Re: [Forumlucca] Quando "il troppo stroppia"

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Szerző: Massimiliano Piagentini
Dátum:  
Címzett: forumlucca
Tárgy: Re: [Forumlucca] Quando "il troppo stroppia"
Egregio assessore Baronti,

eviterei volentieri di risponderle, ma dato il numero impressionante di
falsità che è riuscito a mettere insieme in poche righe, e la mistificazione
dei fatti che ha compiuto (tipica di chi è a corto di argomenti e in
- perenne - malafede) non posso non replicare.

Intanto, vorrei sottolineare il suo "stile": a una mail volutamente
provocatoria, che criticava (su un forum di DISCUSSIONE) un'iniziativa
politica, si risponde con una serie di attacchi personali (in certi casi al
limite dell'insulto), e con una rappresentazione di fatti falsificata o
inesatta, allo scopo di dimostrare (tramite la demolizione dell'immagine del
nemico in che il mondo è diviso in due: da una parte dei quasi supereroi
intelligenti, che lavorano (spesso e molto volentieri in beata
solitudine) per costruire un mondo migliore, mentre dall'altra parte ci sono
degli estremisti, settari, scorretti e pure ingrati, che remano contro.
Questa rappresentazione, serve soprattutto per la demolizione dell'immagine
dell'altro, e infatti, oltre che sul forumlucca, viene inviata a un numero
imprecisato di persone del suo indirizzario.

E' un sistema antico, che però lei usa ancora.

Ma andiamo alla sostanza.

Lei afferma che io sarei uscito da Rifondazione "sbattendo la porta".
Io non ho sbattuto nessuna porta.
Non riconoscendomi più nella linea di quel partito, ho dato le dimissioni da
segretario del circolo della Garfagnana, ho lasciato l'incarico che
ricoprivo in federazione e mi sono occupato d'altro.
Il punto (che lei ovviamente omette) è che ho fatto tutto questo in un
giorno qualsiasi, e non all'indomani di un congresso.

Il penultimo congresso di Rifondazione si è svolto 4 anni fa, a Venezia. Io
sono uscito l'anno scorso.
Questo significa (perché non lo ha scritto?) che per 3 anni, sebbene avessi
sostenuto una linea politica uscita battuta da quell'assise, sono rimasto
dentro Rifondazione e ho lavorato con tutti, pur riconoscendomi in una
minoranza.
Ero/sono talmente settario che partecipato alle primarie per Bertinotti,
lavorando con tanti altre/i per la riuscita di un incontro/diabttito con la
comunità glbt, a torre del lago, dove lei non mise piede, ma questo è un
altro discorso, e ognuno si interessa/disinteressa di ciò che vuole.

La differenza con Lei sta in questo: nessuno di Sinistracritica,
all'indomani dell'esito congressuale, ha dichiarato (perché aveva perso):
"Rifondazione è morta".

In ogni caso, il tempo dimostrerà se lei ed altri avete o meno intenzioni
scissioniste.
Io consiglio, a chi è interessato, di conservare questo scambio di mail, e
di rileggerselo fra qualche mese (diciamo più o meno quando ci saranno le
elezioni europee??), per vedere chi dei due raccontava balle.

Certo, a lei, caro assessore, andavo bene solo nel periodo in cui sostenevo
la sua stessa linea politica.
In quel periodo non c'era alcun problema: chi la pensa esattamente come lei,
può dormire sempre sonni tranquilli.
(In quel caso vale anche il principio "una testa un voto", a lei tanto caro
quando le permette di vincere i congressi, un po' meno quando glieli fa
perdere..).
Le grane sorgono quando si pretende di avanzare critiche, di mettere in
discussione scelte..
.In quei casi, lei diventa meno ecumenico di come si rappresenta nelle
mail...

Quanto ai risultati elettorali, mi permetta di dissentire: non è vero che
gli elettori "non capiscono un tubo".. Capiscono benissimo, e infatti
l'accozzzaglia burocratica che lei sosteneva, non è entrata nemmeno in
parlamento.
Qualcosa vorrà dire...

