28/01 - FARC AMMONISCONO SANTOS: “IL CESSATE IL FUOCO BILATERALE
NON PUO’ PIU’ ASPETTARE!”
<
http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/5893-2801-farc-ammoniscono-santos-il-cessate-il-fuoco-bilaterale-non-puo-piu-aspettare.html>
Tramite la propria Delegazione di Pace all’Avana, le FARC hanno
ancora una volta spronato il governo colombiano a rendere bilaterale
il cessate il fuoco proclamato unilateralmente dall’insorgenza. A
partire dal 20 dicembre scorso, la guerriglia aveva infatti decretato
unilateralmente una tregua, dando precise garanzie di verificabilità
e specificando che si sarebbe protratta per un periodo indefinito.
Pur di rafforzare le aspettative di riconciliazione nazionale, oggi,
a più di un mese da quella data, è possibile constatare che nessuna
azione offensiva è stata intrapresa dalle FARC, nonostante gli ordini
scellerati di incrementare le azioni militari contro di esse.
Nonostante l’ottimo stato di salute di cui gode la guerriglia, non
un singolo soldato è stato attaccato, né un’infrastruttura
militare o pubblica è stata colpita.
Da parte delle vittime del conflitto e della società colombiana
tutta, le FARC hanno portato a compimento la loro parte, respingendo
le provocazioni, ma è chiaro a tutti i colombiani che se l'assurda
politica del governo dovesse continuare non sarebbe possibile
mantenere la tregua a lungo. L’insostenibilità della situazione è
palese: dal 20 dicembre l’esercito si è reso protagonista di
bombardamenti, agguati, accerchiamenti e assalti che hanno provocato
la morte di alcuni guerriglieri, così come di diversi soldati caduti
sotto il fuoco difensivo dell’insorgenza.
La doppiezza del presidente è venuta ancora una volta alla luce.
Tali azioni infatti vanno contro il sentimento di pace dell’intero
paese, e smentiscono nella pratica le dichiarazioni mendaci di Santos
sulla positività del cessate il fuoco bilaterale. Come nel caso del
generale Alzate, le alte cariche politiche e militari sbandierano
come provocazioni e sabotaggi alla pace episodi assolutamente normali
in un contesto di guerra, salvo provocare essi stessi tali condizioni
con le loro azioni criminali e scellerate. Non è più possibile
approfittare della buona fede con cui la guerriglia ha messo a tacere
le armi, sono necessari gesti concreti per una soluzione politica al
conflitto. Santos decreti un cessate il fuoco bilaterale o si prepari
ad assumersi le proprie responsabilità verso il popolo colombiano,
che ripudia un’eventuale, nuova escalation del conflitto.
24/01 - NUOVI ATTACCHI DI SANTOS ALLE FARC IN TREGUA
<
http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/5892-2401-nuovi-attacchi-di-santos-alle-farc-in-tregua.html>
Attraverso un comunicato datato 23 gennaio, la Delegazione di Pace
all'Avana dell'insorgenza rivoluzionaria delle FARC denuncia nuovi
attacchi ed ostilità dell'esercito contro la guerriglia, in tregua
dallo scorso 20 dicembre.
L'insorgenza denuncia due attacchi nel dipartimento di Huila, il 12
e 16 gennaio, contro il 17° Fronte delle FARC, uno presso
Villarrica, municipio di San Vicente del Caguán, ed un'altro ai
danni dell'Unità Ambrosio González, nel
dipartimento del Cauca.
“Date le circostanze della costante ostilità che le Forze Militari
esercitano sulle unità guerrigliere in tregua”, conclude il
comunicato, “sembra che non servano a nulla le buone intenzioni e
la decisione pratica di abbassare l'intensità del conflitto che le
FARC-EP hanno assunto dichiarando il cessate il fuoco unilaterale”.
Secondo l'Agenzia di Notizie Nuova Colombia, ANNCOL, le FARC stanno
seriamente discutendo la revoca del cessate il fuoco, visto che
mentre i fucili dei guerriglieri restano in silenzio, Santos e
l'Esercito lanciano operativi e bombardamenti contro la guerriglia in
tutto il territorio nazionale.
Al solito, “Jena” Santos gioca sporco, e pur avendo riconosciuto
la necessità del cessate il fuoco bilaterale, manda il suo esercito
ad attaccare l'insorgenza in tregua. Nuovi attacchi possono
riattivare il conflitto aperto; se Santos non li interrompe, dovrà
assumersene l'intera responsabilità.
17/01 - FARC: SIAMO PRONTI PER IL CESSATE IL FUOCO BILATERALE
<
http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/5882-1701-farc-siamo-pronti-per-il-cessate-il-fuoco-bilaterale.html>
Lo scorso 14 gennaio il presidente Santos ha chiesto alla propria
delegazione al Tavolo dei Dialoghi dell'Avana di discutere il cessate
il fuoco bilaterale, a quasi un mese dal cessate il fuoco unilaterale
decretato dalle FARC in dicembre.
La Delegazione di Pace dell'insorgenza saluta questo gesto, nonché
l'attivazione della sottocommissione tecnica incaricata di affrontare
temi nodali del punto relativo alla fine
del conflitto. Rileva tuttavia come sia
“contraddittorio e temerario l'ordine di intensificare azioni
offensive contro la guerriglia in tregua, posto che questo mette a
rischio la continuità del cessate il fuoco unilaterale”.
Nel documento si sottolinea che già dal mese di ottobre, come
comunicato all'epoca, i combattenti guerriglieri integranti la
suddetta sottocommissione tecnica “si trovano all'Avana e stanno
elaborando le nostre proposte in attesa degli ufficiali delle diverse
forze militari che il governo ha designato per tale missione”.
Finalmente il governo riconosce la necessità del cessate il fuoco
bilaterale, ma i punti da discutere restano tanti: dall'origine del
paramilitarismo al superamento della condizione di miseria e
diseguaglianza che vive il popolo colombiano, dalla carenza di
democrazia al recupero della sovranità. Ben venga la reciprocità
(almeno a parole) di Santos, ma per arrivare alla pace occorre
rimuovere le cause materiali che hanno generato il conflitto, e per
farlo, lo strumento fondamentale non può che essere quello
dell’Assemblea Nazionale Costituente.
--
Per cancellarti da questa lista clicca qui:
http://news.nuovacolombia.net/lists/index.php?p=unsubscribe&uid=96538dc975d921b6eaf8b35e2622f4d8