Non voglio polemizzare, ma su una lista pubblica è bene essere chiari quando
si parla di leggi.
Le proteste e i reclami di cui parla il Testo Unico delle Leggi Elettorali
(D.P.R. 30 marzo 1957, n 361 e successive modifiche) parla di proteste e
reclami inerenti alle operazioni elettorali.
Il cittadino elettore non può pretendere che si verbalizzi un proprio
disappunto, una propria non condivisione della legge elettorale o
addirittura della impossibilità di esprimere una preferenza.
Il seggio non è il Parlamento né una assemblea in cui dire la propria.
Se tutti i cittadini volessero verbalizzare che non si sentono rappresentati
da Veltroni o da Berlusconi le operazioni di voto sarebbero turbate o
addirittura rese impossibili.
Scusate, ho massimo rispetto per chi non vota e anche, pur non condividendo,
per chi fa campagna pubblica astensionista, per un astensionismo critico,
cosciente e organizzato.
Ma questa della verbalizzazione nei termini prospettati, olre che essere una
cosa illegale, mi sembra essere una cazzata cosmica!
Alessandro
-----Messaggio originale-----
Da: forumlecce-bounces@???
[
mailto:forumlecce-bounces@inventati.org] Per conto di luca.ruberti
Inviato: lunedì 31 marzo 2008 17.52
A: forumlecce
Oggetto: Re: [Lecce-sf] R: ANDARE al seggio poi RIFIUTARE di votare
Priorità: Alta
se qualcuno si presentasse nella sezione elettorale che
potrei essere chiamato a presiedere e mi chiedesse di
mettere a verbale una dichiarazione che eccepisca
motivatamente - ad esempio - l'impossibilità di esprimere
preferenza accanto al simbolo oppure la presenza del nome
dell'aspirante premier in ogni simbolo di lista presente in
scheda, me ne guardarei bene dall'omettere di riportare a
verbale l'accaduto e le motivazioni addotte del gesto.
e non per lamentare un intralcio alle operazioni di voto
nella sezione.. quantomeno nel senso inteso dalle precedenti
email.
dopo tutto non mi parrebbe peregrina un'obiezione che
lamenti una limitazione evidente dell'esercizio di voto o
l'impertinente richiamo in scheda dell'aspirante capo di
governo in una repubblica non (ancora) presidenziale.
luca ruberti