Ci tengo infine a precisare due cose.
Trovo incredibile quello che è riuscito a scrivere sui Giovani comunisti,
anche s enon mi sorprende per nulla.
Lei ha sempre considerato gli under 30 degli ingombri.
Basta guardarsi intorno: tra i tanti che hanno transitato in Rifondazione
negli anni in cui alla guida c'era lei, non ce n'è uno che sia rimasto o
cresciuto politicamente.
Gli unici due "sopravvissuti", sono un ragazzo e una ragazza (che vengono
tratatti come tutti hanno potuto leggere), dell' '89 e dell'87 che, appunto,
sono venuti dopo.. Prima di loro, il vuoto.
E questo non è un dettaglio: un dirigente (per giunta "illuminato", come
lei ama autocelebrarsi), che non riesce a "crescere" un vivavio (ma, anzi,
come nel 2005, con i propri metodi arroganti e scorretti, è la causa
dell'allontanamento del coordinatore dei Giovani comunisti), ha molto,
secondo me, su cui riflettere.

Quanto al ruolo e ai diritti dei Giovani comunisti, si vada a rileggere lo
statuto di Rifondazione comunista.
Rimarrà incredulo: hanno gli stessi diritti di ogni altro iscritto.

Chiudo con una cosa che mi rigurda.
Lei ha sottolineato che sono stato "funzionario part time della
federazione".
Funzionario, può chiamarci certi suoi portaborse adoranti che le stanno
intorno. Io ho svolto per diversi anni un ruolo politico, e non l'ho fatto
certo per una qualche convenienza politica (dica lei, caro
rivoluzionario/paladino dei popoli, se vuole, con che tipo di contratto).
Ogni giorno, mi facevo 2 ore di treno, e oltre a questo, spesso e
volentieri, quando tornavo a Castelnuovo avevo da seguire le iniziative del
circolo della Garfagnana oppure (quando restavo a Lucca), dell'Altro Volto -
Lucca gay lesbica.

Di quell'esperienza, ho dei bei ricordi, perché quella stanza è stata per
molto tempo il ritrovo di tanti ragazze e ragazzi, per i quali era diventata
un punto di riferimento e di ritrovo.
La cosa più bella, e che ancora oggi mi fa piacere e mi emoziona, è l'essere
rimasto in contatto (e in amicizia) con questi ragazzi, verificare, ogni
volta che vengo a Lucca (ma non solo) il bene che mi vogliono.

Io continuo a doccuparmi di politica quando mi va, seguendo le cose che
m'interessano e mi appassionano.

Lei continui a fare quel che vuole, declinando ogni ragionamento alla prima
persona ("io ho fatto", "io ho 20 anni di carriera", "io..", "io..").), a me
piace di più usare la terza.

Si ricordi soprattutto che al mondo (figuriamoci in politica), tutti siamo
necessari, ma nessuno è indispensabile.

Stia sereno.

massimiliano piagentini




---------- Forwarded message ----------
From: Eugenio <eugbaro@???>
Date: 21-set-2008 16.02
Subject: [Forumlucca] Quando "il troppo stroppia"
To: FORUM LUCCA <forumlucca@???>


Mi ero imposto fino a qui di non rispondere più alle diverse mail di
Massimiliano che quando parla di una parte di rifondazione lo fa sempre con
tono polemico e provocatorio, spesso astioso, ma questa volta mi sono detto
"il troppo stroppia" e allora leggendo la sua mail, inviata al FORUM lucca
(la leggete in fondo a questa mia), veramente mi viene da dire , ma senti da
quale pulpito viene la predica! Mi sbaglio o Massimiliano già iscritto e
funzionario partime di rifondazione quando è stato minoranza se ne andato
sbattendo la porta presentandosi come candidato alle ultime elezioni in
"sinistra critica" nata da una piccola scissione di rifondazione? Tra quei
compagni che secondo lui stanno preparando una scissione c'è anche chi come
me ha ancora oggi in tasca la tessera di rifondazione fin dal giorno della
sua nascita 17 anni or sono. Nel 1997 la fed. di Lucca subì una grossa
scissione se ne andarono più del 50% del comitato politico, la parte più
militante, la mia parte, quella con cui ero cresciuto politicamente e con la
quale avevo condiviso 20 anni di battaglie politiche, se ne andarono come si
dice da sinistra e fondarono la confederazione dei comunisti, che durò lo
spazio di un mattino sciogliendosi nel nulla politico come neve al sole, io
rimasi in completa solitudine, a criticare una linea politica che non
condividevo, ma rimasi nel partito. Il sottoscritto, che è di quella parte
di rifondazione sempre sotto l'indice accusatore di Massimiliano, *nella
vita ha subito diverse scissioni ma non ne ha mai fatte una*, Un anno dopo
ci fu un'altra scissione che diede vita al PdCI, a Lucca la scissione ebbe
dimensioni grandi, io rimasi dentro, mi rimboccai le maniche e mi misi
insieme ad altri compagni e compagne rimasti a lavorare per ricostruire
rifondazione. Strada facendo abbiamo perso altri pezzetti, quelli di
Ferrando che ovviamente ha fondato un'altro partito comunista quello vero,
autentico dei Lavoratori e quella di Turigliatto, e anche di
Massimiliano, da cui è nata la sinistra critica ovviamente anche questa,
quella vera, mica quella di quei miserabili guerrafondai subalterni al
capitale rimasti dentro il PRC. Tutti e due i pezzetti si sono presentati
autonomamente alle ultime elezioni ottenendo uno zero virgola, ma come si
sà sono gli elettori che non capiscono un tubo.

