibile.

Mi piace pensare che con questo nostro piccolo contributo, si riesca a
sottrarre i nostri corpi come unica insurrezione possibile (in questo senso
vi invito a leggere un intervento di Bifo comparso su Recombinant:
http://www.rekombinant.org/article.php?sid=1965 ) ad un sistema che ci
obbliga a fare acquisti nei famigerati non luoghi revelliani (
http://www.sherwood.it/sherwoodcomunicazione/sherwoodtribune/numero01/revelli.htm
)

Ossia allargare la rete dei GAS togliere fette di mercato alla Grande
Distribuzione, e' il miglior boicottaggio possibile, forse il piu' radicale
e per questo il piu' difficile, e va a colpire l'Azienda Totale la' dove e'
piu' sensibile alle foglie (
http://www.chainworkers.org/chainw/tu/libri_n.htm )

Ragionare per campagne di boicottaggio delle singole merci secondo me e'
limitante, poiche' lascia intatte le altre strutture produttive del sistema
globalizzante (se boicotti ESSO fai felice le altre sei sorelle ... se vai
in bici o con i mezzi pubblici sei piu' coerente e le colpisci tutte e sette).

Infine, so da Violetta (per averne discusso nel tinello di casa di Daniele,
non tutto transita dalla ml per fortuna, assaggiando un ottimo parmigiano
bio e sorseggiando il dolcetto dei colli Tortonesi), che nella rete di
Lilliput e' attuato il metodo del consenso con la figura dei facilitatori.
E' chiaro che nel momento in cui ci si rapporta a gruppi o ad entita' che
non sanno cosa sia questo sistema di lavoro oppure non hanno partecipato al
processo di formazione di tali dinamiche di gruppo, si debba immediatamente
cessare di utilizzare questo strumento e ridefinire le regole con i nuovi
attori.

E' una semplice constatazione, tutta la campagna della GNA e' stata messa
in piedi con questo sistema, perche' i nodi di Lilliput lavorano cosi',
niente di male. Per noi e' stato devastante perche' abbiamo percepito la
distribuzione delle responsabilita' sui singoli settori d'intervento come
un eccesso di zelo o una imposizione esogena. L'aver esplicitato prima
questa strategia avrebbe evitato alcune incomprensioni nel lavoro collettivo.

Forse i facilitatori possono servire finche' le persone non si conoscono,
ma nel momento in cui si crea una buona dinamica di gruppo, la loro
presenza risulta d'impaccio piu' che di facilitazione ...

Ci si vede martedi'! Ciao.