[RSF] Clamori dalla Colombia

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Autore: Associazione nazionale Nuova Colombia
Data:  
To: forumroma
Oggetto: [RSF] Clamori dalla Colombia
        17/03 - L'ESERCITO STATUNITENSE HA FIRMATO 126 CONTRATTI PER
COSTRUIRE ISTALLAZIONI IN BASI COLOMBIANE
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1151:1703-lesercito-statunitense-ha-firmato-126-contratti-per-costruire-istallazioni-in-basi-colombiane&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19>

Secondo informazioni pubblicate dal governo degli Stati Uniti, nel
settembre del 2010 le Forze Armate nordamericane hanno firmato
contratti per un valore di quasi 5 milioni di dollari per costruire
infrastrutture nelle basi colombiane di Tolemaida, Larandia e Bahía
Málaga.

In particolare uno, firmato il 30 settembre dal Dipartimento della
Difesa con l'impresa HCS Group, è relativo all'implementazione di
una Base per Operazioni Avanzate (AOB, secondo l'acronimo inglese),
che il Comando Sud del Pentagono gestisce a Tolemaida. Tale base
militare è utilizzata per comandare, controllare o appoggiare
operazioni tattiche o di addestramento. E' stata resa nota anche
l'esistenza di un altro contratto, redatto per portare a termine
“istallazioni addizionali di una AOB”, sempre a Tolemaida.

Questi documenti testimoniano la flagrante violazione della sentenza
della Corte Costituzionale colombiana, che nell'agosto del 2010 ha
sancito l'illegittimità dell'accordo sottoscritto dal regime
colombiano con gli USA per la realizzazione di sette basi militari
statunitensi in territorio colombiano, accordo peraltro criticato
dalla quasi totalità dei governi latinoamericani in quanto fattore
di evidente destabilizzazione dell'area.

Ma come sempre accade, il narcogoverno di Santos è prono ai voleri
di Washington, e disposto a svendere la sovranità territoriale per
gli interessi geostrategici degli USA.

         14/03 - SUL PRELIEVO MOMENTANEO DEI TECNICI DI UNA MULTINAZIONALE
REALIZZATO DALLE FARC, IL GOVERNO FA UNA PESSIMA FIGURA.
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1141:1403-sul-prelievo-momentaneo-dei-tecnici-di-una-multinazionale-realizzato-dalle-farc-il-governo-fa-una-pessima-figura&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19>


Nel dipartimento del Vichada, lo scorso 6 marzo un commando del
Fronte 16 delle FARC è entrato, eludendo il presidio militare, nella
zona in cui l'impresa Talisman, facente parte di una multinazionale
canadese, effettua delle esplorazioni connesse all'attività
estrattiva.

Il commando guerrigliero ha portato via 23 persone, dimostrando
capacità logistica e controllo del territorio. Ad una prima serie di
reazioni isteriche da parte del mondo politico colombiano, che hanno
rivelato la preoccupazione per l'andamento della guerra ("Le FARC
stanno avanzando in molti dipartimenti", "Lo Stato è messo in scacco
dalle FARC", ha dichiarato in tempi non sospetti il presidente del
Partito Conservatore), ha fatto seguito la notizia che 22 dei 23
detenuti si trovavano già in libertà.

Il ministro della Difesa Rivera ha dichiarato che grazie alla
pressione dell'Esercito, che aveva circondato i guerriglieri per
cielo e per terra, questi sono stati costretti a rilasciare le
persone. La realtà è molto meno lusinghiera per l'Esercito dei
‘falsi positivi’ e delle fosse comuni, e l'ha rivelata Roger
Bertel, una delle 22 persone coinvolte nell'operazione guerrigliera,
secondo il quale, trattandosi di lavoratori, sono stati rilasciati
volontariamente dalla guerriglia. Bertel inoltre dichiara: "Mentre la
guerriglia entrava da un lato, l'Esercito si trovava a 100 metri
dall'altra parte ed i soldati stavano giocando a domino tra di loro e
guardando dei film", ed afferma che: "quando i guerriglieri ci hanno
mandati a casa siamo tornati noi da soli, senza che nessuno ci
venisse a cercare, e senza che nessuno ci stesse riscattando, solo
perchè i guerriglieri ci hanno detto: andate tranquilli che non
succede niente, tornate tranquilli alle vostre case".