In rifondazioni, in cui, meno male, non vige più il centralismo
democratico, ci sono sempre state e ci sono tutt'ora diverse aree
organizzate programmatiche tutte hanno propri organi di stampa, vengono
organizzate addirittura feste nazionali diverse e autonome rispetto a quella
ufficiale del partito, quella di liberazione (feste dell'Ernesto, di falce e
martello, di essere comunisti) Prima della scissione l'area della sinistra
critica sfilava addirittura nei cortei dietro propri striscioni e si
caratterizzava e distingueva come componente organizzata dentro
rifondazione. *Il 27 si costituisce a Roma l'area di rifondazione per la
sinistra* che organizza quei compagni che hanno sfiorato con la loro mozione
il 50%, da soli e che hanno perso il congresso solo perchè le altre quattro
mozioni che sostengono linee, prospettive e rappresentano culture politiche
profondamente diverse, si sono messe insieme in una alleanza contro al solo
scopo di conquistare il controllo del partito. Ma ovviamente per
Massimiliano se lo fanno quelli che la pensano come lui è legittimo, è il
pluralismo democratico, se lo facciamo noi di costituirsi in area politico
programmatica, tra l'altro la più forte e rappresentativa del PRC, è il
disconoscimento della democrazia interna.

Infine, è del tutto singolare il ribaltamento della realtà che opera
rispetto alla realtà lucchese. La mozione Vendola ha vinto il congresso di
federazione con il 48, 8%. In uno spirito costruttivo e unitario non siamo
stati fiscali e rigidi nella composizione del comitato federale e infatti
sono stati inseriti due rappresentanti dei giovani comunisti un uomo e una
donna tutte e due della mozione Ferrero, non ci importava di che mozione
erano ma che i giovani avessero una rappresentanza forte nel CPF. La nostra
proposta era chiara, rispettare l'esito dei congressi, la mozione risultata
vincente in ogni circolo doveva esprimere il segretario e la maggioranza di
uno nella segreteria unitaria, così per i circoli, così per la federazione.
Non è andata così, utilizzando i due voti dei giovani comunisti, si è
ribaltato l'esito del congresso della federazione nonostante che la
rappresentante dell'ex mozione cinque abbia votato insieme alla mozione
Vendola, quindi la mozione risultata maggioritaria, che ha ottenuto da sola
la metà dei voti non gli è stato permesso di esprimere il segretario di
federazione. Evviva la rappresentatività democratica che tanto piace a
Massimiliano! Questa è miopia politica elevata a potenza che non fa onore a
nessuno e che non ci porta da nessuna parte.

*Il 25 settembre a Capannori e il 27 Roma ci riuniamo in assemblea per
dire che se parte un progetto dal basso di ricostruzione di una nuova
sinistra plurale e unita che sappia rimettere in discussione e cambiare
radicalmente i modi, le forme e la cultura del fare politica, noi ci saremo
perchè questo paese ha bisogno non di 5 o 6 partitini dello zero virgola che
fanno a gara tra di loro a chi è più comunista e di sinistra ma socialmente
e politicamente inutili e insignificanti, il paese e l'europa ha bisogna di
una grande sinistra radicata e capace di incidere sui processi reali in
questo nostro paese in cui relazioni umane e sociali e rapporti politici si
stanno imbarbarendo ogni giorno di più, mettendoci tutti di fronte ad una
vera è propria crisi di civiltà.*


