[Cerchio] Tuula e gli uomini

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Author: Pkrainer
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Subject: [Cerchio] Tuula e gli uomini
I carabinieri non c'entrano molto: anni fa ci fu una cosa misteriosa di un
carabiniere che ha fatto una strage in caserma, e poi si é suicidato. Ecco,
quel caso era comparabile, al limite. E in quel caso infatti, anche perché i
morti erano carabinieri essi pure, a nessuno é venuto in mente di chiamarlo
come di frequente si é chiamato placanica, o altri della sua risma che non
si sono affatto suicidati.
Qui avevamo un caso, come ne accadono spesso, di genitori che uccidono i
figli e poi si ammazzano; tu stessa hai scritto la cosa, peraltro vera, che
proprio questa é una modalità che accade di ritrovare nelle madri, il
suicidio-omicidio dei figli.
Però, visto che il morto non era una madre, allora ecco tutta una tirata per
dire che é stronzo, che il testosterone, che questi che ammazzano le mogli
(che é illesa), mentre mai le mogli ammazzano i mariti (credo che la
maggioranza delle donne che sono dentro per omicidio ci stiano per avere
ammazzato mariti, conviventi, figli), e tutta una serie di cose, fra
l'altro, oltre che parziali, anche poco riflessive. Basta qui basta là, a
che cos dovrebbe servire? Scrivi addirittura che esistono famiglie di tutti
i tipi e che non si può semplificare, cosa pure vera, ma allora che senso ha
dire "i mariti", "gli uomini", "le donne"? Non sono tutte generalizzazioni
improprie? e d'altronde occorre pure fare un minimo di generalizzazioni per
poter parlare.
L'impressione che si ha, scusa se te lo dico, é che su questi temi non sia
granché disposta a discutere, e che in particolare reputi che solo le donne,
in parte perché partecipi di quel che tu ritieni "cultura femminista", in
parte perché protagoniste di9 una specificità, possano avere qualcosa
veramente da dire.
Che cosa significa dire che uno quasi lo giustifico? é addirittura morto,
Tuula, che cosa vuoi che se ne faccia delle giustificazioni mie o di altri?
in genere, é vero, io tendo ad esprimere simpatia per chi si sveglie e
uccide, specie se lo raffronto con chi, in una catalessi mortifera, contagia
lentamente e svuota di vita tutti quelli che gli stanno intorno. A me é
piaciuta Erika, e Doretta Graneris, e il canaro...a me piacciono quelli che
si ribellano contro la condizione in cui stanno, anche se magari non
azzeccano proprio il bersaglio. Ho più simpatia per questo tipo il giorno
che sparava, che il giorno prima mentre si percepiva come umiliato e
calpestato. Non ho la pretesa che i miei gusti siano condivizi, ma mi
piacerebbe che venisse afferrato il mio punto di vista, tanto più che non
riprende la corrente di " e adesso che cosa farà quella povera mamma?", che
non sposa la causa della superstite che si é vista risolvere tutti i
problemi.
Perché é questo il punto, non vedi, questo disgraziato ancora una volta ha
provveduto per tutti, c'era una crisi? e lui si é sacrificato per
risolverla. Ora lei é libera e senza colpe, perché se le é prese lui, lei
"può rifarsi una vita". Non vedi come questo sia l'esito di una lunga
trafila disgraziata, radicata nel circuito familiare?
E nemmeno quella cosa che dicevi, che la famiglia conta solo in Italia...tu
stessa osservavi che in Finalndia (dove comunque il matrimonio é lungi
dall'essere stato abolito) questa dei mariti che ammazzano é una cosa ben
rilevante. Innanzi tutto non reputo la coppia come qualcosa di diverso dalla
famiglia, ma di identico ma peggiorato. E la coppia é divenuta davvero il
pensiero unico delle umane relazioni. Fra l'altro proprio in questi ultimi
anni, per l'accresciuto peso delle donne sul mercato delle ideologie, va
prevalendo una concezione della coppia ( e anche del rapporto
genitori-figli) come luogo privilegiato di realizzazione del soggetto, come
luogo dove fai davvero vedere chi sei, sulla base di quello slogan mostruoso
"il personale é politico". Per cui essere un buon coniuge, un buon genitore,
un buon figlio, smette di essere cosa che annette i cazzi tuoi, diviene
oggetto di giudizio, sulla base di principi inquisitori e deliranti tipo
quello che "viene prima l'interesse dei figli". Che però, essendo minori,
quell'0interesse é il giudice e una serqua di carogne stomachevoli, dette
assistenti sociali, a decidere. Il proletario, quello che non aveva altro
che i figli, continua a non avere altro, ma nello stesso tempo, nemmeno lì
può decidere una fava, ma rimane responsabile di ogni cosa. Perché se i
figli hanno qualche sfiga, delle moltissime che la modernità ha ideato,
delle due l'una; o li hai educati male, e la colpa é tua, o é genetica, e
quindi la colpa discende da te. Ma che bella situazione! Ci stupiamo tanto
se un individuo in questo mercato degli affetti, se poi scopre di essere
divenuto una merce dell'anno prima, che non va più, che é obsoleta, prima di
farsi rottamare in silenzio, fa una strage? Invece no, stronzo da vivo e
pure da morto. Ma ci rendiamo conto che adesso fra gli obblighi previsti
dall'etica corrente, quella che sta fra il confessore, il giornale
femminile, l'inchiesta televisiva, c'é pure "ma tu fai godere la tua donna"?
