Re: [Hackmeeting] riflessioni

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Autore: Marco Calamari
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To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] riflessioni
On Tue, 2012-07-03 at 14:10 +0200, ciaby wrote:
> Scrivo qualche riga a caldo per esprimere i miei pensieri a proposito
> di questo Hackmeeting. L'intento non e' quello di creare un flame a
> gratis, ma di riuscire finalmente a discutere di alcuni argomenti
> abbastanza "tabù" di questa comunità.
>
> - L'HACKMEETING
>
> Fico, come sempre :) Grazie ai ragazzi dell'Asilo Occupato per la
> location e l'organizzazione dell'evento, grazie a tutti quelli che si
> sono sbattuti per fare pranzi, cene, pulire i cessi, e tutte le mille
> piccole cose che servono in queste occasioni. Grazie a chi ha tenuto
> seminari interessanti, e chi invece ha preferito hackare comodamente
> seduto in giardino :)
>
> - IL FATTACCIO
>
> Venerdì 3 persone arrivano alla porta dell'hackit. Una di queste
> (Matteo Flora) viene respinto e riaccompagnato all'uscita. Gli altri
> due (naif e vodka) si incazzano e vengono respinti anch'essi. Da li
> nasce una violenta discussione (al limite di mettersi le mano
> addosso).
> Da quello che ho capito io, le motivazioni da parte delle persone che
> stavano alla porta erano:


Non c'ero ma conosco piu' o meno (credo) gli attori principali,
inclusi i tre nominati espulsi i due nominati
espulsori ed il nominato "moderatore".

Proprio perche io non c'ero (questa volta) credo di poter avere
una visione piu' lucida; questo e' il tipo di evento che viene
scritto nei libri di storia come cuspide, momento di svolta
per la fine di un'organizzazione, di un'epoca od altro.

Che sia un asteroide, come per l'estinzione dei dinosauri, un
generale imbarbarimento dovuto all'affermarsi di una monocultura,
come il rogo dei rotoli della biblioteca di Alessandria, od un
apparente "scazzo fisiologico" come questo non fa molta differenza.

Quando si respingono le persone (non le loro funzioni, non i loro
ruoli) o quando si stabilisce un qualche diritto di esclusione
"ad personam", siamo arrivati non alla frutta ma all'ammazzacaffe'.

Pare che quando si cade in un buco nero, chi attraversa l'orizzonte
degli eventi non si accorga di niente di particolare, eppure non
tornera' mai piu' indietro. Mi sembra un buon modo di descrivere la
situazione di chi c'era e non ritiene la cosa importante.

Marco, dalla Tor developer conference, passa e chiude.

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