Nonostante le solite menzogne del governo colombiano (immediatamente
riprese anche da parte della stampa italiana), la testimonianza di
uno dei lavoratori rilasciati dalla guerriglia ha trasformato -nel
giro di poche ore- un maldestro tentativo mediatico di presentare
all'opinione pubblica nazionale ed internazionale una vittoria
militare mai conseguita, in una vera umiliazione per il governo delle
menzogne e per il suo Esercito paramilitare e corrotto. Dopo le
notizie sulle false smobilitazioni da parte di paramilitari che si
riciclavano in nuovi gruppi e spesso entravano nelle reti illegali di
informatori del governo, e sulle montature in merito a diserzioni
guerrigliere che in realtà erano show mediatici con attori pagati,
questo altro ‘falso positivo’ mette ancora una volta in evidenza
il grado di putrefazione raggiunto da politici, militari e media
oligarchici.

         11/03 - LE SMOBILITAZIONI DEI PARAMILITARI FURONO UNA MONTATURA
ORCHESTRATA DA URIBE
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1124:1103-le-smobilitazioni-dei-paramilitari-furono-una-montatura-orchestrata-da-uribe&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19>


L'ex capo paramilitare Freddy Rendón Herrera, detto “El
Alemán”, ha rivelato che la presunta smobilitazione del blocco
“Cacique Nutibara” delle AUC a Medellín è stata in realtà una
montatura, orchestrata dal narco ex-presidente Uribe.

Rendón Herrera ha inoltre chiarito che una parte dei paramilitari
presentati all'opinione pubblica come “smobilitati” erano in
realtà criminali comuni reclutati a Medellín, o sottoproletari
costretti ad una falsa autodenuncia, e che le armi e le uniformi
consegnate erano vecchie e inutilizzate.

Nonostante il cosiddetto “cessate il fuoco” del 2001, annunciato
dai paramilitari delle AUC, questi criminali di estrema destra,
supportati dal regime colombiano, hanno potuto portare avanti il
progetto di espansione militare e di dominio territoriale, cosa che
ha comportato un aumento degli sfollamenti forzati di contadini e
abitanti delle città, dei massacri, degli omicidi mirati e delle
sparizioni forzate, come dimostrano le statistiche degli ultimi dieci
anni relative a questi crimini.

La legge “Giustizia e Pace” è stato lo strumento “legale”
per permettere queste false smobilitazioni, fortemente volute da
Uribe; ideata dall'ex ministro della Giustizia ed ex ambasciatore in
Italia, Sabas Pretelt De La Vega, oggi sotto processo per corruzione,
essa ha garantito l'impunità generalizzata per i crimini dei
paramilitari, impedendo di fatto qualunque tipo di risarcimento e
giustizia alle vittime. Ed ha veicolato la legalizzazione ed il
riciclaggio di oltre 10 miliardi di dollari (narcocapitali, terre,
esercizi commerciali e beni immobili) dei paras.

Un grosso favore di Uribe ai suoi amici paramilitari, in primis
quelli operanti nel dipartimento di Antioquia (dalla cui oligarchia
proviene la sua famiglia, legata da sempre a filo doppio con queste
bande armate), utile a sbandierare inesistenti politiche per
contrastare il diffuso fenomeno del paramilitarismo, e a permetterne
l'utilizzo da parte del regime in funzione contro-insorgente (in
piena collaborazione con le Forze Armate) o come squadracce al soldo
di latifondisti e multinazionali per abbattere a colpi di motosega i
diritti dei lavoratori.



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