Ciao,
>
> Punto: la butto lì, uno spunto su cui - penso - sarebbe cosa buona e
> giusta riflettere.
Io personalmente, grazie a mio padre, ho un personal computer dal 1983/84 e da quella data sono passati una ventina d'anni (scarsi) prima di arrivare a poter installare "semplicemente" un sistema operativo "Open" su un pc.
Ad HackOrDi(y/e) dell'ottobre scorso tenutasi a BO ricordo che emerse un'osservazione sulla scia del (mini)talk tenutosi da NonRicordoChi[1] su come aveva "liberato" il suo smartphone passando in rassegna le varie opzioni che via via aveva scartato. L'osservazione, che tra l'altro non ricordo avesse incontrato oppositori, poneva l'accento sul ritardo innegabile che il mondo Open (SW e HW) aveva (e ha) sul mondo mobile.
Ora prendi i due paragrafi appena scritti qui sopra e pensa che HM è un qualcosa che dogmaticamente ruota attorno il concetto di Open (aggettivo che travalica i confini semantici di SW e HW ), bene, io credo, e questa è la mia conclusione, che salvo prese di posizione in termine di apertura da parte delle multinazionali a monte (mi riferisco a quelle che nel contesto di cui parliamo hanno reso possibile la massificazione dell'utilizzo degli aggeggi in questione), su questo fronte stiamo pagando un ritardo NON imputabile alla volontà o all'inettitudine della comunità quanto alla ritrosia da parte di queste nel rinunciare a spremere il più possibile il limone capitalistico. Se una cosa parte aperta la "reazione" della comunità pagherà un piccolo lag e sarà palpabile dopo breve altrimenti serve tempo (siamo bravi ma serve tempo).
[1] in realtà ho perfettamente in mente la faccia dell'hackaro in questione presente anche a Pisa ma non ricordo il nome/nick (in questo sono un disastro)
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| mario.incandenza@??? |
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