In data 10/7/2009, "bomboclat@???" <bomboclat@???>
ha scritto:
>chissa' se potremo sapere a chi le vendera'
>temo di no, perche' molto probabilmente il fotografo professionista
>non ha tempo da perdere con noi
per quanto abbia in epoca preistorica una questione sospesa con Dino
Fracchia, o meglio con l'uso delle macchine fotografiche nel corso
delle manifestazioni ( e conseguenze legali di questo), devo dire che la
persona in questione è in realtà molto corretta. E non è venuta
all'hackmeeting per fare il predatore, ma per fotografare una
situazione che lo ha sempre interessato (dal 1999).
Il problema del dove finiranno non dipende tanto da lui, ma dall'immondo
mercato delle foto e dei media mainstream, nel quale ci troviamo oggi.
Nel senso che i fotografi fanno quello che posson e poi quasi nessuno
compera le loro immagini.
In realtà Fracchia le ha date a Io donna, dove apparirà settimana
prossima un articolo su hackmeeting (avevo mandato la mail l'altro
ieri).
Ma come noi, anche lui non sa se poi le sue foto sono state scelte
davvero e quali useranno nelle pagine: nelle redazioi non chiedono
proprio nulla a nessuno e decidono in base alle tirannie del momento,
senza ddare spiegazioni a nessuno (vedi ornella.noblogs.org).
Per quanto riguarda copyright ecc, sicuramente in quel mondo c'è molto
da fare. Molti fotografi sono interessati in teoria al concetto di
creative commons, ma nella situazione in cui si trovano (gli rubano le
foto, gli fanno contratti capestro, li trattano come pedine) hanno un
vero terrore. Forse varrebbe la pena di spiegargli che in queto modo si
tutelerebbero di più. But it's an hard work.
Di sicuro è il caso che seriamente, qui dentro semttiamo di far circolare
ancora immagini romantiche sui giornalisti e i fotografi, come
generatori e pedine attive dello schifo dell'informazione in cui siamo.
Forse servirebbe a essere un tantino più incisivi.
baci
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