gigi scrive:
>
>> - menate, + hacking politico "PRATICO"
>>
> Asbesto scusa,
> ma se vuoi fare + hacking politico i giornalisti te li inculi, nel senso
> che li prendi a manate. Io penso che, anche se abbondantemente trattato,
> il problema della stampa non sia mai stato approfondito e affrontato
> dovutamente. Era solo l'ennesimo tentativo di affrontare il problema.
bene, allora affrontiamo il problema ma per favore facciamolo in maniera
_intelligente_ che qui non se ne puo' piu'.
rispondo solo ora al degenero che si e' creato in lista perche' sono
stato offline un po' e perche' la cosa del cartellino l'avevo proposta
io in assemblea.
ho iln timore che qui ci sia sempre piu' gente che si esprime senza
sapere che cazzo e' un hm e quali sono gli intenti che ne hanno spinto
l'organizzazione fino ad ora.
mi sembra quindi doveroso incominciare a mettere i puntini sulle i perche'
forse qui c'e' della gente che e' iscritta alla ml sbagliata.
l'hackmeeting e' tante cose ma uno di queste (secondo me una delle piu'
importanti) e' la dinamica di movimento di saperi e informazioni
che si vuole creare DA chi ha sia conoscienza che coscienza tecnologica
(con il termine coscienza non si intende solo nozioni pratiche, infatti
l'hm e' aperto anche a chi di computer non ne sa un cippa) A chi queste
conoscienze e questa coscienza NON la ha per proporre delle strategie
di azione e movimento nei confronti di alcune tematiche di stampo politico
(cfr: legge sui brevetti software) sociale (cfr:digital divide)
economico (cfr: copyleft) ed altre ancora.
e' questa apertura verso l'esterno improntata a una diffusione di idee e
su delle proposte di cambiamento che fa l'hackmeeting senno' quello che
facciamo e' una semplice assemblea di tre giorni dove ci sparliamo addosso
e basta.
siccome con l'hackmeeting vogliamo proporre un evento pubblico e aperto per
favore riprendiamo il contatto con la realta' e rendiamoci conto che le
persone
alle quali ci rivolgiamo con un hackmeeting non leggono punto-informatico
tutti
i giorni, figuriamoci se visitano indymedia o ascoltano radiocybernet.
i circuiti di media indipendenti, per come sono strutturalmente organizzati,
purtroppo hanno il problema di essere estremamente autoreferenziali.
in quest'ottica la visione di un meeting dove siamo barricati dentro un cs
a fare le nostre cose con i giornalisti (pochi, perche' sono sempre stati
pochi)
fuori che ascoltano i nostri comunicati su radiocybernet mi fa CACARE
ma non solo, la trovo completamente priva di senso.
per favore, rendiamoci conto di una cosa che si e' gia' detta in questo 3d:
i giornalisti non ce lo hanno tatuato in faccia il mestiere che fanno e
quindi
NON possiamo averne il controllo e quindi NON E' POSSIBILE pretendere di non
farli entrare.
ora, cercando di riportare la discussione a un livello intelligente:
il punto era "gestione dei rapporti con i giornalisti".
a mio avviso dovremmo gestire i giornalisti in modo da dare loro gli
strumenti per
poter scrivere cose che abbiamo un barlume di intelligenza.
io sono per:
cartella stampa:
raccolta di materiale sull'hackmeeting, manifesto, cos'e',
un minimo di storia, la solita tiritera sulla differenza tra hacker e craker
e orosaiwa come gli altri anni e in piu' aggiungerei un ciddi' con delle
foto
(cosi' possiamo anche dire "no foto" usate quelle della cartella stampa e
cosi'
evitiamo che ci mettano le immagini di hackerjournal) e magari anche con i
video
che ci sono su ngv dei meeting passati.
in piu' pure una distro live (visto che oramai le fanno tutti :-)) con
materiali
vari come si era detto al prehm.
l'idea e' riuscire a creare una raccolta di materiali che sia a prima vista
leggibile
e comunichi subito i concetti che vogliamo far passare, e che se letto in
maniera
approfondita sia anche divulgativa in modo da poter venire utilizzata anche
per altre
cose.
la cartella consegnarla alla conferenza stampa e magari metterla a
disposizione di chi
la vuole durante le tre giornate.
per i giornalisti all'interno dell'hm:
io propongo il gruppo di contatto che li
accompagni in giro, gli dia la cartella e gli dica:
"no, per rispetto della privacy di chi ha di fronte non puoi ne riprendere
ne filmare
ma pero' puoi usare il materiale che trovi sul ciddi' della cartellina
stampa".
in merito a cio' aggiungo solo una roba:
chi si dichiara giornalista sara' trattato da giornalista chi non lo fa per
me e' un
avventore dell'hm come gli altri, io le tessere le ho sempre odiate, ne ho
abbastanza
di quelle che devo portare io, figuriamoci se vado a guardare quelle degli
altri.
e' ovvio che la presenza all'interno dell'hm e' subordinata dall'adesione
ad un serie di cose come ad esempio:
-attitudine a cercare di capire il perche' delle cose
-la voglia di condividere le proprie risorse
-la disponibilita' ad accettare quello che gli altri possono darti
in una situazione del genere la fiducia e' molto importante per questo se
all'interno
del meeting troviamo dei giornalisti "infiltrati" gli si accompagna
gentilmente fuori
e gli si spiega come abbiano approfittato e rotto il patto di fiducia che
c'e' alla
base di una organizzazione come l'hm e come quindi non siano piu' graditi.
e' ovvio che questo ragionamento si puo' applicare a una molteplicita' di
situazioni.
il cazzo di cartellino:
avevo proposto uno con su scritto "Mi spiace, sono un giornalista, scusate"
pero'
si e' subito detto che non era opportuno e francamente anche a me pare
superfluo
se si organizza un gruppo di contatto che funziona, in ogni caso a me
continua a
sembrare una buona idea, un cartellino rosso con su scritto "STAMPA"(gli
inglesismi
mi stanno sul cazzo) per i seguenti motivi:
- far capire ai giornalisti che loro non sono degli avventori normali
dell'hm
in quanto la presenza all'hm si basa sull'adesione a determinate attitudini
(e' ovvio
che questo NON va detto ma gli va fatto capire) e il gruppo di contatto e la
cartella stampa dovrebbero far capire quali attitudini sono.
- rendere i partecipanti all'hackmeeting coscienti di chi hanno davanti, non
una persona
che si trova li' per condividere e socializzare saperi e conoscenze ma per
guradare e
documentare secondo le dinamiche tutti sappiamo.
- facilitare il lavoro del gruppo di contatto nel gestirsi le cose.
- con i giornalisti va detto che il cartellino si chiama "PASS" perche'
cosi' quei rincoglioniti
prima di entrare faranno a gare a prenderne uno.
per i rapporti con i media indipendenti:
io non mi sento assolutamente la necessita' di dover gestire la
comunicazione con chi
ha la mia stessa concezione di comunicazione, non credo sia necessario dover
definire
paletti o altro in quanto penso che chiunque operi in contesti di
comunicazione antagonista
conosca, capisca e condivida le esigenze di chi sta all'hm.
piuttosto cercherei di portare avanti una comunicazione dall'hackmeeting che
faccia
rimbalzare i media "mainstream" sui "nostri" (tipo dare filmati di ngv sul
cd), non
mi pare sia la prima volta che si fa.
saluti
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