Author: ywah Date: To: hackmeeting Subject: Re: [Hackmeeting] polemica sulla locandina
Non so nulla di come fosse in passato ma non suona male.
Mi hai fatto pensare che anche semplicemente chiedere, insieme
all'artwork, che l'artista invii anche una breve spiegazione del senso
che voleva dare all'opera risolverebbe a monte le dispute interpretative.
aaa
###
ywah
On 15/09/23 12:48, nullpointer via Hackmeeting wrote: > samba wrote:
>> [...]
>> Dalle discussioni avute mi viene da condividere questi punti:
>>
>> - la fretta non ci aiuta nel creare e scegliere una locandina
>> - Se ci sono delle urgenze queste andrebbero comunicate in ML
>> - Bisogna darci una deadline condivisa in lista aiuterebbe molto
>> - l'immagine non è e non dev'essere un accollo solo del gruppo locale
>> - E' possibile che ci siano stati alcuni problemi comunicativi
>> - Dobbiamo partecipare attivamente all'organiz del hackmeeting
> Condivido questa analisi sintetica ma aggiungo qualcosa.
>
> I motivi della scelta di questa immagine erano dovuti all'assenza di una
> qualsiasi alternativa che avesse un senso o che descrivesse un percorso.
>
> Nello specifico, in assemblea prehack al Cartella mi sono opposto alla
> scelta dell'unica altra immagine che avesse le caratteristiche tecniche
> per essere una illustrazione adatta alla serigrafia e alle locandine
> perché, sempre IMHO, era antitetica al percorso che invece ci ha portato
> al Cartella e non su una spiaggia qualsiasi.
>
> Però a mio parere dobbiamo tornare un po' piu' hacker/punk in questi
> processi, e accettare che una decisione presa dal vivo si possa cambiare
> anche il giorno dopo, accettare la discussione anche in mailing list
> (*SE* questa è agibile...); l* artist* che vogliono partecipare devono
> capire che qui si partecipa con le pratiche di hackmeeting che sono
> queste... non funziona che fai un'illustrazione la smolli ad un* amic*
> che sta in HM e poi te ne disinteressi, storia chiusa e nessuna
> discussione o modifica è ammessa. Fuori probabilmente nel mondo
> dell'arte funziona così, ma questo è Hackmeeting non il museo del
> Louvre. Ci sarà una discussione, ci saranno delle critiche, ci saranno
> delle richieste di modifica. Se questo processo non ti sta bene, inutile
> che ti sbatti e ti proponi, ci dispiace ma non ci interessa perché a noi
> interessa il percorso, non il risultato.
> *Non ci sono organizzatori/trici e fruitori/trici, solo partecipanti.*
>
> Su questo abbiamo sbagliato, anche per fretta, ma anche come
> approccio... Si fa tempo pero' ad imparare e cambiare...
>
> Per il futuro propongo di ripristinare il "tema" o "sottotitolo" di
> hackmeeting. A mio parere aiutava molto chiunque si trovasse a curare
> qualsaisi aspetto della comunicazione a capire in che direzione
> muoversi. In questo caso avrebbe aiutato la preparazione delle
> illustrazioni ed è un modo di rendere collettivo almeno parte del
> processo di generazione della grafica. Ma anche tutta la parte di
> ufficio stampa (come tra l'altro l'Hoax...). Ragionare insieme su queste
> cose ci aiuta a capire il nostro percorso, da dove arriviamo e dove
> stiamo andando, e deresponsabilizza in parte chi poi eseguirà la parte
> pratica della comunicazione.
> L'hoax era un'opera collettiva molto divertente da preparare, e secondo
> me hackmeeting ha perso in parte la sua anima situaizonista. IMHO ci
> farebbe molto bene riacquisirla almeno in parte.
> Tutte cose impegnative, certo... ma tutte cose che si possono fare a
> distanza, e che costruirebbero un percorso lungo un anno, piuttosto che
> due mesi di sbattimento per qualcun* e tre giorni di convivivialità per
> tutt*, a cui e bellissimo partecipare... lo aspettiamo tutt* per 362
> giorni, ma finisce lì.
>
>