[Hackmeeting] Conferenza: "ARMI CIBERNETICHE E PROCESSO DECI…

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Auteur: Accattone
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À: hackmeeting
Sujet: [Hackmeeting] Conferenza: "ARMI CIBERNETICHE E PROCESSO DECISIONALE"

GASP!

Saluti inquieti,
Accattone




Terza conferenza annuale sull’Information Warfare



      ARMI CIBERNETICHE E PROCESSO DECISIONALE




Roma, 8 Novembre 2012 - AULA MAGNA Università LA SAPIENZA, Piazzale
Aldo Moro 5



Per informazioni si prega di contattare rome2012@???

Per iscrizioni www.infowar.it




Programma

8:30            Accreditamento partecipanti




9:00     Inizio Lavori




·        Apertura: Paolo Lezzi,Chairman della Conferenza(CEO Maglan Europe)




·        Saluto: Prof. Luigi Frati (Magnifico Rettore dell’Università di
Roma “La Sapienza”)




·        Prolusione: On. Prof. Vincenzo Scotti (Presidente Link Campus
University)




·        Introduzione generale: Prof. Umberto Gori, Emerito Università
di Firenze- Direttore Scientifico della Conferenza(Presidente CSSI e
Direttore ISPRI)




Prof.Luigi Sergio Germani – Condirettore Scientifico dellaConferenza
(Link Campus University e Direttore Centro Studi “Gino Germani”)



·        Intervento d’indirizzo: Amb. Giampiero Massolo (Direttore
Generale del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza)






10:00 Prima Sessione:

“La sfida delle cyber-weapons al processo decisionale: verso una
strategia di sicurezza cibernetica nazionale”

Chairman Amm.Ferdinando Sanfelice di Monteforte, Consigliere Militare
della Conferenza.



C.A. Nicola De Felice (Direttore del Centro Innovazione Difesa, III
Reparto dello Stato Maggiore della Difesa): “Le sfide della cyber-war al
processo decisionale in materia di politica della difesa”



Esperto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Information
Warfare: la costruzione delle percezioni e le metodologie per la
protezione del sistema-paese”



Ing. Massimo Sarmi (Amministratore Delegato del Gruppo Poste Italiane):
“Collaborazione tra Istituzioni e settore privato nel processo
decisionale in materia di politica di cyber-security nazionale”



11:00 Coffee break



Esperto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “EarlyWarning di
attacchi cibernetici e Open Source Intelligence: strumenti di lavoro per
la gestione delle crisi nazionali”



Col. Giandomenico Taricco (II Reparto [Informazioni e Sicurezza] dello
Stato Maggiore Difesa): “Ruolo e prospettive dell’Intelligence militare
per la sicurezza cibernetica e a protezione delle infrastrutture critiche”.



Conclusione della Sessione da parte del Chairman.



12:00            Seconda Sessione:


“Le armi cibernetiche difensive e offensive e la loro futura evoluzione:
profili tecnologici e implicazioni per il ciclo OODA”

Chairman Paolo Lezzi



ing Daniela Pistoia (ELT, Vice PresidentResearch& Advanced Systems
Design): “Guerra elettronica nella quinta dimensione”



Shai Blitzblau, Direttore Tecnico della Conferenza (Maglan Information
Defense & Intelligence, Group Managing Director, Head Cyber Warfare
Labs): “Operational perspectives on offensive and defensive cyber-weapons”.



13:00 Light Lunch



14:00            Seconda Sessione (continua):


"Le armi cibernetiche difensive e offensive e la loro futura evoluzione:
profili tecnologici e implicazioni per il ciclo OODA"

Chairman Paolo Lezzi



Marco Donfrancesco (Selex, Responsabile Sicurezza Aziendale): “Cyber
Weapons: riflessioni da parte del costruttore di sistemi militari complessi”



C.V. Andrea Billet (VI Reparto [C41 e Trasformazione] dello Stato
Maggiore Difesa) “Lo sviluppo delle armi cibernetiche : un approccio
organico agli aspetti tecnologici”



Shai Blitzblau, Direttore Tecnico della Conferenza (Maglan Information
Defense & Intelligence, Group Managing Director, Head Cyber Warfare
Labs): “Insights on Cyber Weapons latest Research”



Ing. Nicola Mugnato (Finmeccanica, Group Security Office, Head of Cyber
Security): “L'analisi tecnologica delle cyber weapons per lo
sviluppodella cyber resilience”



Conclusione della Sessione da parte del Chairman.





