Re: [Hackmeeting] intelligenza artificiale

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Autore: I-330
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] intelligenza artificiale
> Andrea Collina via Hackmeeting ha scritto:
> 4- ha senso dichiarare ( non so se si può fare più che questo) come
> editori ( è quello che ha fatto Il Manifesto e mi pare il Guardian) che
> non si permette l'uso dei propri contenuti per addestrare sistemi di IA
> generativa?
> Intendo senso politico, ed efficacia conflittuale. ( ne parlavano a una
> puntata di le dita nella presa)


Io per esempio su questo punto sto iniziando ad avere una posizione
contraria. Nel contesto dei LLM una funzione importante di tutta la
produzione scritta non mainstream secondo me potrebbe essere quella di
creare rumore contro l'acquisizione di bias. Se dobbiamo avere ChatGPT
in italiano preferisco sapere che mi rigurgita materiale da Noblogs
invece che da Reddit. Questa pero' e' una posizione che presuppone la
convinzione che l'esposizione a un certo tipo di linguaggio abbia un
effetto sull'organizzazione sociale, quindi non necessariamente
condivisa da tutte.

> 6 Quali aspetti dell'IA possono assumere questo ruolo e come?

colleghe native americane negli USA stanno sperimentando l'uso di
chatbot come metodo di mantenimento e revitalizzazione di lingue
indigene che sono quasi scomparse per via della colonizzazione. non ho
ancora letto articoli che fanno il punto di questi progetti, ma mi
sembrava un uso della IA che seguisse le necessita' di una comunita'
solitamente ignorata sia dall'accademia che dalle grandi aziende
tecnologiche.

> ( ne parlavano a una puntata di le dita nella presa)

giusto perche' li hai nominati. un po' di tempo fa avevamo pensato
insieme una puntata che discutesse dei problemi di rappresentazione nei
dataset usati per l'addestramento di LLM. lascio il link qui nel caso
interessi a qualcuna:
https://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/dita-nella-presa/2023/07/big-data-e-linguistica-raccogliere


OT su Chomsky e la linguistica:

la teoria di funzionamento del linguaggio di Chomsky nega che la lingua
sia composta di pattern statisticamente osservabili. la sua posizione
contro l'IA e' motivata da un'impostazione teorica nello studio della
lingua che non e' condivisa da tutta la linguistica (anzi dalla maggior
parte del campo oggi). se credi che la competenza nel linguaggio sia
innata e dovuta a un elemento biologico posizionato nel cervello umano,
allora per definizione nessuna macchina puo' 'apprendere'. oggi non e'
piu' comune credere che l'apprendimento linguistico funzioni in questi
termini e quindi il concetto stesso di 'apprendimento' (o 'intelligenza'
come la chiama lui) va ridefinito. credo sia piu' interessante sentire
cosa hanno da dire al riguardo ricercatrici che considerano la lingua
come insieme di costruzioni grammaticali associate a relativi pattern
statistici acquisiti da stimoli esterni. una posizione simile a Chomsky
(ma piu' sofisticata dal punto di vista linguistico) ce l'ha Emily
Bender (magari la conoscete come la co-autrice del paper per cui Timnit
Gebru e' stata licenziata da Google) e si puo' leggere qui:
https://aclanthology.org/2020.acl-main.463/

un abbraccio,
I-330

--
- Ma, I-330, questo è assurdo. Dal momento che il numero dei numeri è
infinito, quale ultimo numero vuoi da me?

- E tu quale ultima rivoluzione vuoi? Non c'è un'ultima rivoluzione, le
rivoluzioni sono senza fine.