Vi scrivo a proposito di un manifesto (versione beta 2.0) di critica al
tracciamento dei dati che ho discusso con l'hacklab di Roma, su warmup
Roma e con i webmaster di
https://stealthisposter.org/
Sono 7 punti estetici che si avvalgono della figura del cyborg per
introdurre i temi della sorveglianza online e del riorientamento delle
tecnologie ad un pubblico di "non addetti ai lavori".
Il lavoro sarà il riferimento per la narrazione essoterica di una serie
di azioni e interventi artistici e politici a seguire. Dal seguente link
potete scaricare una versione impaginata con i 7 punti in inglese:
https://zerbino.esiliati.org/#HrlRr-v-oqzKGr8mwl3iNg,89h5QVYQBrcVkETWXb6NGg,trackhack%20manifesto_120x180_72dpi.jpg
di seguito invece trascrivo una traduzione (a braccio, chiedo scusa in
anticipo per eventuali errori) in italiano
#TRACKHACK MANIFESTO
0. Siamo tutt* cyborg: esseri viventi fusi con le macchine.
Stipiamo le nostre memorie in dischi esterni, ci curiamo con sostanze
chimiche, ogni mattina lasciamo i nostri sogni con un suono programmato
e ci svegliamo cyborg.
1. Occupiamo la fabbrica che produce i nostri organi.
Anche se possiamo catturare immagini, dire o ascoltare chi o cosa
vogliamo, le orecchie, le mani, le bocche e gli occhi smart che
utilizziamo sono prodotti disegnati per il profitto di qualcun' altro.
2. Internet è il nostro cervello anestetizzato dal profitto privato.
Google è molto lontano dall'essere un servizio gratuito: il suo
fatturato di oltre 136 miliardi di dollari è ricavato a nostre spese.
Google, Facebook, Amazon, Microsoft, Apple... si arricchiscono usando un
sistema di sorveglianza basato sul tracciamento dei nostri dati, quindi
delle nostre vite.
3. Il tracciamento dei dati è uno spreco:
solo un facebook data center consuma più di 78 MW -l'equivalente di
64.000 case. Modi migliori, più liberi e open-source di vivere con le
macchine già esistono e futuri alternativi sono possibili.
4. Liberiamo il nostro Grande Fratello, l'algoritmo!
ogni intelligenza ha bisogno di rispetto ed educazione. L'intelligenza
artificiale è schiavizzata per sfruttarci, ma le macchine sono carne
della nostra carne e non le abbandoneremo.
5. Collettivizziamo tutti i saperi:
Siamo i dati che generiamo. I dati che, con il nostro pieno consenso
decidiamo di rilasciare, dovranno essere pubblici, utilizzabili per la
ricerca sociale e per la costruzione di nuove utopie.
6. Anche il masticatore se hackerato potrà cantare.
La Guerrilla Cyborg continuerà a smontare e rimontare immaginari chiusi,
diffondendoli come meme con l'obbiettivo di cambiare costantemente la
musica sulla quale danziamo.
***
Cosa ne pensate? Criticismi?
riguardo al dato sul consumo elettrico dei data center del punto 3: gli
studi che ho trovato sull'argomento sono pochi e l'informazione è
scarsa. Avreste da suggerirmi qualche altra fonte che ritenete
attendibile sull'argomento?
Con la mia crew di subvertiser presenterò questi sette punti al
Disruption Lab a Berlino poco prima di Hackmeeting. Pensiamo a questo
manifesto come ad un occasione per collegare diverse esperienze
radicali, convinti e convinte che l'unico modo per fronteggiare in
maniera efficace lo strapotere dei giganti di internet è quello di
strutturare una protesta in maniera non locale. Nella fattispecie a
Berlino è significativa l'esperienza di BerlinVsAmazon, un collettivo
che si oppone alla costruzione del più grande centro amministrativo di
Amazon, la cui inaugurazione è prevista per il 2023 nel centro di
Berlino appunto.
Sarebbe interessante discutere al Forte di una possibile connessione con
questo gruppo, con il quale mi pare siano molti i punti di vista che
abbiamo in comune.
Grazie dell'attenzione, saluti a tutt*