16:00 Terza Sessione:

“Le armi cibernetiche nella Business Intelligence offensiva”



Chairman ing. Giancarlo Grasso (Finmeccanica, Senior Advisor)





Gen. B. (r.) Umberto Rapetto (già comandante GAT Nucleo Speciale Frodi
Telematiche GdF): “Mosse e contromosse sullo scacchiere della Business
Intelligence: il ciclo biologico della salvaguardia delle infrastrutture
critiche" (videointervento)



Prof Roberto Baldoni (Direttore del “LaSapienza ResearchCenter for Cyber
Intelligence and Information Security – CIS”): “Cyber weapons nel campo
economico-finanziario e industriale “



Dott. Roberto Saracino (CIO gruppo Almaviva): “Sistemi e modelli
operativi a supporto di un Information Security Agency”



Dott. Giovanni Todaro (IBM, Security Systems Leader): “titolo in via di
definizione”



Shai Blitzblau, Direttore Tecnico della Conferenza (Maglan Information
Defense & Intelligence, Group Managing Director, Head Cyber Warfare
Labs):“Exploiting Cyber-Weapons for Business Intelligence Superiority”





18:00            Chiusura lavori ed annuncio della 4 IWC da parte del
Chairman della Conferenza




I)      Obiettivi della conferenza


          La conferenza “Armi cibernetiche e processo decisionale” si
terrà a Roma l’8 novembre 2012 presso la sala conferenze di
Confindustria.  Essa rappresenta la terza di una serie di conferenze
annuali sull’info-war e le sue implicazioni per la sicurezza del
sistema-Italia.




          L’evento è promosso dal CSSII (Centro di Studi Strategici,
Internazionali e Imprenditoriali dell’Università di Firenze), dalla Link
Campus University, dall’ISPRI (Istituto per gli Studi di Previsione) e
dal Centro Studi “Gino Germani”.  Esso è ideato dai promotori d’intesa
con Maglan Information Defense &  Intelligence.




         La conferenza è destinata ad un pubblico qualificato
comprendente le istituzioni nazionali civili,  militari e della
sicurezza, le imprese, le università e i centri di ricerca. Essa si
prefigge due obiettivi di fondo:




1) Approfondire la conoscenza e aumentare la consapevolezza, tra i
decisori politici ed economici del sistema-Italia, dell’emergere di
nuove armi cibernetiche offensive e difensive, della loro futura
evoluzione, nonché dei problemi inediti che esse creano per i processi
decisionali nel campo della sicurezza nazionale e nel settore privato.



2) Riunire esperti e analisti - provenienti da organismi governativi
civili e militari, dal mondo economico e finanziario, dalle Università e
i centri di ricerca scientifica - per dare un contributo di idee e
proposte concernenti:

a)        l’elaborazione   di una strategia  di sicurezza cibernetica
nazionale per il sistema-Italia;


b)      l’introduzione di  innovazioni organizzative  nell’architettura
decisionale di sicurezza nazionale  allo  scopo di potenziarne le
capacità sia di prevenzione  sia  di reazione  efficace e  tempestiva  a
eventuali minacce o attacchi di  cyber-war  contro interessi vitali del
nostro Paese.


La conferenza si articolerà in tre sessioni:



Ø Prima sessione – La sfida delle cyber-weapons al processo
decisionale: verso una strategia di sicurezza cibernetica nazionale.



