No, non siamo stati contattati nè dal
collettivo city strike ( che non conosco)nè dalla Murga, che mi
risulta abbia indetto l'iniziativa delle 17.
Siamo stati invece contattati dall'ARCI, che ci ha proposto un
documento di carattere nazionale che ha ottenuto numerose firme.
Non è esattamente l'appello che avremmo scritto noi, ma abbiamo
ritenuto giusto aderire, affiancandolo con un documento nostro.
Non posso allegarlo, perch+è la lista non accetta allegati, e
neppure copincollarlo per un motivo informatico che non capisco.
Lo allego in una mail che invio a Dario Rossi.
ciao
Norma
Il 14/07/2014 18.31,
dario.rossi1965@??? ha scritto:
ho notizia che mercoledì è stato indetto un presidio di
solidarietà con la palestina in piazza deferrari credo dal
collettivo city strike.
Vi chiedo se ne sapete qualcosa e se c’è stato un
coordinamento con l’ora di silenzio.
ciao
dario
From: norma
Sent: Tuesday, July 08, 2014 5:23 PM
To: forumgenova@???
;
Fori
sociali
Subject: [NuovoLab] dedicata alla Palestina
la 632° or ain islenzio pe rla pace
Mercoledì 9 luglio dalle 18 alle 19
sui gradini del palazzo ducale di Genova, 632° ora in
silenzio per la pace.
All'iniziativa parteciperanno rappresentanti della
comunità palestinese a Genova e di Music for Peace
Incollo il volantino che verrà distribuito
Altre info su
www.orainsilenzioperlapace.org
Paola Manduca, genetista
dell’università di Genova, è rientrata pochi giorni fa
da Gaza, dopo che per ventotto giorni le è stato
impossibile transitare in Egitto perché la frontiera è
stata tenuta chiusa dal Governo Egiziano
Paola, dacci
una breve presentazone di te stessa e del tuo lavoro
Sono una genetista
dell’università di Genova. Da quando ho potuto
lasciare l’attività didattica 4 anni fa mi dedico allo
studio delle malformazioni alla nascita, in
particolare in relazione all’uso di alcuni tipi di
armi.
Perché Gaza?
Perché da anni gli
israeliani fanno larghissimo uso dei tipi di armi,
arricchite in polveri di metalli, oggetto del mio
studio.
Qual è stato
lo svolgimento delle tue ricerche?
Abbiamo dimostrato che le
armi usate da Israele contenevano metalli
potenzialmente capaci di indurre malformazioni e
tumori identificandole nelle ferite subite dai
palestinesi nel 2006 e nel 2009 a Gaza.
Successivamente abbiamo
dimostrato che le malformazioni presenti nei neonati
sono aumentate tra il 1997 ed il 2010 e che l’aumento
è iniziato successivamente alla seconda intifada, nel
settembre del 2000; e che c’è stato un ulteriore
incremento a partire dall’operazione “Piombo fuso” nel
2008.
I bambini
malformati di mamme che sono state esposte ad armi
contenenti metalli “capaci di indurre
malformazioni”, tra cui anche le munizioni al
Fosforo Bianco, sono contaminati in utero con
questi metalli
Come si
viveva a Gaza fino al mese scorso, quando ancora non
erano stati ritrovati i corpi dei tre ragazzi
israeliani rapiti?
Intanto voglio ricordare che
l’assassino dei tre ragazzi non è stato ancora
identificato ed ogni notizia è soggetta a ordine di
riservatezza.
A Gaza la “normalità” è
vivere sotto assedio completo. Dal momento del colpo
di stato del generale Sissi in Egitto il valico con
l’Egitto è stato chiuso. Anche le persone, senza
eccezioni per stranieri e malati, non entrano e non
escono.
I tunnel che portavano
mercanzie e benzina a Gaza sono stati demoliti,
riducendo Gaza a dipendere solo ciò che Israele
permette di importare.
La loro distruzione ha
ridotto drasticamente le entrate “autonome” del
Giverno che provenivano in larga parte dalle tasse
doganali
Di conseguenza mancano
medicine, generi di prima necessità. Manca la benzina
e quindi anche l’elettricità, e non possono funzionare
le pompe per le fogne, i depuratori e le pompe per
l’acqua. Oramai molti trasporti di persone e di cose e
molti servizi si effettuano utilizzando asini e
cavalli; o moto che trainano enormi carretti.
La mancanza di entrate
governative colpisce tutti i servizi, anche ospedali e
scuole che sono in gran parte pubblici. I dipendenti
pubblici, il cui stipendio sfama almeno 400 000
persone, da novembre ad aprile hanno ricevuto solo
metà stipendio; e niente a maggio.
E oggi?
Attacchi aerei quotidiani di
sempre maggior intensità e numero da parte di Israele;
si vede il precipitare verso un attacco massiccio. Il
sentimento più diffuso però a Gaza è la determinazione
che non si può che difendersi e combattere perché
peggio di cosi non è possibile vivere. Questa
necessità è avvertita da persone di ogni appartenenza
politica e di diversa posizione sociale. Quello che si
dice da tutte le parti è che questa volta Gaza
resisterà con tutti i mezzi possibili.
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