[Cerchio] cheppallestebbr

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Autor: Pkrainer
Data:  
Asunto: [Cerchio] cheppallestebbr
----- Original Message -----
From: "marina" <fe11408@???>


> ma il punto non è che segio sia dentro o fuori. il punto è che segio parla
> di noi (e se vuole anche di sè inserito nel collettivo)partendo da un
> impianto di analisi relativo al "suo" periodo storico non a quello

attuale.
> se segio parlasse come normale cittadino privato a me andrebbe benissimo

ma
> lui parte dal presupposto di saperne di più sul movimento di oggi in

quanto
> exbrigatista di ieri. e questa è una stronzata ed è anche inaccettabile.


ma lui pensa di parlare del movimento perché in certo modo ne é uno dei
fondatori, moltissimi dissociati del suo tipo sono in posizioni chiave,
pensa a Robertino Rosso, fondatore di Prima Linea, che era l'anima del
Social Forum milanese...c'è una discendenza diretta fra dissociati e certi
settori del cosiddetto movimento, e Segio é uno dei soggetti più
proteiformi. Se non parla lui, chi?


>


>
> francamente fatico a pensare che un br e un disobbediente e uno di

lilliput
> parlino una lingua anche solo simile. non credo che chi pensa alla

strategia
> delle br possa poi riconoscere l'utilità del corteo o del blocco o roba
> così.nemmeno all'utilità di spataccare una vetrina.ma li hai letti i
> volantini delle br? hanno un linguaggio che non assomiglia nemmeno a

quello
> del movimento secondo me e già questo la dice lunga. e poi mi risulta che
> nei loro scritti, almeno quelli del periodo di genova, al movimento si
> faccia riferimento tipo solo una volta e definendolo piccoloborghese.

voglio
> dire se non intendono cagarci loro perchè dobbiamo inventarci il
> contrario???


nessuno ci obbliga, ma uno potrebbe supporre che parlassero poco del
movimento per non sputtanarlo...



>

lui aveva in mano un cannone in uno
> scompartimento del treno carlo un estintore a 4 metri da un

blindato.questo
> non significa che galesi si sia meritato di crepare, nessuno lo merita,

però
> ci sono condizioni ambientali che facilitano la questione. una di queste è
> essere armato e usare l'arma.



anche circondare una camionetta in quel modo non é un approccio pacifico,
obiettivamente



>

la cosa
> triste e assurda è che questi ci descrivano e ci descrivano male e con
> categorie vecchie di 30 anni IN QUANTO ex brigatisti, ex leader
> sessantottini ex quello che ti pare. perchè un brigatista degli anni 80
> dovrebbe saperne a pacchi sul movimento di oggi??????



ma perché ne sono degli esponenti rilevanti, in moltissimi ambiti, e proprio
delle areee meno violente, guarda caso, quelle legate a filo doppio col
terzo settore dove questi tipi hanno reperito la loro greppia



>
>
>
>


>
> per me noi è chi si sente parte del movimento e le cui azioni non passano

il
> limite della violenza sulle persone (non parlo della rissa da bar...). chi

è
> oltre non lo sento parte del mio percorso.grande è stata la maturità di
> tutti nel non trasformare in un botta e risposta di morti e feriti le

piazze
> dopo genova (o anche le strade di milano dopo dax). questo siamo noi.


vero e non vero: credo che molti non condividerebbero la tua definbizione, e
quella maturità ha condotto quel movimento appena nato dove? a un vicolo
cieco, specificamente italiano, fino alla pietosa prestazione di Firenze


> pianifica la
> > morte di una persona e poi la uccide davvero?
>
> preferiresti uno che pianifica ma poi desiste?
>
> di molto!


ecco qui non ti seguo e credo che molti non ti seguano: io non pianifico ma
se pianifico cerco di portare a compimento. La vita é una cosa seria, non
puoi sempre alludere alle cose, per poi andare a farti una birretta. Occorre
entrare nel fatto: proprio per questo, se uno non ama ammazzare le persone,
meglio che non pianifichi, ma neppure minacci e pronunci slogan mortiferi. O
inneggi, come tantissimi fanno, agli assassini di altri continenti, tipo ad
esempio gli attentatori suicidi