Ø Seconda sessione - Le armi cibernetiche difensive e offensive e la
loro futura evoluzione: profili tecnologici e implicazioni per il ciclo OODA



Ø Terza sessione - Le armi cibernetiche nella Business Intelligence
offensiva







II) Quadro di riferimento e spunti di riflessione



            Un numero crescente di Stati, a partire dalle grandi
potenze, sta sviluppando cyber-weapons a elevata potenza distruttiva
(esempi di tali armi  sono “Stuxnet” e “Flame” , mentre “Duqu”,  secondo
alcuni esperti,  non rientrerebbe fra le armi cibernetiche perché
sarebbe  essenzialmente uno strumento di spionaggio e non di distruzione).




      Benché la costruzione delle più avanzate cyber-weapons per ora sia
alla portata solo di attori statali, aspirano ad acquisire tali armi
anche attori non-statali illeciti, come determinate formazioni
terroristiche e organizzazioni criminali transnazionali. Molti Paesi,
inoltre, si stanno dotando di dottrine strategiche, sia difensive che
offensive, di cyber-war.




    La creazione di armi cibernetiche sempre più sofisticate e potenti,
 resa  possibile da innovazioni scientifiche e tecnologiche prodotte a
ritmo accelerato,  è destinata a trasformare la  geopolitica globale,
dando vita a nuove forme di conflittualità e nuovi fenomeni di minaccia
alla sicurezza degli Stati e del sistema internazionale.




    Gli attacchi con armi cibernetiche più pericolosi sono sia  quelli
che mirano a paralizzare un intero paese colpendo le sue infrastrutture
critiche   (con effetti potenzialmente catastrofici   sulla popolazione)
sia quelli tesi a colpire precipuamente  il processo decisionale e la
capacità di reazione dello Stato  bersaglio dell’aggressione.  Anche
quando non perseguono deliberatamente quest’ultima finalità, tutti gli
attacchi cibernetici su vasta scala, o anche la sola loro minaccia,
creano  enormi problemi di decision-making per  il bersaglio.




    Le armi cibernetiche rappresentano un problema che non riguarda solo
i settori militare, politico, diplomatico, della protezione civile  o
della  sicurezza nazionale.  Alcune tipologie, non-militari, di
cyber-weapons cominciano a essere impiegate  anche da attori privati
nella lotta per il potere economico e finanziario, nonché come strumento
di influenza e “manipolazione delle percezioni”  (perception management).




     Le cyber-weapons conferiscono a chi le detiene capacità senza
precedenti   per influenzare le decisioni   di un avversario   oppure
per disturbare e  paralizzare i  suoi centri di comando e controllo.
Ciò può essere fatto sferrando un cyber-attacco massicciamente
destabilizzante ( una sorta di “11 settembre 2001 cibernetico”) alle
infrastrutture critiche di un paese,  ovvero tramite azioni più subdole
di manipolazione ed “eterodirezione” della sua opinione pubblica e
leadership politica.




      A parte il loro già noto potenziale distruttivo, le armi
cibernetiche vengono impiegate  per ottenere due diversi tipi di effetti
sul processo decisionale:




a)      influenzare le scelte del decisore avversario,  nell’interesse
dell’attaccante, provocando forti reazioni nell’opinione pubblica,
oppure manipolando e danneggiando i suoi dati e  informazioni;




b)      diffondere incertezza e confusione tra i decisori avversari allo
scopo di  complicare, rallentare e,  se possibile, paralizzare il loro
processo decisionale e la loro capacità di risposta.




    Le caratteristiche peculiari degli attacchi cibernetici
rappresentano quindi una sfida senza precedenti al decision-making degli
Stati. In primo luogo, tali attacchi sono caratterizzati da una
“compressione del tempo”: è praticamente nullo l’intervallo che
intercorre tra il lancio di un attacco e i suoi effetti.  I decisori
politici e militari del paese bersaglio non dispongono, pertanto, di
tempi sufficienti per elaborare e mettere in atto una risposta efficace
in kind, e hanno anche la difficoltà di individuare con certezza
l’attaccante, in tempo reale.  Unica possibile soluzione, oltre a misure
di prevenzione tramite operazioni di cyber- e network-intelligence,
sarebbe quella consistente in un attacco pre-emptive suscettibile di
porre, per alcuni, problemi di costituzionalità e di compatibilità con i
principi della Carta dell’ONU.




