Re: [Hackmeeting] telecaz

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Auteur: Robert Newmark
Date:  
À: Raistlin
CC: hackmeeting
Sujet: Re: [Hackmeeting] telecaz
2013/10/1 Raistlin <raistlin@???>

> On 10/01/13 20:28, Robert Newmark wrote:
>
> > Uno, definire startup, se la definite in senso letterale allora una
> startup
> > e' ogni azienda che inizia a lavorare, e quindi, parlate al vento, stock
>
> Eh no. E' qui il punto della discordia, secondo me.
>
> Chi parla di "ti pago quando facciamo successo", di sfruttamenti con
> capetti che fanno i soldi, etc, secondo me parla di "piccole nuove
> imprese italiane".
>
> Non per niente, in Italia non ci sono molte startup in senso tecnico.



bene, ora ragioniamo.

allora, riesco a capire il punto di vista del 'e' un esperienza itailiana'
e penso che in parte hai ragione, non conosco bene la realta' della silicon
valley o americana in generale, almeno non direttamente.

in senso tecnico pero'



>
>

Cosa sia una startup l'ho gia' scritto in precedenza. Una startup, per
> definizione, e' un modello di business scalabile e replicabile, che
> necessita di un finanziamento iniziale che i fondatori tipicamente NON
> hanno per poter (provare a) esplodere.
>
>

questa definizione e' tipo "sono le aziende dei poveracci' e su questo non
sono d'accordo.
quindi:
un ricco non puo' fare una startup (avrebbe i soldi per farlo)
un povero non puo' fare una azienda che non sia una startup (non avendo
soldi per farla)

entrambe sono affermazioni false immagono che concordi.

mentre il modello (come dici replicabile e scalabile) e' quello di dare un
nome 'figo' a un prodotto finanziario per venture capital e grossi fondi.
che poi tutto sia esploso con internet e il 95-2000 sulla base di una
liquidita' eccessiva di banche e fondi dovute alle aperture dei mercati
internazionali che dovevano trovare dove buttare soldi di rischio.
Cmq, io associo le startup alle capital venture
senza vapital venture, le chiamo aziende, normali.
ma mi interessa il punto di vista (magari quella spezzettatura
poveri/ricchi era un po coll'accetta)



> > il trucco e': se va bene, il lavoratore guardagna 100 invece di 80,
> intanto
> > lo pago 20 e mi lavora 18 ore per quel sogno che e' la lotteria.
>
> Mica vero. Le startup vere pagano stipendi piu' alti delle aziende
> tradizionali.
> https://angel.co/salaries
>
> (tl;dr: una startup in silicon valley paga circa 90-100k l'anno in
> media, che e' ance il tipico pay range di un "buon" assunto da una
> Microsoft o una Google). PIU' equity.
>
>

ok, concordo, non e' vero che pagano poco sempre, solo spesso
ma il meccanismo 'stock option' e' un meccanismo perverso, che punta alla
fideizzazione e si basa su una speculazione
(Spiego, su una speculazione perche' danno stock option, non stock, se
dessero stock (sempre, perche' alcune lo fanno ovviamente) sarebbe diverso.
la stock option non ti da un pezzo di azienda, ma un opzione per comrpare
un pezzo di azienda a un prezzo conveniente (o anche 0).
ma il 99% di quelle opzioni vanno nel mercato appena si sbloccano.
ora, chiaramente in fondo e' uguale, ma il meccanismo aiuta a far emergere
questo comportamento
(e' un po il prezzo 9.99 sulle cose, tu lo sai che sono 10, ma sai anche
che sono meno di 10, quindi lo preferirai a 10 anche se ci sono differenze
minime).


> > se va male, ho pagato 20, il venture capital e io rientriamo dei 60 che
> non
> > ho dato alla persona di turno.
>
> Mica vero. Se va male, founder e VC perdono tutto. Non per niente si
> dice che le startup DEBBANO bruciare i soldi di finanziamento.
>
>

e su questo dipende tanto, intanto, quando una azienda fallisce, poco prima
si tende a svenderne i pezzi mercanteggiabili.
e quindi qualche soldo rientra sempre almeno in parte, raramente si perde
100.
come dici te DEVONO bruciarli, ma e' un meccanismo pericolo e non sempre
attuato.

sui grandi numeri, ssecono me un venture capital punta a fare x3/x5 su 1
azienda su 10, ma 6/7 di quelle che non vanno, tendono a rientrare in parte
(ma questa potrebbe essere ancora parte della mia esperienza italiota)



> > il meccanismo funziona. tutti parlano con gente che lavora nelle startup,
> > nessuno parla con la gente che lavora in startup morte, perche' non ci
> > lavora piu'.
>
> Ma non e' vero nemmeno questo. La popolazione degli startupper e di chi
> lavora nelle startup in genere continua a ciclare da venture fallite a
> quelle nuove e promettenti.
>
>

vorrei veramente vedere quanti sono questi (migliaia? centinaia? decine di
migliaia?)
e in media quanto hanno lavorato in vita loro a settimana (meno di 55 ore?)


> > QUESTI SONO FATTI.
>
> No, scusami, ma sono corbellerie. O meglio, sono probabilmente
> esperienze dolorose di mediocre capitalismo italico. Ripeto: di startup
> in Italia ce ne sono tra 0 e poche.
>
>

no, alcune cose sono opinabili, alcune sbagliate anche e alcune giuste,
quel QUESTI sono FATTI era stato scritto proprio per amore di trollaggio
all'atteggiamento tuo e di naif su questo argomento.

e p.s. si, sono esperienza (ma formative, ora so che non posso fare il capo
perche' non so licenziare, e che sono state dolorose tanto tempo fa) di
mediocre capitalismo italico (in cui pero' provavamo a non essere come gli
altri e a ridistribuire nel lavoro e nella proprieta' cooperativa
dell'azienda).


P.S. SCUSATE IL QUOTING VERAMENTE DI MERDA

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Robert J. Newmark
aka newmark
aka gniu
aka gnumark