Re: [Hackmeeting] hackmeeting a Palermo

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Autore: killerina
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To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] hackmeeting a Palermo
scusate se mi infilo nel discorso, ma sono stata nominata come "persona
informata dei fatti" :D

non quoto nessuno perche' non saprei da dove cominciare.

Premetto che da palermitana d'adozione, hackit a palermo e' sempre stato un
sogno/miraggio, per tante ragioni. E se ne e' anche parlato in tante
occasioni proponendo posti e situazioni (qualcuno si ricorderà che una volta
e' uscita fuori anche la proposta di farlo in concomitanza con il forum
antimafia a Cinisi). Questa precisazione solo per dire che questa mail ha il
solo scopo di condividere con la lista alcune informazioni su
chi/cosa/quando/perche'.
Di fatto, il problema e' sempre stato la logistica. Ma. Perche' c'e' un ma.
E' vero che l'ask sarebbe la struttura adatta (e con struttura mi riferisco al
solo cemento che la compone). Per come la vedo io, pero', hackit va in un
posto e in qualche modo gli da' visibilità, legittimazione 'politica'
(intendete questo termine in un'accezione ampia, per favore), insomma non si
sceglie un posto solo perche' ha le dimensioni giuste e i tramezzi al posto
giusto. Che ci piaccia o no, si da' un messaggio scegliendo un posto
piuttosto che un altro.

Il gruppo di persone che ha dato vita all'ask faceva parte di un piu' ampio
gruppo (e qui faccio riferimento a cose che ho vissuto personalmente)
abbastanza compatto ai tempi in cui esistevano ancora l'hacklab e indysicilia
(li metto insieme perche' hanno subito praticamente la stessa sorte, oltre
che perche' molte persone erano attive in entrambi i progetti e sono le
persone piu' affini a questa lista). Sia l'hacklab che indysicilia non hanno
ricevuto altro che palate di merda pura da queste persone. Mi ricordo
assemblee feroci contro l'hacklab che cercava di fare la web radio dentro lo
zeta, solo perche' l'hacklab stesso rivendicava la propria indipendenza
all'interno di quello spazio (pur nella totale collaborazione, e qui potrei
raccontare miliardi di episodi, comprese sassate prese dai fasci una sera in
cui, alla richiesta di aiuto, ci si senti' rispondere "eh, ma noi siamo alla
festa", salvo poi vendersi "il vile attacco" davanti alle telecamere dei tg).
Mi ricordo anche che poi, negli ambiti nazionali e nei logorroici volantini
l'hacklab (in cui loro non mettevano piede se non per ordinare di scrivere
una cosa piuttosto che un'altra) diventava magicamente un progetto loro.

Mi ricordo processi fatti nei giardini della facolta' di lettere agli
attivisti di indysicilia rei di non cancellare dal newswire le cose che a
tizio o a caio davano fastidio. Mi ricordo telefonate (che volevano essere
anonime, se solo avessero saputo nascondere l'id chiamante...) di minacce
fisiche. Non so su al nord, ma dalle mie parti certi comportamenti hanno un
nome preciso.

E potrei continuare a lungo. Per come la vedo, io ci penserei bene prima di
portare hackit in posti gestiti da gente che ha queste pratiche.

E no, baku, non mi meraviglia affatto che abbiano espresso gioa infinita e
sommo gaudio per la vostra proposta. Mi sarei stupita del contrario,
sarebbero solo stupidi a farsi scappare un'occasione cosi' da rivendicarsi
per il resto della loro vita. E sul come, ci si potrebbe scrivere
un'enciclopedia.

Io a palermo non ci vivo piu', ma mi sembrava doveroso dare delle informazioni
a questa lista. Almeno su cos'e' stato. Da quello che so, nessuna rivoluzione
culturale ha colpito gli spazi sociali palermitani da 5 anni a questa parte.
Ma potrei sbagliarmi, naturalmente. E' chiaro poi che se a palermo c'e' un
gruppo di persone che decide di soprassedere su tutto quello che e' stato (e
mai chiarito o discusso come sarebbe stato auspicabile), e se questa lista
decide che di queste cose non gliene frega un cazzo, beh, buon
divertimento :)

my 200 cents

killera