Mercoledì 9 luglio dalle 18 alle 19 sui
gradini del palazzo ducale di Genova, 632° ora in silenzio per la
pace.
All'iniziativa parteciperanno rappresentanti della comunità
palestinese a Genova e di Music for Peace
Incollo il volantino che verrà distribuito
Altre info su
www.orainsilenzioperlapace.org
Paola Manduca, genetista dell’università di Genova, è
rientrata pochi
giorni fa da Gaza, dopo che per ventotto giorni le è stato
impossibile
transitare in Egitto perché la frontiera è stata tenuta chiusa
dal Governo
Egiziano
Paola, dacci una breve presentazone di te stessa e del
tuo lavoro
Sono una genetista dell’università di Genova. Da quando ho
potuto lasciare
l’attività didattica 4 anni fa mi dedico allo studio delle
malformazioni alla
nascita, in particolare in relazione all’uso di alcuni tipi di
armi.
Perché Gaza?
Perché da anni gli israeliani fanno larghissimo uso dei
tipi di armi,
arricchite in polveri di metalli, oggetto del mio studio.
Qual è stato lo svolgimento delle tue ricerche?
Abbiamo dimostrato che le armi usate da Israele
contenevano metalli
potenzialmente capaci di indurre malformazioni e tumori
identificandole nelle
ferite subite dai palestinesi nel 2006 e nel 2009 a Gaza.
Successivamente abbiamo dimostrato che le malformazioni
presenti nei
neonati sono aumentate tra il 1997 ed il 2010 e che l’aumento
è iniziato
successivamente alla seconda intifada, nel settembre del 2000;
e che c’è stato
un ulteriore incremento a partire dall’operazione “Piombo
fuso” nel 2008.
I bambini malformati di mamme che sono state esposte ad
armi contenenti
metalli “capaci di indurre malformazioni”, tra cui anche le
munizioni al
Fosforo Bianco, sono contaminati in utero con questi
metalli
Come si viveva a Gaza fino al mese scorso, quando ancora
non erano stati
ritrovati i corpi dei tre ragazzi israeliani rapiti?
Intanto voglio ricordare che l’assassino dei tre ragazzi
non è stato ancora
identificato ed ogni notizia è soggetta a ordine di
riservatezza.
A Gaza la “normalità” è vivere sotto assedio completo. Dal
momento del
colpo di stato del generale Sissi in Egitto il valico con
l’Egitto è stato
chiuso. Anche le persone, senza eccezioni per stranieri e
malati, non entrano e
non escono.
I tunnel che portavano mercanzie e benzina a Gaza sono
stati
demoliti, riducendo Gaza a dipendere solo ciò che Israele
permette di
importare.
La loro distruzione ha ridotto drasticamente le entrate
“autonome” del
Giverno che provenivano in larga parte dalle tasse doganali
Di conseguenza mancano medicine, generi di prima
necessità. Manca la
benzina e quindi anche l’elettricità, e non possono funzionare
le pompe per le
fogne, i depuratori e le pompe per l’acqua. Oramai molti
trasporti di persone e
di cose e molti servizi si effettuano utilizzando asini e
cavalli; o moto che
trainano enormi carretti.
La mancanza di entrate governative colpisce tutti i
servizi, anche ospedali
e scuole che sono in gran parte pubblici. I dipendenti
pubblici, il cui
stipendio sfama almeno 400 000 persone, da novembre ad aprile
hanno ricevuto
solo metà stipendio; e niente a maggio.
E oggi?
Attacchi aerei quotidiani di sempre maggior intensità e
numero da parte di
Israele; si vede il precipitare verso un attacco massiccio. Il
sentimento più
diffuso però a Gaza è la determinazione che non si può che
difendersi e
combattere perché peggio di cosi non è possibile vivere.
Questa necessità è
avvertita da persone di ogni appartenenza politica e di
diversa posizione
sociale. Quello che si dice da tutte le parti è che questa
volta Gaza resisterà
con tutti i mezzi possibili.
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