[Forumlucca] Quando "il troppo stroppia"

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Szerző: Eugenio
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Címzett: FORUM LUCCA
Tárgy: [Forumlucca] Quando "il troppo stroppia"
Mi ero imposto fino a qui di non rispondere più alle diverse mail di Massimiliano che quando parla di una parte di rifondazione lo fa sempre con tono polemico e provocatorio, spesso astioso, ma questa volta mi sono detto "il troppo stroppia" e allora leggendo la sua mail, inviata al FORUM lucca (la leggete in fondo a questa mia), veramente mi viene da dire , ma senti da quale pulpito viene la predica! Mi sbaglio o Massimiliano già iscritto e funzionario partime di rifondazione quando è stato minoranza se ne andato sbattendo la porta presentandosi come candidato alle ultime elezioni in "sinistra critica" nata da una piccola scissione di rifondazione? Tra quei compagni che secondo lui stanno preparando una scissione c'è anche chi come me ha ancora oggi in tasca la tessera di rifondazione fin dal giorno della sua nascita 17 anni or sono. Nel 1997 la fed. di Lucca subì una grossa scissione se ne andarono più del 50% del comitato politico, la parte più militante, la mia parte, quella con cui ero cresciuto politicamente e con la quale avevo condiviso 20 anni di battaglie politiche, se ne andarono come si dice da sinistra e fondarono la confederazione dei comunisti, che durò lo spazio di un mattino sciogliendosi nel nulla politico come neve al sole, io rimasi in completa solitudine, a criticare una linea politica che non condividevo, ma rimasi nel partito. Il sottoscritto, che è di quella parte di rifondazione sempre sotto l'indice accusatore di Massimiliano, nella vita ha subito diverse scissioni ma non ne ha mai fatte una, Un anno dopo ci fu un'altra scissione che diede vita al PdCI, a Lucca la scissione ebbe dimensioni grandi, io rimasi dentro, mi rimboccai le maniche e mi misi insieme ad altri compagni e compagne rimasti a lavorare per ricostruire rifondazione. Strada facendo abbiamo perso altri pezzetti, quelli di Ferrando che ovviamente ha fondato un'altro partito comunista quello vero, autentico dei Lavoratori e quella di Turigliatto, e anche di Massimiliano, da cui è nata la sinistra critica ovviamente anche questa, quella vera, mica quella di quei miserabili guerrafondai subalterni al capitale rimasti dentro il PRC. Tutti e due i pezzetti si sono presentati autonomamente alle ultime elezioni ottenendo uno zero virgola, ma come si sà sono gli elettori che non capiscono un tubo.

In rifondazioni, in cui, meno male, non vige più il centralismo democratico, ci sono sempre state e ci sono tutt'ora diverse aree organizzate programmatiche tutte hanno propri organi di stampa, vengono organizzate addirittura feste nazionali diverse e autonome rispetto a quella ufficiale del partito, quella di liberazione (feste dell'Ernesto, di falce e martello, di essere comunisti) Prima della scissione l'area della sinistra critica sfilava addirittura nei cortei dietro propri striscioni e si caratterizzava e distingueva come componente organizzata dentro rifondazione. Il 27 si costituisce a Roma l'area di rifondazione per la sinistra che organizza quei compagni che hanno sfiorato con la loro mozione il 50%, da soli e che hanno perso il congresso solo perchè le altre quattro mozioni che sostengono linee, prospettive e rappresentano culture politiche profondamente diverse, si sono messe insieme in una alleanza contro al solo scopo di conquistare il controllo del partito. Ma ovviamente per Massimiliano se lo fanno quelli che la pensano come lui è legittimo, è il pluralismo democratico, se lo facciamo noi di costituirsi in area politico programmatica, tra l'altro la più forte e rappresentativa del PRC, è il disconoscimento della democrazia interna.

Infine, è del tutto singolare il ribaltamento della realtà che opera rispetto alla realtà lucchese. La mozione Vendola ha vinto il congresso di federazione con il 48, 8%. In uno spirito costruttivo e unitario non siamo stati fiscali e rigidi nella composizione del comitato federale e infatti sono stati inseriti due rappresentanti dei giovani comunisti un uomo e una donna tutte e due della mozione Ferrero, non ci importava di che mozione erano ma che i giovani avessero una rappresentanza forte nel CPF. La nostra proposta era chiara, rispettare l'esito dei congressi, la mozione risultata vincente in ogni circolo doveva esprimere il segretario e la maggioranza di uno nella segreteria unitaria, così per i circoli, così per la federazione. Non è andata così, utilizzando i due voti dei giovani comunisti, si è ribaltato l'esito del congresso della federazione nonostante che la rappresentante dell'ex mozione cinque abbia votato insieme alla mozione Vendola, quindi la mozione risultata maggioritaria, che ha ottenuto da sola la metà dei voti non gli è stato permesso di esprimere il segretario di federazione. Evviva la rappresentatività democratica che tanto piace a Massimiliano! Questa è miopia politica elevata a potenza che non fa onore a nessuno e che non ci porta da nessuna parte.

