18/98
Ora di rispondere come popolo
Dall'improvvisata che realizzammo il passato mese di giugno in Gernika, 
noi 52 persone giudicate nel sommario 18/98 continuiamo lavorando per 
cercare di trasformare la solidarietà di fronte alla punizione 
giudiziaria in lavoro insieme, in elkarlana.
La sentenza che detterà il tribunale dell'Udienza Nazionale sarà 
specialmente importante per Euskal Herria. E non solo per le pene di 
prigione che imporrà, bensì per l'incidenza che avrà nella 
materializzazione dei diritti civili e politici della cittadinanza basca.
La violazione di diritti che si produsse nel 18/98 e negli altri 
processi rimarrà consolidata con la sentenza. Per molti anni, la 
transizione nello Stato spagnolo ha tagliato diritti civili e politici, 
come diritti umani basilari, dell'insieme della cittadinanza basca, 
mediante legislazioni di eccezione. La sentenza del 18/98 approfondirà 
in quella negazione di diritti e porrà basi rinnovate per criminalizzare 
le persone e collettivi che lavorano per la costruzione di Euskal 
Herria. Il processo 18/98 non è stato un passo isolato. È la 
continuazione della persecuzione alla quale è stato sottoposto durante 
lunghi anni il movimento politico indipendentista di Euskal Herria. In 
fondo, c'è un'aggressione strutturale contro i diritti civili e politici 
degli e delle basche che ogni volta colpisce più gruppi ed attività.
Lì sta il giudizio contro le organizzazioni giovanili, e le condanne 
conseguenti. Dopo il nostro giudizio, se ne produssero altri nei mesi 
venturi (Udalbiltza Egunkaria, GGAA-Askatasuna e Batasuna), accumulando 
accuse e condanne. La sentenza del 18/98 avrà influenza diretta su quei 
casi e sopra le possibilità della cittadinanza basca di vivere e 
svilupparsi in democrazia. Nelle ultime settimane abbiamo visto come 
utilizza il Governo del PSOE gli strumenti repressivi dei quali dispone 
per punire pienamente ideologie ed attività legittime. In più, portavoci 
del Governo spagnolo hanno annunciato che hanno presa la decisione di 
continuare per questa strada.
Come dicevamo nel Manifesto invalso in Gernika: "al di sopra delle 
persone od organizzazioni obbligate a sedersi nel banco (degli imputati, 
NdT), sono la libertà di pensiero, organizzazione ed espressione, quelle 
che stanno essendo giudicate e condannate. È la democrazia quella che 
sta essendo giudicata e condannata."
Da Gernika, facemmo un appello tanto alla cittadinanza come agli agenti 
sociali e politici baschi per lavorare congiuntamente in difesa dei 
diritti e la democrazia. Nella nostra opinione, ora è arrivato il 
momento di compiere passi per quel lavoro in comune. Come abbiamo 
segnalato, la sentenza del 18/98 trascende oltre lo stesso processo. Si 
stanno abbattendo i pilastri della costruzione di Euskal Herria, si 
chiudono le porte ad una soluzione democratica e si consolida la 
criminalizzazione dell'opzione politica a beneficio dell'indipendenza. 
Per tutto ciò giustamente, il momento in cui si detti la sentenza dopo 
il lungo giudizio del 18/98 sarà quello di dare la risposta che 
richiedono l'insieme di aggressioni contro Euskal Herria. Pertanto, come 
persone processate nel 18/98 vogliamo realizzare un fermo appello a fare 
fronte alla sentenza e alle sue gravi conseguenze.
Perciò, vogliamo annunciare oggi qui che quando si conoscerà la sentenza 
convocheremo una Manifestazione Nazionale, con parola d'ordine Per I 
Diritti Di EUSKAL HERRIA, Per Condizioni Democratiche Per Tutte Le 
Opzioni Politiche. Lì sta la questione, nel superare la situazione di 
imposizione che viviamo ed in cui possano svilupparsi in un spazio 
democratico le strade della costruzione di Euskal Herria. Vicino a 
questo appello, chiediamo a tutti i settori ed agenti sociali che si 
preparino per fare fronte alla sentenza e, coscienti dell'importanza 
della nuova aggressione contro la democrazia che supporrà la sentenza 
del 18/98 che lavorino ognuno nel proprio ambito sul nocciolo di questo 
caso. In questo senso, facciamo anche un appello a realizzare uno 
Sciopero Di Una Ora che amplierebbe specialmente questo lavoro in comune 
coi sindacati. Nei prossimi giorni speriamo di avere l'opportunità di 
precisarlo con essi.
Avvalendosi di tribunali e legislazioni speciali, vogliono zittire la 
parola dei baschi. Vogliono fare sparire agenti, mezzi di comunicazione, 
istituzioni ed organizzazioni creati dalla stessa società basca. Quella 
che dobbiamo costruire tra tutti e tutte è una soluzione democratica che 
garantisca i diritti di Euskal Herria e dei baschi. Affinché anche i 
progetti indipendentisti possano essere difesi e materializzati in 
Euskal Herria in uguaglianza di condizioni. Affinché i diritti civili e 
politici di tutte le persone siano vitali. Quella è la nostra scommessa. 
Quella che continuerà al di sopra di tutte le sentenze e condanne.
Euskal Herria, novembre di 2007
Processati ed imputati dell'istruttoria
18/98
Adesioni a: 1898erantzuna@???
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        Irabazi arte!
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