[Hackmeeting] proposta reading-dibattito: tra collaborazioni…

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Autore: q9c9p
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: [Hackmeeting] proposta reading-dibattito: tra collaborazionismo e recupero virtuale - anonymous e l'hackerismo
Per quelli di voi che non siano dei rivoluzionari da tastiera vorrei
proporre un dibattito-critica su un testo apparso su "Invece - mensile
anarchico" di maggio.
L'articolo si chiama, appunto come nell'oggetto, "tra collaborazionismo
e recupero virtuale: "anonymous" e l'hackerismo"

Nota a margine: l'articolo è collegato a una bella immagine 68ina di
ragazzi attrezzati di bastoni che menano un celerino in centro a milano
con scritto "anche noi difendiamo la tradizione e le vecchie e buone
abitudini ACAB".

Non riporto l'articolo per intero perchè è molto lungo e pieno di
critiche al "movimento hacker", in realtà propone molte critiche che mi
giravano nel cervello da anni e che non sono mai riuscito ad articolare
correttamente.

Mi piacerebbe leggerlo e discuterne con altri, anche 2 anni fa a firenze
a fine hackit mi trovai con gli ultimi residuati bellici a parlare di
cose simili.

Vi riporto due stralci:

"la società virtuale che irretisce, come è ovvio che sia, nella sua
gabbia anche chi è convinto di poterla combattere dall'interno. Anche
se, ad essere precisi, il vero intento dell'hackerismo e una diversa
gestione dell'informatica, una sua democratizzazione, non certo la sua
distruzione, che significherebbe il collasso esistenziale degli
utenti-pirati-anonimi. Concludendo, non possiamo che riconoscere nel
fenomeno hacker un ulteriore forma di istanza democratica e di tacito
collaborazionismo, nel peggiore dei casi; nel migliore, una teoria e una
pratica poggianti su labili e confuse basi recuperate ad arte da chi ne
ha permesso la nascita e l'estensione. Resta quindi da rimboccarsi le
maniche e, come sempre, da scovare gli angoli di attacco - reale ed
incisivo - per poter colpire dove più nuoce"

"C'è un solo modo per rendere migliore la rete: arrivare alla sua
radicale e totale distruzione"

a seguire, teoria e progettualità tecno insurrezzionali, ovvero che fine
a fatto "il compagno mac guyver" ovvero "ci hanno dato la tecnologia,
rivoltiamogliela contro", pratiche più o meno diffuse, idee
elettrotecniche di disturbo e distruzione e analisi della primavera
araba, come lo "spegnimento" di internet abbia influenzato le persone a
scendere per strada e darsi da fare, prerequisiti passamontagna, vesti
nere e una buona dose di autocritica, scambio di chiavi gpg in finale.

Partendo comunque dal fatto che io non sia nessuno mi piacerebbe
semplicemente avere uno scambio di opinioni visto che sono convinto che
molti di voi come me abbiano molti dubbi sull"hackerismo"

Tanto per essere l'anarco stronzo di turno :D la democrazia è uno stupro
di gruppo legalizzato!

Il faccina. q9c9p