On 28/09/2022 16:10, Marco A. Calamari wrote:>
> Questa è una delle poche liste interessanti rimaste non moderate.
> Per me è valsa la pena di sopportare non solo le 30 mail di Null,
> ma anche le 1000 di Alitalia (se qualcuno si ricorda).
>
> Lasciate tutto così, per favore. La libertà, gli angoli di libertà rimasti
> non hanno prezzo.
>
> Per i troll ci sono i filtri.
>
Per come la vedo io, la lista e' sia un bene che un male.
È sicuramente un bizzarro residuo di un'epoca che non esiste piu' e di
un modo di interagire in rete che non e' piu' accettato (o accettabile?)
in un mondo digitale in cui si cerca faticosamente di ricavare dei safe
space in ogni angolo (nei social, nelle chat, in ogni posto in cui si
prova a fare delle discussioni).
E' anche un luogo che ha in qualche modo una sua autodifesa, lo dimostra
il fatto che le persone cambino ma le dinamiche siano sempre le stesse.
Mi lascia un po' interdetto sapere ora che quello che una volta era
considerato un valore, e cioe' il fatto che qua la gente potesse
scrivere il cazzo che gli pare rischiando al massimo di essere preso a
male parole, sia diventato un problema (solo) nel 2022. Non credo di
aver avuto l'occasione di vedere da altre parti discussioni inferocite
tra amici e nemici delle guardie, tra possibilisti dei nuovi media e
criptoparanoici, e piu' in generale tra fazioni diametralmente
differenti che usano questo posto come terreno di gioco.
Sul piano dell'adozione dello strumento, le mailing list sono la snail
mail degli anni'20, in un mondo in cui il tempo medio di fruizione di un
contenuto digitale e' di 15 secondi scarsi. Il problema da superare e'
autoconvincersi a leggere un muro di testo di qualche ragionamento
articolato, scorrendo lo schermo dello smartphone, mentre arrivano
ventuordici notifiche dai piu' disparati gruppi
whatsapp/telegram/discord/instagram/salcazzo, dove l'attivita' e' sempre
frenetica e in tempo reale: quanti ne sentono l'urgenza?
Lo strumento modella i modi, i tempi e le dinamiche. Disiscrivendo ogni
volta dalla lista HM tutti quanti, non verrano a mancare:
- i troll (se ne creano di nuovi, o ritornano i vecchi)
- le guardie (un saluto brigadie')
- gli amici delle guardie
sono le esperienze pregresse a dirlo. Il miglior risultato che si puo'
ottenere sara' al massimo fare un repulisti di tutte le persone che
effettivamente non leggono piu' la mailing list, indirizzi non
raggiungibili, tutte robe che non generano rumore.
Sul fatto che sia respingente, anche solo il trend della quantita' di
messaggi che arrivano (escludendo questi ultimi giorni) in qualche modo
sconfessa questa ipotesi:
https://zerbino.esiliati.org/#Hn4Xzm7eGscjOjKfkE1RPg,S3v9R33N0uNc9FbnKNHSlA,lolwut.jpg
tre anni fa la lista era *veramente* morta, cosi' come e' morta per sei
mesi all'anno ogni anno da dieci anni questa parte, fino a che rinasce
dalle sue ceneri, ripartono le discussioni e le trollate, le invettive
ai formatori di forze dell'ordine e le mail fiume che narrano le eroiche
pancate date ai fasci in occasioni di incontro reale e virtuale. Certo,
di mezzo c'e' stato il macello pandemico, ma proprio per questo non
sottovaluterei il fatto che invece di desertificarsi, nel momento di
necessita' la lista si e' rivitalizzata.
Sul fatto che in questa lista ci sia gente che detta la linea politica
pur non partecipando ad HM: davvero persone come calamari, jaromil,
null, o qualsiasi altra entita' ormai assurta a figura retorica astratta
sono cosi' influenti dal dettare la linea politica? E se e' vero che
sono influenti persino agli occhi dei nuovi arrivati che non sanno
nemmeno chi siano, e' possibile che sia anche perche', una volta ogni
tanto, magari, dicono pure qualcosa che puo' essere non dico
intelligente, ma almeno degna di attenzione?
E, sempre ragionando sulla comunita' di hackmeeting: partecipazione e'
sinonimo di comunita'? Se e' cosi' allora io sono nettamente fuori,
avendo all'attivo si e no due, forse tre hackmeeting in presenza. E
detto tra noi, se l'incontro delle controculture digitali in italia e'
appannaggio esclusivo di chi si presenta in loco, si resta veramente in
poche persone e si esclude una parte di comunita' che in qualche modo
vuole mantenere un contatto e provare dare la sua versione dei fatti.
Ancora, sul senso di inadeguatezza delle persone: io ho 40 anni, da
oltre venti mi sento inadeguato alle discussioni reali o in lista. Non
mi trovo d'accordo su svariati argomenti e fatico a ragionare con molta
gente. Pero' scrivo lo stesso, conscio dei limiti che questo modello di
comunicazione comporta. Se si vuole che questo posto sia meno
escludente, forse un punto di inizio puo' essere anche esplicitare
chiaramente a chi si trova a voler interagire, che questo spazio non
segue le regole di una assemblea: la gente urla e da di matto, le
opinioni piu' oscene trovano spazio ed e' altissimo il rischio di
confronto, e' necessario riprendere due imperativi abbandonati in un
mondo di comunicazione proattivo, "lurk before you leap" e "don't feed
the troll". Riprendiamo per favore in mano il dato di fatto che
comunicare tra esseri umani e' un lavoro difficile in maniera
proporzionale alla dimensione della comunita' che si sta creando. È
facile essere tutti sulla stessa lunghezza d'onda se siamo in cinque o
sei, molto meno se siamo in cinquemila.
Ricordare, soprattutto, che arrivati al dunque il reale filtra il
virtuale. Perche' io non credo che, una volta riuniti in assemblee
fisiche e prehack, sia la lista a dettare la linea politica, ma le
soggettivita' siano capaci di decidere quale opinione sia rilevante e
quale idea sia accettabile e da mettere in pratica.
Se l'obiettivo che ci si pone e' avere una lista che rispecchi
fedelmente la partecipazione reale, allora mettiamoci un crocione sopra
e si riparta da zero. Si rinomini questa lista hackmeeting-allargata,
hackmeeting-ciarle, hackmeeting-pollaio e si crei la nuova lista HM,
asservita esclusivamente alla discussione attiva e partecipata, con
regole diffrerenti e un modello di partecipazione regolato da
moderazione. Non sarei in totale disaccordo su una proposta del genere,
per quanto, per tutto qual che e' scritto sopra, non la vedo come una
soluzione.
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Leonardo