Essere un marito o una moglie, é divenuta una carriera, in cui uno deve
farsi valere. Idem il genitore. E questo, notare, a fianco di crescenti
incombenze come lavoratore - la formazione permanente...- e come cittadino,
che dev'essere, una volta di più, responsabile. E poi dicono che uno si
butta a sinistra.

Chiaro che il discorso non vale per la famiglia unicamente in senso
giuridico, e che la convivenza é (quasi) lo stesso. Quasi nel senso che per
certe cose é meglio, per altre é pure peggio. Ma, e qui veniamo alla cosa
che osservava Marina (in fin dei conti anch'io sono sposato e stiamo in casa
con mio figlio, peraltro neanche sedicenne - e sia detto per amore di
verità, non ce la passiamo nient'affatto male), l'intera società é
costituita materialmente e giuridicamente intorno al modello della coppia e
della famiglia. Basti guardare alle case, a come sono impostate. Basti
pensare alle regole del lavoro, del fisco, della pensione. Di fatto, tale é
l'invadenza del modello familiare, che quando sei solo e ti fai i cazzi tuoi
in maniera inumana, sei indotto a precepirti come una "famiglia composta
d'una persona soltanto, una famiglia mononucleare"...E presto verrà il
giudice a dirti pure come devi occuparti di te stesso, d'altronde. Come
mostra bene Hannah Arendt, la metastasi della socialità, ha polverizzato lo
spazio pubblico, ma ha colonizzato la vita privata. Per cui sociale non é
altro che una vita privata ipertrofica, una sorta di immenso condominio di
ficcanaso.
Questo fa sì che é quasi impossibile sfuggire oggi alla forma familiare,
nella stessa maniera e per gli stessi motivi per cui é quasi impossibile
sfuggire al lavoro. E difatti, uno che ha figli DEVE lavorare, altrimenti la
vita gli va in merda, e rischia pure che gli scippano i figli per darli in
affido a qualche famiglia di sbirri, come in Argentina; e uno che lavora e
accumula con ciò diritti e oggetti, entrambi inutili, CONVIENE abbia figli,
nella pseranza che almeno loro si giovino di tutta questa inutile fatica, di
tutto questo accumulo di stronzate, di seconde case, di tinelli, di quadri
falsi, di elettrodomestici da sbarco. Come uno si sottomette al lavoro
produttivo (che produce solo merda) si sottomette pure al lavoro
riproduttivo (che riproduce solo merda). Poi é chairo, che singolarmente,
all'interno di relazioni complesse e sovversive, puoi pure vivere delle
belle esperienze in forme che pure conservano la confezione della famiglia:
ma questo, in realtà, é vero pure per il lavoro, che, a livello del singolo,
può persino oggi riservare delle soddisfazioni. Il problema che lavoro,
famiglia, società sono impostate in maniera che la tua adesione, che magari
a te é lieve, impriogiona comunque tutti. Per certi aspetti fra le cause che
hanno indotto quel povero cristo a fare la sua strage, é pure l'esistenza di
famiglie meno infelici della sua, che gli confermavano l'importanza della
famiglia, e il suo fallimento particolare
Oer tutti questi motivi, in una società di tal genere, in cui gli individui
sono scagliati e tenuti prigionieri, a me distinguere fra i generi, quasi
che ciascuno di essi avesse qualche possibilità di espriemre le proprie
potenzialità, anche solo in parte, mi pare vano e fuorviante, e tale da
condurre a diatribe stile tifosi, che fanno montare il latte ai genitali
(per usare una locuzione non sessuata)