Lähettäjä: carlo Päiväys: Vastaanottaja: forumgenova Aihe: [NuovoLab] il manifesto 08_07_17
Sette anni dopo Genova, ecco le immagini cui le «verità giudiziarie» non rendono giustizia. Il G8 del 2001 fu anche, e soprattutto, questo. Un album fotografico, da oggi a sabato, per non dimenticare. A partire dall'assassinio di Carlo Giuliani a piazza Alimonda. Rimasto impunito
Il giorno di Carlo
l20 uglio 2001
SETTE ANNI DOPO
Un album fotografico, semplicemente, per tenere viva la memoria di quello che furono le giornate di Genova. Al di là delle «verità» giudiziarie. I PRECEDENTI
Tre mesi di allarmi mediatici, la repressione al Global forum di Napoli e un no global impallinato a una manifestazione a Goteborg. IL MOVIMENTO
Dopo la rivolta di Seattle (novembre '99), ogni summit di G8, Fmi, Wto e Bm cominciò a essere contestato. In ogni parte del mondo. AZIONI DIRETTE
Il 20 luglio è invece la giornata delle azioni dirette. Divisi per gruppi di affinità, i no-G8 tentano l'assedio simbolico alla «zona rossa». PIAZZE E CORTEI
Alcuni gruppi, come Rete Lilliput e Attac, organizzano piazze tematiche. Altri, come Disobbedienti e Network per i diritti globali, cortei. IL BLACK BLOC
L'ala più radicale del movimento sceglie piazza Da Novi, dove si raduna il Network per i diritti globali. Parte da lì, assaliranno perfino il carcere di Marassi. L'ALTRO ANTIG8
Nei giorni precedenti il summit, il Genoa social forum organizzò una serie di workshop. Sul modello Porto Alegre. E in una città ridotta a «zona rossa». I MIGRANTI
Le manifestazioni cominciarono il 19 luglio, con il corteo dei migranti. Pacifico e guidato da Manu Chao, protagonista di un concerto la sera prima. VIA TOLEMAIDE
È qui che, a sorpresa, il corteo del Carlini viene caricato. Volano manganellate, piovono lacrimogeni. Dopo un po' la situazione degenera. LA RETE LILLIPUT
Il raduno dell'ala pacifista e non violenta è a piazza Manin. Quando passa il black bloc, la polizia carica e massacra loro, seduti e a mani alzate. I DISOBBEDIENTI
Radunati nello stadio Carlini, in oltre 10 mila partono in corteo verso la «zona rossa» quando il black bloc ha già messo a ferro e fuoco la città. P.ZZA ALIMONDA
Gli scontri proseguono, accade di tutto. Sono le 17,34 quando da un Defender dei carabinieri parte un colpo di pistola. A terra rimane un giovane CARLO GIULIANI
E' questo il suo nome, a sparare è un giovane cc, Mario Placanica. Durante le indagini accade di tutto, il processo alla fine sarà archiviato 20 LUGLIO 2001, G8 DI GENOVA
Le fotografie che vedete in questa pagina, tutte relative alla giornata del 20 luglio 2001, sono delle agenzie Reuters, Associated Press ed Emblema. Il giorno prima c'era stato il corteo, pacifico, dei migranti. E prima ancora un abbozzo di social forum. Ma, dopo la sentenza di Bolzaneto e alla vigilia delle richieste al processo per la scuola Diaz, abbiamo voluto ricordare come a Genova lo stato di diritto sia stato sospeso. La seconda giornata di mobilitazione contro i «Grandi» della Terra fu dedicata all'assedio simbolico della «zona rossa». Finì con violentissime cariche, durissimi scontri e un morto. A pagare davvero finora sono stati solo un pugno di manifestanti, condannati per devastazione e saccheggio a pene molto pesanti
G8 GENOVA
Processo Diaz, oggi le richieste per 29 imputati
Alessandra Fava
GENOVA
Il falso sta nei verbali perché «non si comprende la necessità di far firmare un gruppo raccogliticcio di persone». La costruzione artificiosa delle molotov sono il «frutto avvelenato» di una perquisizione non riuscita. La calunnia è nell'aver arrestato 93 persone dicendo che si trattava di una pericolosa banda di criminali, tanto criminali da dover essere liberati pochi giorni dopo, dire che erano tutti nella scuola mentre quattro di loro furono arrestati fuori. Ieri, nella sesta udienza della requisitoria del processo Diaz, l'ultima prima della richiesta delle pene da parte della Procura prevista per oggi, il pm Enrico Zucca che con Francesco Albini Cardona ha condotto le indagini contro i 29 poliziotti imputati, ha approfondito le responsabilità di chi eseguì i pestaggi nella Diaz e il tema dei falsi nei verbali d'arresto, nei verbali delle perquisizioni e nelle relazioni di servizio, oltre ai reati consumati nella cosiddetta perquisizione alla Pascoli. Nella giornata di oggi, i due pm chiederanno le condanne per ciascun imputato. Si sa già che cercheranno di circoscrivere le richieste senza azzardare domande roboanti. E che sarà esclusa la posizione di Alfredo Fabbrocini, oggi vice questore a Bari.
«A commettere certe brutalità e pestaggi - ha affermato Zucca - è stato il settimo nucleo antisommossa guidato da Francesco Canterini e Michelangelo Fournier. I due comandanti sono almeno colpevoli di concorso morale nella "macelleria messicana", se non altro per la loro condotta omissiva». E quindi: «Non è sufficiente che Fournier abbia gridato "basta, basta" perché il suo intervento è stato comunque tardivo». Intanto, è cominciata ieri la «settimana dei diritti» organizzata per ricordare l'anniversario del G8.