[Hackmeeting] Un idea di hosting distribuito contro la censu…

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Author: CyberAntifa
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To: hackmeeting
Subject: [Hackmeeting] Un idea di hosting distribuito contro la censura in rete
Recentemenete ho avuto occasione di incontrare alcune realtà
antifasciste che hanno subito la censura dei propri contenuti.
In particolare una realtà nel nord Italia che si occupa di documentare
gli abusi dello stato contro i suoi "sudditi" aveva un sito hostato
presso un provider commerciale che è stato oscurato a seguito di azioni
legali (al provider è stato imposto di metterlo offline).

Questo non è l'unico esempio possibile, ce ne sono molti: pensiamo per
esempio alla causa dell'emancipazione femminile nei paesi radicalmente
islamici che espone a grave repressione oltre che censura chi la porta
avanti.

Una soluzione possibile sembra essere quella di collocare i contenuti
censurati in una darknet (basata su Tor o I2P o altri sistemi meno
ortodossi ancora) usando i vari nodi che aderiscono come repository di
file.
Questo non è particolarmente difficile: basta che un volontario, magari
proprio chi si è visto censurare i contenuti o un attivista che ne
condivide l'operato, dedichi un pc sempre acceso collegato in rete a
banda larga e attivi il nodo con l'hidden service con un web server
dietro.
Questa è la soluzione apparentemente più immediata che libera l'utente
dalla necessità di un hosting commerciale ma non dal fatto di essere
potenziale obbiettivo di attacchi, perchè se il Potere usa l'artiglieria
pesante buca e mette fuori uso anche un nodo della darknet.

Un'altra via alternativa potrebbe essere quella di appoggiarsi ai
sistemi di file-sharing come BitTorrent o E-Mule, sistemi pee to peer
per natura.
Questo perchè per una cosa del genere non serve porre l'accento
sull'idea di "darknet" quanto sul'idea di "peer-to-peer" distribuito tra
il maggior numero possibile di aderenti.
Si tratta di creare un software da far girare insieme al servizio di
file-sharing, che se utilizzato da un numero congruo di utenti di
file-sharing crei una sorta di cloud distribuito di file.

Mi spiego meglio: di solito i software di file-sharing consentono agli
utenti di condividere a tutti gli altri host connessi i files che si
desiderano e agli utenti remoti di scaricarlo.
Sono sistemi di condivisione e download sostanzialmente.
Manca a quanto pare la funzionalità opposta di upload: caricare nello
spazio condiviso dagli altri utenti un file in modo da averlo
disponibile in rete, senza dipendere da hosting commerciali.
(se sono rimasto indietro qualcuno l'ha già sviluppata dite pure...)

Questo sarebbe assicurato da un software da sviluppare che funzioni
parallelamente al software di file-sharing, costantemente in contatto
con analoghi software sugli altri host che aderiscono al network
militante, che ogniqualvolta che un utente vuole caricare un file sul
network avvia queste procedure:
-mette in condivisione questo file;
-manda un messaggio a tutti gli altri host di scaricarlo via
file-sharing e di metterlo a loro volta in condivisione.

Uno scenario ideale sarebbe quello di avere un certo numero di host che
aderiscono in vari continenti: in questo modo disporremo di uno spazio
condiviso 24 ore su 24 per via del fuso orario, senza costringere
nessuno a tenere acceso il pc giorno e notte per mantenere in piedi il
network.

Un ulteriore passaggio tecnico petrebbe essere questo: comprimere il
file prima di mandarlo in upload, sezionarlo in più "fette" con vari
algoritmi, cifrare questi frammenti con chiavi diverse generate a caso e
impachettare tali chiavi in un file da condividere e madare in upload a
sua volta. Se ben programmato tutto questo può far si che ogni nodo
abbia solo una frazione "inconsistente" del contenuto e cifrata con una
chiave di cui non dispone, è il network in se ad avere in carico tutto
il file, non i singoli utenti.

Appoggiarsi a sistemi di file sharing ha l'indubbio vantaggio di basarsi
su pratiche usate quotidianamente da decine di milioni di utenti in
tutto il mondo.
A questo si aggiunge che l'uso di software di file sharing di per se non
spaventa nessuno, mentre l'uso di tecnologie come Tor può far desistere
i più a causa della cattiva reputazione (in gran parte falsa) creata ad
arte dai media di regime su di esse.

Spero di non aver procurato dei mal di testa a nessuno, se vi sembra
buona suggerimenti sono ben accetti.