Re: [Hackmeeting] OT: hackmeeting a pisa

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Author: Gufo Rosso
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] OT: hackmeeting a pisa

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From: <bomboclat@???>
To: <hackmeeting@???>
Sent: Wednesday, June 06, 2007 10:54 AM
Subject: [Hackmeeting] OT: hackmeeting a pisa


ciao
scusate se sono OT, ma vorrei parlare di hackmeeting in questa mail. :P
porterei anche un'altra giustificazione per questa mail, ed e' la seguente:
ho letto un libro. OOOOH (ghghghg)
che libro? si intitola "i padroni di internet", ed e' un libro che consiglio
a tutti voi, chi e' passato per gli anni '90 avra' un rigurgito nostalgico
probabilmente, almeno io ne sono rimasto vittima.
infatti da quando ho finito il libro ho una stampa di Jon Postel (il dio di
internet)
sul mio pc, sperando che mi porti saggezza.

ma veniamo al dunque. io vorrei, per un momento distrarvi dalle questioni
che in questi
giorni trattiamo, per riportarvi alla mente che a settembre a pisa
celebreremo
l'annuale incontro delle comunata' digitali italiane e volevo ammorbarvi un
po' (direi
che gia' ci sto riuscendo benissimo) su questo.

allora, io capisco che si vogliano organizzare seminari e workshop, pero'
vorrei anche che
pensassimo un poco a cosa vogliamo comunicare a chi verra' a conoscerci
oltre ai specifici
temi dei suddetti.

in questi dieci anni abbiamo assistito alla crescita di internet da fenomeno
per curiosi
smanettoni a fenomeno di massa. possiamo dire con certezza che oramai
internet e' molto simile
al mondo reale, il cyberspazio e' stato invaso di scaffali da supermarket e
con questi scaffali
e' emersa anche l'esigenza di perimetrare lo spazio internet entro confini
legali regolati
dai governi. vi ricordate l'idea del cyberspazio? si pensava che internet
avrebbe resistito
alle regole del mondo reale, avrebbe dimostrato che l'autogestione dei
propri netcittadini sarebbe
riuscita a regolare ogni tipo di controversia, che fosse con la netiquette,
che fosse con la
gestione fiduciaria dei rapporti di scambio (la prima versione di ebay
prevedeva che gli scambi
fossero gestiti principalmente dal fatto che le persone che vi facevano
scambi erano persone di
ci si poteva fidare senza per forza ricorrere a dei controllori esterni),
che fosse la regolamentazione
del funzionamento di internet stessa. queste idee appartenevano a molti dei
netcittadini, che all'epoca
erano una percentuale minima rispetto alla popolazione mondiale che oggi
frequenta internet.
all'epoca c'era chi pensava di poter affermare questo elemento
extraterritoriale di internet e propugnava
la difesa di questo spazio con campagne per la liberta' di espressione e
innovazioni teconologiche.
si pensava che tutto questo potesse bastare (Internet Society, EFF, Free
Software Foundation).
oggi sappiamo che' andata un po' diversamente, sappiamo che tutto o quasi
tutto quello che e' produzione
di innovazione

il grande fratello che viene usato dai cittadini per spare che cosa fanno
gli spioni ?
vuoi usare le regole che hanno scritto per la gestione della societa umana
contro
che le ha scritte
e' un idea, tieniamo un seminario sulla questione