Eugenio
CONTRO IL GOVERNO PER LA SINISTRA





*CAPANNORI:GIOVEDI'25 SETTEMBRE 2008 *

*ore 21,15 - SALA RIUNIONI *

*PIAZZA A. MORO*

**

*assemblea pubblica verso l'Assemblea nazionale di Rifondazione per la
Sinistra del 27 settembre*

**

*PARTECIPA ALL'ASSEMBLEA:*

MAURO FATICANTI

*Segretario Generale FIOM-CGIL Toscana*

**

*UN PERIODO DELLA NOSTRA STORIA E' FINITO BISOGNA SAPER RICOMINCIARE *

*La sinistra del presente deve mettersi in cammino, cercando la direzione
giusta e cercando di dare una risposta ai nuovi* *problemi del XXI secolo e
alla tremenda crisi di civiltà che fa da sfondo a tutte le vicende
contemporanee*

**



*Rifondazione per*
*LA SINISTRA*
**


**

*Appello
Roma 27 settembre , assemblea nazionale

**LE BELLE BANDIERE
La sinistra del presente si mette in cammino*

La netta vittoria politica delle destre e la contemporanea sconfitta
elettorale della sinistra, la sua frantumazione dopo un infelice tentativo
di unità, i limiti evidenti comparsi nella breve stagione congressuale della
scorsa estate, lasciano aperti e irrisolti due grandi problemi:
l'organizzazione di un'opposizione sociale, politica e culturale al governo
Berlusconi e la costruzione di un nuovo soggetto politico della sinistra.
Che le due questioni siano tra loro profondamente intrecciate, nei temi e
nei tempi, è cosa evidente, tranne per chi ha confuso la critica alla
politica con la fuga dalla medesima. Come questo può avvenire è invece il
tema principale della nostra ricerca.
Una ricerca tanto più urgente e necessaria, quanto più diviene chiaro il
paradosso in cui siamo immersi. Da un lato il processo di globalizzazione
attraversa un periodo di profonda crisi, della quale gli aspetti della
finanza, della società, dell'ambiente, della geopolitica , delle istituzioni
interne e internazionali, delle teorie politiche neoliberiste, sono sotto
gli occhi di tutti. Dall'altro lato la sinistra italiana, ma si può ben dire
di larga parte dell'Europa, macina sconfitte, annaspa nel vuoto, è percorsa
da profonde crisi di identità. La sinistra rischia di sparire proprio quando
i suoi avversari storici sono scossi fin dalle fondamenta.
I congressi di partito o gli analoghi appuntamenti di questa estate, pur
nella loro diversità nelle premesse e negli esiti, mostrano un tratto
comune: i progetti che emergono non vanno al di là di qualche mese, al
massimo si spingono fino alle soglia delle prossime scadenze elettorali,
amministrative e europee, della prossima primavera. La sinistra appare cioè
prigioniera, più che immersa, di un presente che ne esalta
l'autoreferenzialità. Così non si può stare. In questo modo non nasce
niente. La sinistra del presente deve mettersi in cammino, cercando la
direzione giusta. Per questo ci è indispensabile l'analisi delle nuove
contraddizioni. Solo dallo sforzo della risoluzione dei nuovi problemi del
XXI secolo può rinascere una sinistra che dia una risposta alla tremenda
crisi di civiltà che fa da sfondo a tutte le vicende contemporanee. Una
sinistra quindi senza aggettivi, memore del passato ma non prigioniera di
esso e delle sue categorie, una sinistra capace di produrre senso, non solo
di cercare consensi.
In questi decenni il capitalismo ha prodotto una grande rivoluzione
conservatrice. Rivoluzione perchè
i cambiamenti sono stati radicali, sia a livello produttivo, che sociale,
istituzionale e comportamentale. Conservatrice perché l'esito, nel mondo e
nei singoli paesi, è che chi era più ricco lo è ancora di più e chi era più
povero ha ancora di meno. Le ragioni politiche e sociali di una sinistra ci
sono tutte e così le sue nette discriminanti con la destra. L'ipotesi di
occupare un mitico centro è solo un'illusione del quadro politico che non
trova fondamento nella realtà sociale. Per questo riteniamo che la
scommessa che ha animato la nascita del Partito democratico sia perdente e
lascia un grande vuoto a sinistra. Ma questo non può essere riempito senza
una forte soggettività di pensiero e di azione. La disgiunzione fra pensiero
e ricerca politica e azione e movimento sociale è letale per entrambi. E' un
pericolo concreto se , di fronte all'attuale sconfitta, prevalesse una
scelta contemplativa o un generico ribellismo.
Per intraprendere questo cammino la sinistra ha bisogno di umiltà e
coraggio. L'umiltà di chi sa di non avere delle risposte precostituite e il
coraggio di chi è consapevole che delle scelte vanno fatte. Per tutte queste
ragioni l'area programmatica Rifondazione per la Sinistra, riprende il suo
percorso, dopo il congresso di Chianciano, aprendo una riflessione pubblica
su grandi temi quali quelli dei cambiamenti che intervengono nel sistema
capitalistico mondiale, con il passaggio del suo baricentro da Ovest a Est
ed i conseguenti sommovimenti geopolitici in atto che coinvolgono anche lo
scacchiere geografico europeo; che interessano la struttura e la
composizione sia del lavoro che del capitale, precarizzando il primo e
finanziarizzando sempre più il secondo; che concernono i processi di
svuotamento della democrazia e di tecnicizzazione dei sistemi di governo;
che si configurano nelle nuove modalità di produzione di senso e di gestione
del sapere.
Sappiamo che in questa ricerca non siamo soli. La crisi della sinistra non
ha cancellato l'esistenza di centri di iniziativa politica e di produzione
culturale. Da questi ci giungono idee, tracce di ricerca, indicazioni di
approfondimento, oltre che la preziosa disponibilità a partecipare in prima
fila alla costruzione di un'opposizione alle destre. Raccogliere e mettere a
confronto questi lavori è un passo decisivo nel processo costituente di una
nuova sinistra. Per questo la discussione che proponiamo sarà aperta e non
circoscritta ad ambiti partitici. Non è l'identità del passato che
cerchiamo, ma quella del futuro.
Pier Paolo Pasolini scriveva negli ultimi giorni del 1962, su Vie Nuove ,
presentando una prima versione della sua famosa poesia (che pubblicherà nel
testo definitivo l'anno successivo) dedicata alle bandiere rosse, "le belle
bandiere degli Anni Quaranta" che sventolavano "una sull'altra" il cui
ricordo si contrapponeva, nella mente del poeta, al brutto "biancore" del
neocapitalismo degli anni sessanta:
"E' un ricordo del periodo più bello, e determinante, di una vita. E'
finito, bisogna sapere ricominciare."
Non abbiamo trovato parole migliori per dire con quale spirito vogliamo
riprendere il cammino.