Il 25 settembre a Capannori e il 27 Roma ci riuniamo in assemblea per dire che se parte un progetto dal basso di ricostruzione di una nuova sinistra plurale e unita che sappia rimettere in discussione e cambiare radicalmente i modi, le forme e la cultura del fare politica, noi ci saremo perchè questo paese ha bisogno non di 5 o 6 partitini dello zero virgola che fanno a gara tra di loro a chi è più comunista e di sinistra ma socialmente e politicamente inutili e insignificanti, il paese e l'europa ha bisogna di una grande sinistra radicata e capace di incidere sui processi reali in questo nostro paese in cui relazioni umane e sociali e rapporti politici si stanno imbarbarendo ogni giorno di più, mettendoci tutti di fronte ad una vera è propria crisi di civiltà.


Eugenio
CONTRO IL GOVERNO
PER LA SINISTRA




CAPANNORI:GIOVEDI'25 SETTEMBRE 2008

ore 21,15 - SALA RIUNIONI

PIAZZA A. MORO



assemblea pubblica verso l'Assemblea nazionale di Rifondazione per la Sinistra del 27 settembre



PARTECIPA ALL'ASSEMBLEA:

MAURO FATICANTI

Segretario Generale FIOM-CGIL Toscana



UN PERIODO DELLA NOSTRA STORIA E' FINITO BISOGNA SAPER RICOMINCIARE

La sinistra del presente deve mettersi in cammino, cercando la direzione giusta e cercando di dare una risposta ai nuovi problemi del XXI secolo e alla tremenda crisi di civiltà che fa da sfondo a tutte le vicende contemporanee





