> In particolare l' articolo puntava però sull' illusione del
> "reale-virtuale", cioè la trasposizione di movimenti reali nel mondo dei
> click. Altra questione può essere invece, una volta assodato che la
> dinamica di piazza non è sostituibile con quella da schermo, discutere
> di pratiche conflittuali di nuovi media, e possiamo discuterne a lungo.
L'illusione del "reale-virtuale" o del "virtuale-reale" è dimostrata
nei fatti, com'è già stato scritto, la primavera araba è stata
enfatizzata con l'uso di strumenti di social network che non hanno
avuto quasi nessun impatto, in quanto poi dal mondo cyber bisogna
mettere il culo all'asta nel mondo reale, per me i social network
sono strumenti di comunicazione e null'altro, dove passano anche
le "miserie umane" a colpi di "click" o "i like" e non riescono a
"muovere" di un millimetro le coscienze assopite e assorbite dal
capitalismo e dal suo mantra del "produci/consuma/crepa".
Di fatto sta che lo strumento in se non è male, ma è l'uso che
lo rende inutile e dannoso, siamo sovrastati di informazione, di
post e commenti inutili e ridicoli in cui la vera ricerca è trovare
qualcosa di utile da "condividere", dove la privacy ormai non è più
un valore, se non hai cazzi privati da mettere in piazza per spararti
le "pose" e dimostrare al mondo, e a se stessi, "ciò che vorresti essere
ma che non sei" nella "società dello spettacolo" allora ti senti
nessuno, così come sosteneva Guy Debord in cui "l'alienazione" umana
è dovuta proprio dallo "spettacolo" e dalla "spettacolarizzazione" come
forma di assoggettamento psicologico totale in cui ogni individuo
si sente pieno di se e realizzato avendo molti amici sui social network
e nessuno nella vita reale, dove la merce è lo spettacolo dei contenuti
immateriali degli utenti dei social network che sono il plusvalore del
capitalismo nell'era dei social network, servi inconsapevoli di un
sistema di controllo che tende all'alienzione umana cammellata dalle
parole "social" e "network" ed a mio avviso, IMHO, da questo nasce la
dimostrazione della tesi di Debord nel suo libro.
Consiglio a tutti la lettura del libro "La Società dello Spettacolo" di
Guy Debord al seguente link:
http://www.scienzepostmoderne.org/Libri/SocietaDelloSpettacolo/SocietaDelloSpettacolo.html
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P@sKy
Makkinista - Fuokista
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