On 8/29/13 12:51, P@sKy wrote:
> Che il mezzo FB,
> non sia il male assoluto mi sembra chiaro, è l'uso che se ne
> fa che lo rende pericoloso per la privacy ed a mio avviso per la
> socità in generale (orwell aveva ragione), direi che è superfluo
> ribadire che molte persone usano FB come rete di relazioni per vari
> motivi tra cui quelli lavorativi e non ci vedo nulla di male,
(un po' ot ma visto che veniva fuori facebook..)
La tecnologia non è neutra, e la tecnologia della social network, che in
FB ha il suo esempio più completo per ora, non si può secondo me ridurre
a un tool che uno può usare bene o male.
Secondo me il problema della privacy individuale è uno dei problemi più
superficiali della social network, mentre il vero problema è il modo in
cui cambia la società, in cui diventa un'interfaccia fra individuo e
società/lavoro/vita, per altro sotto un controllo esterno.
da un lato perchè diventa strumento di misura e di calcolo per ridurre
la società intera a data vendibili e analizzabili da aziende e governi
[1], dall'altro perchè diventa IL modo di relazionarsi al mondo esterno
per l'individuo, e quindi non è più la persona che usa lo strumento per
le proprie necessità ma lo strumento che obbliga il singolo ad adattarsi
ai propri pattern e al proprio sistema. [2]
we shape our tools and then our tools shape us come diceva qualcuno
solo che sti tools sono potere sulla società.
Insomma quello che voglio dire è che la privacy individuale secondo me è
un sintomo di un problema molto più grosso del fatto che ti possano
licenziare/arrestare/sorvegliare/punire per quello che scrivi..
[1]
http://culturedigitally.org/2013/06/we-are-what-we-tweet-the-problem-with-a-big-data-world-when-everything-you-say-is-data-mined/
[2]
http://philosophyforchange.wordpress.com/2012/06/21/foucault-and-social-media-life-in-a-virtual-panopticon/