Rifondazione per

LA SINISTRA



Appello
Roma 27 settembre , assemblea nazionale

LE BELLE BANDIERE
La sinistra del presente si mette in cammino

La netta vittoria politica delle destre e la contemporanea sconfitta elettorale della sinistra, la sua frantumazione dopo un infelice tentativo di unità, i limiti evidenti comparsi nella breve stagione congressuale della scorsa estate, lasciano aperti e irrisolti due grandi problemi: l'organizzazione di un'opposizione sociale, politica e culturale al governo Berlusconi e la costruzione di un nuovo soggetto politico della sinistra. Che le due questioni siano tra loro profondamente intrecciate, nei temi e nei tempi, è cosa evidente, tranne per chi ha confuso la critica alla politica con la fuga dalla medesima. Come questo può avvenire è invece il tema principale della nostra ricerca.
Una ricerca tanto più urgente e necessaria, quanto più diviene chiaro il paradosso in cui siamo immersi. Da un lato il processo di globalizzazione attraversa un periodo di profonda crisi, della quale gli aspetti della finanza, della società, dell'ambiente, della geopolitica , delle istituzioni interne e internazionali, delle teorie politiche neoliberiste, sono sotto gli occhi di tutti. Dall'altro lato la sinistra italiana, ma si può ben dire di larga parte dell'Europa, macina sconfitte, annaspa nel vuoto, è percorsa da profonde crisi di identità. La sinistra rischia di sparire proprio quando i suoi avversari storici sono scossi fin dalle fondamenta.
I congressi di partito o gli analoghi appuntamenti di questa estate, pur nella loro diversità nelle premesse e negli esiti, mostrano un tratto comune: i progetti che emergono non vanno al di là di qualche mese, al massimo si spingono fino alle soglia delle prossime scadenze elettorali, amministrative e europee, della prossima primavera. La sinistra appare cioè prigioniera, più che immersa, di un presente che ne esalta l'autoreferenzialità. Così non si può stare. In questo modo non nasce niente. La sinistra del presente deve mettersi in cammino, cercando la direzione giusta. Per questo ci è indispensabile l'analisi delle nuove contraddizioni. Solo dallo sforzo della risoluzione dei nuovi problemi del XXI secolo può rinascere una sinistra che dia una risposta alla tremenda crisi di civiltà che fa da sfondo a tutte le vicende contemporanee. Una sinistra quindi senza aggettivi, memore del passato ma non prigioniera di esso e delle sue categorie, una sinistra capace di produrre senso, non solo di cercare consensi.
In questi decenni il capitalismo ha prodotto una grande rivoluzione conservatrice. Rivoluzione perchè
i cambiamenti sono stati radicali, sia a livello produttivo, che sociale, istituzionale e comportamentale. Conservatrice perché l'esito, nel mondo e nei singoli paesi, è che chi era più ricco lo è ancora di più e chi era più povero ha ancora di meno. Le ragioni politiche e sociali di una sinistra ci sono tutte e così le sue nette discriminanti con la destra. L'ipotesi di occupare un mitico centro è solo un'illusione del quadro politico che non trova fondamento nella realtà sociale. Per questo riteniamo che la scommessa che ha animato la nascita del Partito democratico sia perdente e lascia un grande vuoto a sinistra. Ma questo non può essere riempito senza una forte soggettività di pensiero e di azione. La disgiunzione fra pensiero e ricerca politica e azione e movimento sociale è letale per entrambi. E' un pericolo concreto se , di fronte all'attuale sconfitta, prevalesse una scelta contemplativa o un generico ribellismo.
Per intraprendere questo cammino la sinistra ha bisogno di umiltà e coraggio. L'umiltà di chi sa di non avere delle risposte precostituite e il coraggio di chi è consapevole che delle scelte vanno fatte. Per tutte queste ragioni l'area programmatica Rifondazione per la Sinistra, riprende il suo percorso, dopo il congresso di Chianciano, aprendo una riflessione pubblica su grandi temi quali quelli dei cambiamenti che intervengono nel sistema capitalistico mondiale, con il passaggio del suo baricentro da Ovest a Est ed i conseguenti sommovimenti geopolitici in atto che coinvolgono anche lo scacchiere geografico europeo; che interessano la struttura e la composizione sia del lavoro che del capitale, precarizzando il primo e finanziarizzando sempre più il secondo; che concernono i processi di svuotamento della democrazia e di tecnicizzazione dei sistemi di governo; che si configurano nelle nuove modalità di produzione di senso e di gestione del sapere.
Sappiamo che in questa ricerca non siamo soli. La crisi della sinistra non ha cancellato l'esistenza di centri di iniziativa politica e di produzione culturale. Da questi ci giungono idee, tracce di ricerca, indicazioni di approfondimento, oltre che la preziosa disponibilità a partecipare in prima fila alla costruzione di un'opposizione alle destre. Raccogliere e mettere a confronto questi lavori è un passo decisivo nel processo costituente di una nuova sinistra. Per questo la discussione che proponiamo sarà aperta e non circoscritta ad ambiti partitici. Non è l'identità del passato che cerchiamo, ma quella del futuro.
Pier Paolo Pasolini scriveva negli ultimi giorni del 1962, su Vie Nuove , presentando una prima versione della sua famosa poesia (che pubblicherà nel testo definitivo l'anno successivo) dedicata alle bandiere rosse, "le belle bandiere degli Anni Quaranta" che sventolavano "una sull'altra" il cui ricordo si contrapponeva, nella mente del poeta, al brutto "biancore" del neocapitalismo degli anni sessanta:
"E' un ricordo del periodo più bello, e determinante, di una vita. E' finito, bisogna sapere ricominciare."
Non abbiamo trovato parole migliori per dire con quale spirito vogliamo riprendere il cammino.


----- Original Message -----
From: Massimiliano Piagentini
To: forumlucca@???
Sent: Saturday, September 20, 2008 1:31 AM
Subject: [Forumlucca] Ma dov'è la telecamera nascosta??


Leggendo certe mail, riguardanti iniziative per la sinistra, viene da domandarsi: "ma dov'è la telecamera nascosta??" .

Si perché viene il dubbio di essere finiti in una candid camera, e che qualcuno stia scherzando, per vedere (e riprendere) le reazioni e le espressioni di chi legge..

Mentre si lavora per "l'unità della sinistra", (nei ritagli di tempo?) si attua una scissione.

Si piazza in ogni discorso la parola "partecipazione" e poi, quando un gran numero di persone, senza imbracciare un fucile, senza mettere in atto un golpe (o, più semplicemente dei brogli), ma votando liberamente nel corso di un congresso un documento che condivide, fa vincere una linea politica piuttosto che un'altra, si disconosce quell'esito e le menti più avanzate e illuminate della "vera sinistra" si mettono al lavoro (col popolo, è ovvio.. loro con l'establishment partitico/istituzionale non hanno nulla a che fare, ne sono estranei, non hanno rapporti.. ) per staccarsi da quei nostalgici bifolchi retrò e dar vita a un soggetto "moderno" e "plurale", dove, è sottinteso, ci sarà posto per tutti (tranne per i retrogadi che non hanno saputo/voluto votare il documento "giusto", e che hanno il viziaccio di fare di testa propria).

Un comportamento da veri, sinceri, democratici (di sinistra, s'intende...).



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