Author: tide75 Date: To: critical mass Roma Subject: Re: [cm-Roma] Digest di Cm-roma, Volume 84, Numero 47
> variodipinti problemi. In ogni caso, forse, non disdegnerei incontrarti: mi > sono sempre domandato che faccia possa avere uno capace di tirar fuori per
> email a intervalli regolari una tale quantità di cialtronate pseudo
> ideologiche.
Mi sembra che sofista abbia esternato i suoi pensieri e se a qualcuno
brucia il sederino (la verità ti fa male lo sai diceva una canzone)
non mi sembra buona argomentazione quella di iniziare a insultare
dando del cialtrone. Comunque ho sempre preferito i cialtroni (e non è
proprio il caso del sofista) piuttosto che i leccaculo dei potenti di
turno di cui di seguito si può trovare una bella descrizione, cfr. al
Manuale del leccaculo di Richard Stengel:
I LECCACULO sono sempre esistiti. Ovunque ci sia una gerarchia, gli
uomini cercano, infatti, di scalarla con tecniche, atteggiamenti e
strategie più meno scorrette. Tra queste l’adulazione è
infallibilmente vincente. Più che i forti e gli arroganti,
l’evoluzione ha favorito i servili e gli ipocriti. I sopravvissuti di
tutte le guerre non sono stati quelli scesi in campo, ma quelli
imboscatisi in ufficio. E, com’è noto, anche nella conquista del
partner l’inganno “paga”, come conferma Sheryl Crow quando canta:
“Mentimi, e prometto di crederti”. Nelle attuali società rigidamente
bloccate il “comportamento opportunistico” delle “lingue di miele”
vive il suo trionfo e l’arte del lecchinaggio ha raggiunto una
diffusione e vette inarrivabili. Colpa anche della civiltà
dell’immagine che fa sì che gli uomini moderni siano, come non mai,
ossessionati dal giudizio del prossimo, al punto da attribuirvi il
senso della propria identità. E’ naturale, quindi, che il
lecchinaggio, gratificando chi lo riceve renda sempre meglio accetto
chi lo effettua, garantendogli favori e vantaggi. Un meccanismo che ha
una spiegazione scientifica. Henry Kissinger, che se ne intendeva,
sosteneva, infatti, che il potere è l’afrodisiaco supremo. Più che la
sua effettiva conquista, però, ad esaltare i potenti sembra sia la
percezione dell’atteggiamento adulatorio dei cortigiani, che
provocherebbe l’aumento dei livelli di serotonina, un
neurotrasmettitore che provoca una reazione piacevole ed euforizzante.
L’ “evoluzione” dei comportamenti umani e la diffusione del fenomeno,
poi, ha fatto sì che adulatori, lecchini, ruffiani e leccaculo non
siano più visti in modo negativo, anzi. Come ogni “arte” il
lecchinaggio poggia su doti innate sulle quali si inserisce una
tecnica che stata codificata nei sette COMANDAMENTI DEL PERFETTO
LECCACULO:
1) Individuare con precisione il soggetto da leccare.
2) Leccare in ogni situazione ed in ogni caso, senza temere di leccare troppo.
3) Leccare anche in assenza del destinatario.
4) Assicurarsi che la slinguazzata giunga a destinazione con decisione
e con tanto di mittente.
5) Personalizzare la leccata a seconda del destinatario, scoprendone i
punti deboli: figli, intelligenza, bellezza, professione, casa,
squadra di calcio.
6) La pazienza è una delle virtù del leccaculo, che a volte deve
lavorare sulla distanza.
7) Non desistere, anche se si è disturbati da altri concorrenti.
C’è, poi, leccaculo e leccaculo. Si possono, infatti, distinguere i
seguenti TIPI:
Il LUNGIMIRANTE: guarda lontano, lecca oggi per incassare domani.
S’ingrazia le simpatie del meccanico anche se la sua macchina, appena
uscita dalla concessionaria, è perfetta, perchè non si può mai sapere!
Il CECCHINO: prende bene la mira e spara le sue leccate soltanto al
potente di turno, a chi gli può servire nell’immediato per ottenere
questo piacere o quell’altro favore.
L’ISTINTIVO: lecca tutto e tutti, sempre ed ovunque, perché è
geneticamente predisposto. Non ha bisogno di allenarsi, gli viene
spontaneo, ha un “dono di natura”.
Il CORTIGIANO: fa la corte all’impiegato appena assunto, solo per il
fatto che è figlio di una persona molto importante al Comune, o è
destinato a far presto carriera …..!
Il LECCONE DI SCAMBIO: campeggia su tutti per l’elevato tasso di
rendimento. “Tu dici in giro che io sono bravo ed io faccio
altrettanto con te!” Con questa tecnica si sono costruite dal nulla
vere e proprie fortune ed intere carriere.
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"Tanto va lo schiavo all'urna, che si sente cittadino."