Re: [Hackmeeting] lulz ? or deprimentos ?

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Author: jaromil
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] lulz ? or deprimentos ?

re all,

On Tue, Aug 12, 2008 at 10:20:39PM +0200, Marco A. Calamari wrote:
> On Mon, 2008-08-11 at 19:39 +0200, vecna wrote:
> > IN OGNI CASO,
> >
> > ma e' deprimente pensare che su hackmeeting (che, tutto sommato,
> > ha il suffisso hack-* nel nome) i thread siano al pari di quelli
> > di PI/forum, e nessuno risponda che tanto le soluzioni ci sono
> > gia' da anni.
>
> Grande citazione, nello spazio nessuno puo' sentirti urlare, ed in
> questa lista da un po' di tempo secondo me si sente sempre piu'
> spesso solo l'assordante silenzio della ragione
>
> No, non stanno uscendo dalle fottute pareti, stanno arrivando
> strisciando nei controsoffitti, sono gia' dentro il perimetro e non
> ce ne siamo ancora accorti.


oddio a leggervi mi sembrate proprio nonni :)

cmq si avete ragione e torto assieme

torto nel senso che se siete ancora qui lo siete proprio per
contribuire piuttosto che lamentarvi.

ragione che purtroppo come pure menziona jilt ci sono delle dinamiche
forse insormontabili e che forse si ripetono nelle comunita' quando
crescono tanto (troppo?), o forse semplicemente siamo noi che
soffriamo troppo tutti quanti per riuscirci ad amare e comprendere


cmq il fatto resta: l'hackmeeting rulezza e c'e' sempre chi e' in
gamba e tomo tomo cacchio cacchio ci da sotto per tenerlo in vita e
continuare a insegnare tanto a tutti i nuovi arrivati.

da sto lato vi dico che, emigrato da 9 anni ormai sguazzo molto meglio
fuori dalla galera-patria, purtroppo sempre lontana visto che all'hkm
ci verrei proprio, ma costa parecchio :( e non so piu' se ce la
faccio, sono in una fase un po' difficile

ma nell'urgenza di scrivere codice certe discussioni qui ispirano
ancora molto sulla scelta su cosa scrivere e non scrivere...

quindi direi diamoci sotto tutti quanti, in questo - e altri contesti
se cio' ci fa sentire meglio.


saluti da Yogyakarta dove oggi ho conosciuto un professore di biologia
che mi ha mostrato un fertilizzante che distribuiscono "open source"
con istruzioni su come differenziare le monoculture post-coloniali e
senza neanche che glielo chiedessi io stupido bianco sclerato europeo
mi diceva tutto contento: e non ci mettiamo nessun brevetto sopra! lo
diamo ai contadini e organizziamo corsi.... :) mi ricorda quei saggi
anarchici che in italia a quest'ora hanno le barbe fin troppo lunghe..


vi segnalo un'altro link molto interessante di progetti che allargano
le pratiche open source all'urbanistica e al vivere assieme, con
pratiche dal basso che non smetteremo mai di inventare:
http://bancocomun.org


ok mo' torno alla fregola di pragmatismo mi mangia gli occhi


ciao



- --
Jaromil, dyne.org developer, http://jaromil.dyne.org

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