On 15/01/24 11:53, semperpeppe wrote:
> Ciao! Grazie mille degli spunti di riflessione. Premetto che mi sento
> parte di HM da 4 anni, poco rispetto alla sua lunga storia e tanti
> pezzi non mi sono ancora chiari (un po' perché non esiste una vera
> memoria collettiva che facilita a tutti capire le storie delle realtà
> che sono passate). Sono pronto all'ennesimo flame ;)
Figurati, il 2023 è stato l'anno del mio primo HM e del mio primo RTT, a
distanza di pochi mesi l'uno dall'altro in realtà :) Pesa le mie parole
e il mio tono con la mia (ora manifesta) inesperienza che ci accomuna; a
volte gioco con le parole e la semantica e il divertimento sovrasta la
comprensibilità
> 1 - Ho partecipato al RTT di maggio 2023 a TPO di Bologna e devo dire
> che sì, è ben diversa come realtà rispetto a quella di hackmeeting,
> sia perché esiste da molto meno tempo, sia a livello di fauna (: Devo
> dire però che rispetto alle tematiche tecniche, anche ad HM esistono
> non solo quelle ma anche aspetti tangenti/paralleli all'hacking, se
> vogliamo definirli così, come pezzi di ambientalismo, sensibilità per
> le realtà locali, transfemminismo. È vero che in quell'occasione
> l'approccio è stato radicalmente diverso rispetto a quello di HM,
> molto più "istituzionale" come l'hai definito, con gente che parla dal
> palco e dà una presentazione, ma anche gente che parla di blockchain e
> non viene linciata xD
Va detto: essendo accademici per la maggior parte, capisco che portino
semplicemente la loro forma mentis ed esperienza nell'organizzazione
delle cose. Ed è per carità utile, ma come ogni organizzazione che
valga, si pensa anche al negativo che ci si porta dietro? Autocritica è
una parola che qui dentro vedo e apprezzo, ma aspetto per vederla anche
fuori.
E si, la mancanza di certe tare mentali tipiche di chi è del settore e
appena sente parlare di IA o blockchain sputa per terra e se ne va è una
piccola boccata d'aria per me. Che anche la monnezza può partorire cose
utili (una su tutte, IPFS!).
> 1b - appunto perchè HM ha una sua storia, è una comunità
> decentralizzata basata su realtà altre rispetto a quelle che passano
> per RTT, è verosimile che non ci siano nemmeno mai stati incontri fra
> i più giovani e le più giovani delle relative realtà. Sono d'accordo
> sulla condivisione delle esperienze per "aiutare nell'evitare scazzi",
> ma sinceramente (non vuole suonare come una sculacciata eh) mi sa
> MOLTISSIMO di paternalismo, moltissimo. Le persone e le comunità sono
> diverse, frutto di realtà e storie diverse, e non credo che possa
> funzionare l'applicare ciò che è valso per una comunità ad un'altra
> comunità (se ho interpretato bene ciò che intendevi).
Non suona come una sculacciata, tranqui :) Anzi, solleva una questione
interessante: è più importante il percorso fatto dalla comunità per
giungere alla soluzione o l'esistenza di una soluzione come strumento su
cui costruire iniziative o attività? Non nego che la mia posizione
originale è frutto principalmente di un eccesso di pragmatismo, per cui
la priorità era fornire uno strumento a chi non ce l'ha (RTT) così che
potessero sfruttarlo per portare avanti le loro idee.
E' un bello spunto, e ti ringrazio per averlo sollevato. Rimango
dell'idea che se alcune cose già esistano, che si usino, al massimo si
diverge quando ci si rende conto dei limiti preesistenti: però la scelta
rimane nelle mani della community di RTT, la mia preoccupazione è più
quella di assicurarsi che determinate cose si sappia esistono, e poi in
caso le si ignora. Insomma, mi preoccupa più la reciproca indifferenza
che non se a RTT iniziano a frequentare a/i o esiliati
> Quindi, magari, reinventare la ruota, sì, ok, ma nel frattempo il
> terreno/strada/necessità su cui farla girare sono cambiate molto negli
> anni, e quindi ben vengano altre realtà che si sbattono per un futuro
> digitale migliore e sanno "parlare anche lingue diverse". Realtà
> diverse, sfide simili, approcci ortogonali appunto. Ma è come dire che
> una delle comunità partecipanti ad HM abbia un approccio che "non
> condivido e allora HM tutto non mi piace". È limitante. Per me si
> parte dal rispetto e dallo scambio, poi se si è in disaccordo sulla
> singola cosa, allora lì non si supporta l'iniziativa dell'altro. Con
> altre comunità in Italia (e non solo) dovrebbe essere lo stesso.
D'accordissimo. Tornerò volentieri a RTT come a HM, e monitorerò le
differenze e le affinità strada facendo. Sono più comodo nel ruolo di
osservatore che di insurrezionalista, e son felice di vedere le cose che
evolvono secondo il loro spirito. Qualunque esso sia
> 2 - In Italia non ne ho idea. Noi a Brescia abbiamo fatto qualche
> laboratorio per recuperare PC e dargli una seconda vita, ma non posso
> dire che abbiamo esperienza. A Padova mi pare ci sia qualcuno, ma non
> ricordo bene il nome. Se ti interessa la cosa, conosco i tedeschi di
> Computertruhe e. V. (https://computertruhe.de/). Puoi magari scrivere
> a loro e vedere se conoscono altre realtà in Italia.
Grazie! Vedrò se i miei contatti sono interessati.
> 3 - A tal proposito, qua a Brescia, ci sono diverse realtà molto
> attive sulla questione. Posso pensare di mettervi in contatto?
Volentieri! Ogni tanto ci arrivano nell'etere manifesti di eventi in
giro e li ricondividiamo nella nostra bolla, e qualcosa di Brescia lo
avevo recepito. Prendere contatti non sarebbe male, grazie mille anche
di questo.
aletheia!astarte!ares - ywah