----- Original Message -----
*From:* Massimiliano Piagentini <massimiliano.piagentini@???>
*To:* forumlucca@???
*Sent:* Saturday, September 20, 2008 1:31 AM
*Subject:* [Forumlucca] Ma dov'è la telecamera nascosta??


Leggendo certe mail, riguardanti iniziative per la sinistra, viene da
domandarsi: *"ma dov'è la telecamera nascosta??"* .

Si perché viene il dubbio di essere finiti in una candid camera, e che
qualcuno stia scherzando, per vedere (e riprendere) le reazioni e le
espressioni di chi legge..

Mentre si lavora per "l'unità della sinistra", (nei ritagli di tempo?) si
attua una scissione.

Si piazza in ogni discorso la parola "partecipazione" e poi, quando un gran
numero di persone, senza imbracciare un fucile, senza mettere in atto un
golpe (o, più semplicemente dei brogli), ma votando liberamente nel corso di
un congresso un documento che condivide, fa vincere una linea politica
piuttosto che un'altra, si disconosce quell'esito e le menti più avanzate e
illuminate della "vera sinistra" si mettono al lavoro (col popolo, è ovvio..
loro con* *l'establishment partitico/istituzionale non hanno nulla a che
fare, ne sono estranei, non hanno rapporti.. ) per staccarsi da quei
nostalgici bifolchi retrò e dar vita a un soggetto "moderno" e "plurale",
dove, è sottinteso, ci sarà posto per tutti (tranne per i retrogadi che non
hanno saputo/voluto votare il documento "giusto", e che hanno il viziaccio
di fare di testa propria).

Un comportamento da veri, sinceri, democratici (di sinistra, s'intende...).


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