è bene chiarire alcuni punti sulla ciclocentrale, che qui sembrano essersi persi nel silenzio (che non è oblio, devo ricordare, ma solo silenzio):
la ciclocentrale è nata all'angelo mai poco dopo l'occupazione di questo, vicino casa mia. conoscevo uno degli occupanti "attivi" da anni, gli chiesi se era possibile aprire una ciclofficina lì, lui disse sì ma non lo comunicò al comitato occupante, per cui mi trovai a discutere piuttosto animatamente qualche sera dopo con un po' di gente e convincerla che la cosa era decente e in linea con le loro idee. solo dopo si aprì consensualmente la serranda.
la ciclocentrale (nome molto osteggiato allora, ma che fu piano piano accettato) era quindi nata.
è vissuta in seguito soprattutto grazie alle persone che mi hanno affiancato, prima di tutti giacomo e poi tommaso, chiara, il professore, senza naturalmente scordare il ruolo gentile di simonetta, la ciclodj.
poi ci siamo separati, e vabbe'.
capita.
dire che la ciclocentrale "nascerà", quando è gia nata due anni fa, e poi è morta, ed eravamo d'accordo almeno nel riconoscere la sua fine;
non ricordare un minimo di storia comune, poi finita ma comunque per un tratto comune;
fare finta che non ci sia mai stata quella storia e quella fine, e che questa esperienza si sia evoluta in due (2) ciclofficine, di cui una in vita da mesi e l'altra in fase di divenire (e le auguro sinceramente di nascere davvero);
non dire niente su questo:
ebbene per me, ma sono certo di pensare in maniera condivisiva con altr* che di quell'esperienza hanno fatto parte, ciò mi sembra come minimo scorretto.
sembra, anzi è, il prodotto di un pensiero non in onda con il senso di ciò che si fa.
mi sembra del tutto estraneo ai percorsi che vengono cercati, in vari modi.
i m o: senza h, ché posso parlare su questo argomento e ne parlerò ogni volta che lo vedrò distorto, come purtroppo già successo.