     In secondo luogo - come già detto - gli attacchi producono una
situazione di diffusa e intensa incertezza che indebolisce le capacità
dello Stato aggredito di contrastare l’escalation di una eventuale
crisi.  Tale incertezza deriva, in parte, dall’estrema difficoltà di
individuare l’autore dell’aggressione. Inoltre, risulta  molto
problematico per la leadership politica stabilire, in tempo utile,  se
l’attacco  rappresenti o meno un’azione di  guerra da parte di uno Stato
o provenga invece da un attore non-statale ostile.




      Alla luce delle brevi considerazioni di cui sopra, si rende sempre
più necessaria l’elaborazione di una strategia di sicurezza cibernetica
nazionale per l’Italia, atta a proteggere gli interessi vitali del
nostro Paese da minacce provenienti dal ciberspazio sia in tempi di pace
che in condizioni di guerra o di crisi di sicurezza. Una cyberspace
strategy italiana dovrà tenere in  attenta considerazione lo sviluppo
di nuove armi cibernetiche  e le minacce ai processi  decisionali
sensibili  del sistema-paese.




      Un elemento centrale di tale strategia dovrebbe essere
l’accelerazione del ciclo OODA (Observe-Orient-Decide-Act), che richiede
 un continuo  potenziamento della warning intelligence,  la massima
velocizzazione delle decisioni,   l’adozione di un concetto di “difesa
offensiva”  e non meramente passiva  (che non esclude perciò la
possibilità di risposte “pre-emptive” nell’eventualità di una concreta
minaccia di attacco di cyber-war al sistema-paese).






    Gli elementi fondamentali del ciclo OODA nella guerra cibernetica
(difensiva o offensiva)  sono i seguenti:




§        “Osservazione”: i potenziali  avversari  e le vulnerabilità
(proprie e degli avversari) devono essere identificati tramite attività
di intelligence  (e in particolare la raccolta tecnologica di dati).


§        “Orientamento”:  i dati raccolti devono essere analizzati e
sintetizzati in una gamma ampia di possibili scenari.


§        “Decisione”:  deve essere presa una chiara decisione circa il
corso di azione da intraprendere.


§        “Azione” :  la decisione deve essere attuata tramite
determinati meccanismi fisici o logici.




      L’accelerazione del ciclo OODA  difficilmente potrà essere
realizzata senza l’introduzione di significative innovazioni
organizzative nell’architettura decisionale  in materia di sicurezza e
difesa,  tra cui  la creazione di un national security council italiano:
una struttura chiamata a garantire una elevata integrazione dei processi
decisionali in tema di sicurezza nazionale.   In una situazione di crisi
provocata da attacchi o concrete minacce di cyber-war tale struttura
dovrebbe consentire ai decisori di reagire con la massima rapidità ed
efficacia.  In tempi di normalità, invece, essa dovrebbe svolgere
un’attività accurata e costante di prevenzione e di pianificazione
strategica e operativa.






III) Board della Conferenza



Comitato Scientifico

           Prof. Umberto Gori (Emerito Università di Firenze, Presidente
CSSI e Direttore ISPRI);


          On. Prof. Vincenzo Scotti (Presidente Link Campus University);


          Prof. Luigi Sergio Germani (Link Campus University e Direttore
del Centro Studi "Gino Germani")




Chairman della conferenza: Ing. Paolo Lezzi (Amministratore Delegato
Maglan Europe)



Consigliere tecnico: Dr. Shai Blitzblau (Fondatore e Direttore Tecnico
di Maglan - Information Defense & Intelligence; Head, Information
Warfare Research Labs)



Consigliere militare: Amm. Sq. Ferdinando Sanfelice di Monteforte (
Presidente del Gruppo di Lavoro Militare del Comitato Italiano
Atlantico, già Rappresentante Militare d'Italia presso la NATO e la
Commissione Europea).