Re: [cm-Roma] che me tocca senti.........

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Autor: Marco Pierfranceschi
Data:  
Para: Le bici si sono moltiplicate, aspettiamo il miracolo!
Asunto: Re: [cm-Roma] che me tocca senti.........
Non so se è possibile risponderle su ilmenzognero.it, per ora rispondo qui.

Giorgio ha scritto:
> I ciclisti, casta che non rispetta i divieti
> Cara Angela,
> rispondo alla tua lettera visto che parli di biciclette a Roma, ma
> parlando a tutti i tuoi "colleghi". Sono lieta che tu noti la mancanza
> di ripresa che hanno le biciclette rispetto ai veicoli a motore (moto,
> motorini, auto e via dicendo); questo non ti fa dedurre quanto sia
> pericoloso unire il transito di questi mezzi sulle stesse strade?


Sono d'accordo, ma vista la massa inerziale in movimento, e la relativa
pericolosità, sarei propenso, seguendo questa linea di ragionamento, a
vietare alle auto ed ai veicoli a motore le strade urbane.

> Ci sono poi altre cose che mi stupiscono riferite al mondo dei ciclisti:
> 1) perché una moto o un motorino che va contromano, cammina sui
> marciapiedi, o percorre zone pedonali "giustamente" infrange il codice
> della strada e viene multato e una bicicletta no? Solo perchè non ha il
> motore è più innoqua?


La bici è più innocua (senza la "q") perché pesa meno, ed in caso
d'impatto il trasferimento di energia è molto minore.
Inoltre il Codice della Strada consente espressamente il transito di
velocipedi nelle aree pedonalizzate.

> > 2) perché i ciclisti non portano il casco? Corrono forse meno pericoli
> dei motorizzati a due ruote?


Corrono meno pericoli perché si muovono a velocità più basse. Perché i
pedoni non portano il casco?

> 3) perché i ciclisti non hanno una targa come tutti gli altri veicoli?
> Li hanno anche i veicoli per disabili. Se un ciclista mi investe o mi
> urta, non ho diritto di sapere chi è e come rintracciarlo?


Perché i pedoni non hanno la targa? Se un ladro mi scippa o un teppista
mi molesta non ho il diritto di rintracciarlo?

> Io uso abitualmente il motorino a Roma, non cammino sui marciapiedi,
> nelle zone pedonali ecc. e non capisco perché, e in che misura, dovrei
> essere più pericolosa di una bicicletta a pari velocità in centro urbano.


Perché pesi di più, e quindi a parità di velocità hai spazi di frenata
più lunghi e in caso d'impatto sei più devastante.

> Preciso che non ho alcuna antipatia per le biciclette. L'ho usata in
> vacanza ad Amsterdam dove le piste ciclabili, preservatissime, coprono
> l'intera città, e dove risiede mia sorella che qui non userebbe mai la
> bici che abitualmente utilizza.


Allora ad Amsterdam i ciclisti hanno diritti, in Italia no.
Non è forse giusto combattere per affermare i propri diritti,
maggiormente nel caso in cui ciò sia di beneficio all'intera
collettività, che ottusamente ripropone un modello di fuizione delle
strade nocivo, inquinante e dispendioso?

> Non mi arrischierei mai ad usare la bicicletta a Roma, per evitare
> pericoli a me, ed evitarne agli altri.


Per evitarne agli altri la inviterei a smettere di usare anche e
soprattutto il motorino.

> E continuo a non comprendere
> perché i ciclisti si ritengano una casta che può non rispettare i
> divieti vigenti per qualunque mezzo di locomozione in città.


Perché non siamo un "qualunque" mezzo di locomozione.

Ciao

--
Marco Pierfranceschi
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«Come siamo con gli oggetti, così siamo - in modo più o meno visibile -
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