Re: [NuovoLab] dedicata alla Palestina la 632° or ainislenzi…

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Autor: dario.rossi1965
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Para: Mailing list del Forum sociale di Genova
Tópicos Antigos: [NuovoLab] dedicata alla Palestina la 632° or ain islenzio pe rla pace
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Assunto: Re: [NuovoLab] dedicata alla Palestina la 632° or ainislenzio pe rla pace
ho notizia che mercoledì è stato indetto un presidio di solidarietà con la palestina in piazza deferrari credo dal collettivo city strike.
Vi chiedo se ne sapete qualcosa e se c’è stato un coordinamento con l’ora di silenzio.
ciao
dario
From: norma
Sent: Tuesday, July 08, 2014 5:23 PM
To: forumgenova@??? ; Fori sociali
Subject: [NuovoLab] dedicata alla Palestina la 632° or ain islenzio pe rla pace

Mercoledì 9 luglio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di Genova, 632° ora in silenzio per la pace.
All'iniziativa parteciperanno rappresentanti della comunità palestinese a Genova e di Music for Peace
Incollo il volantino che verrà distribuito
Altre info su www.orainsilenzioperlapace.org



Paola Manduca, genetista dell’università di Genova, è rientrata pochi giorni fa da Gaza, dopo che per ventotto giorni le è stato impossibile transitare in Egitto perché la frontiera è stata tenuta chiusa dal Governo Egiziano

Paola, dacci una breve presentazone di te stessa e del tuo lavoro

Sono una genetista dell’università di Genova. Da quando ho potuto lasciare l’attività didattica 4 anni fa mi dedico allo studio delle malformazioni alla nascita, in particolare in relazione all’uso di alcuni tipi di armi.

Perché Gaza?

Perché da anni gli israeliani fanno larghissimo uso dei tipi di armi, arricchite in polveri di metalli, oggetto del mio studio.



Qual è stato lo svolgimento delle tue ricerche?

Abbiamo dimostrato che le armi usate da Israele contenevano metalli potenzialmente capaci di indurre malformazioni e tumori identificandole nelle ferite subite dai palestinesi nel 2006 e nel 2009 a Gaza.

Successivamente abbiamo dimostrato che le malformazioni presenti nei neonati sono aumentate tra il 1997 ed il 2010 e che l’aumento è iniziato successivamente alla seconda intifada, nel settembre del 2000; e che c’è stato un ulteriore incremento a partire dall’operazione “Piombo fuso” nel 2008.

I bambini malformati di mamme che sono state esposte ad armi contenenti metalli “capaci di indurre malformazioni”, tra cui anche le munizioni al Fosforo Bianco, sono contaminati in utero con questi metalli



Come si viveva a Gaza fino al mese scorso, quando ancora non erano stati ritrovati i corpi dei tre ragazzi israeliani rapiti?

Intanto voglio ricordare che l’assassino dei tre ragazzi non è stato ancora identificato ed ogni notizia è soggetta a ordine di riservatezza.

A Gaza la “normalità” è vivere sotto assedio completo. Dal momento del colpo di stato del generale Sissi in Egitto il valico con l’Egitto è stato chiuso. Anche le persone, senza eccezioni per stranieri e malati, non entrano e non escono.

I tunnel che portavano mercanzie e benzina a Gaza sono stati demoliti, riducendo Gaza a dipendere solo ciò che Israele permette di importare.

La loro distruzione ha ridotto drasticamente le entrate “autonome” del Giverno che provenivano in larga parte dalle tasse doganali

Di conseguenza mancano medicine, generi di prima necessità. Manca la benzina e quindi anche l’elettricità, e non possono funzionare le pompe per le fogne, i depuratori e le pompe per l’acqua. Oramai molti trasporti di persone e di cose e molti servizi si effettuano utilizzando asini e cavalli; o moto che trainano enormi carretti.

La mancanza di entrate governative colpisce tutti i servizi, anche ospedali e scuole che sono in gran parte pubblici. I dipendenti pubblici, il cui stipendio sfama almeno 400 000 persone, da novembre ad aprile hanno ricevuto solo metà stipendio; e niente a maggio.

E oggi?

Attacchi aerei quotidiani di sempre maggior intensità e numero da parte di Israele; si vede il precipitare verso un attacco massiccio. Il sentimento più diffuso però a Gaza è la determinazione che non si può che difendersi e combattere perché peggio di cosi non è possibile vivere. Questa necessità è avvertita da persone di ogni appartenenza politica e di diversa posizione sociale. Quello che si dice da tutte le parti è che questa volta Gaza resisterà con tutti i mezzi possibili.






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