Autore: mulars Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] proposta reading-dibattito: tra collaborazionismo
e recupero virtuale - anonymous e l'hackerismo
Il 10.06.2012 05:07 Joe ha scritto:
> mi suona un allarme rosso "luddismo". Trecento anni fa si voleva la
> distruzione dei telai a vapore, oggi siam passati alla rete. Il
> problema
> e' al solito voler distruggere lo strumento tecnico (internet) e non
> la
> struttura di dominazione che tramite essa viene riprodotta. Non sono per la distruzione della rete, ma sento il bisogno di cose
nuove dentro la rete. Marchiori, quello che ha inventato l'algoritmo di
Google fa il ricercatore all'università di Padova e se ne fotte di
andare in US perché quello che fa lui attualmente lo gratifica molto di
più e magari non interesserebbe tanto gli stakeholder (forse perché
sarebbe legato ad un prodotto con un time-to-market lunghissimo (creare
il nuovo Google).
La rivoluzione del sistema, che probabilmente con disillusione non ci
si aspetta più, non è legata ad Internet (e non ha i tempi di Internet),
ma alla cultura (che non cambia mai velocemente).
> Ma guardati intorno: pensi che si risolvano suddetti problemi con il
> concerto punk/hardcore al centro sociale, o con gli orti solidali, o
> facendo hackit? Ecco forse la differenza e' che chi viene da un
> movimento politico tradizionale sa bene i limiti del nostro agire
> attuale in questi tempi bui. Mi dispiace la tua disillusione. La riconduco alla necessità odierna di
voler tutto subito, necessità data dal ragionare per obiettivi a
brevissimo termine; come se il fatto che oggi 11 giugno 2012 non ci sarà
la Rivoluzione significhi che l'aspettiamo al massimo domani, con il
prossimo TG. Mi ricorda un po' quella puntata dei Simpson dove Liza,
diventata consigliere comunale, fa togliere il verde dai semafori di
Springfield: tutti vanno più in fretta, ma non sanno dove andare.
O forse la tua disillusione è da ricondurre alla mancata presa di
coscienza che Marx è morto.