Alle 14:58, martedì 19 ottobre 2004, alex ha scritto:
> A che cazzo mi serve una rastrelliera (cut)
A marcare un territorio, a dire: "qui ci puoi stare", esistono anche le
biciclette ed hanno i loro diritti.
In alternativa a "garantire" uno spazio, forse ti è sfuggito ma legare la
bicicletta ai pali o lasciarla sui marciapiedi è vietato, rischi una multa o
la rimozione del veicolo (e in qualche comune è già successo. p.e.: Firenze).
Magari a te o molti altri, abituati a "prenderseli" i propri diritti, potrà
interessare poco, ma poi non stupitevi se la maggior parte degli altri,
abituati a "rispettare le regole", finiscono con l'essere disincentivati
dall'utilizzare la bicicletta per questo o altri motivi.
> Quando chiedi le piste ciclabili, ti costruiscono una pista per andartene
> fuori dalla città, a farti la passeggiatina da "splendido" la domenica.
> ..e cosi' ti si sono levati dalle palle.
Mica tanto, se io su quella pista comincio a portarci decine e centinaia di
persone, e a farle ragionare su "come sarebbe bello se" si potesse usare la
bici tutti i giorni...
> Quindi di certo ci mancavano proprio le bici a noleggio del comune.
> 'mmazza quanto so' utili...
Le bici a noleggio hanno senso in un'ottica di intermodalità dei trasporti:
non puoi pensare di far salire su un autobus venti persone con venti
biciclette "non pieghevoli", ma puoi pensare di far loro lasciare le bici
alla fermata di partenza e dargliene altre a quella di arrivo.
Se ci pensi è un po' la logica dei Provos, anche se le loro bici erano
gratuite (ed hanno finito con lo sfasciarsi e "sparire", come risultato di
una buona idea applicata ad un contesto, la specie umana, ancora troppo
immatura).
Finisco qui, volevo essere più conciso ma non ci sono riuscito.
Ciao
--
Marco Pierfranceschi
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(Luigi Pintor)