Re: [Cm-milano] sanlazzaro comunicato n.1

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Author: schizo-mobile
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To: critical mass milano - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/ ::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!!
Subject: Re: [Cm-milano] sanlazzaro comunicato n.1
invel <invel05@???> writes:

> e i passadèl?


ah! beh!
per i passatelli nulla da dire,
in particolare relativamente all'aspetto tradizionale;
pero', non vorrei essere sacrilego in questo che dico,
io gli preferisco la "zuppa imperiale"
che nella sua preparazione classica non prevede l'utilizzo del
pangrattato, ma sostanzialmente si puo' inquadrare come cugina meno
conosciuta dei passatelli.

> Si calcola per ogni persona 1 uovo e per ogni uovo 2 cucchiai di
> farina 00 e 4 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato. Si
> impasta tutto aggiungendo un po' di sale e di noce moscata
> grattugiata poi si stende la pastella su una teglia oliata e la si
> cuoce in forno per circa 20 minuti a 180°. Una volta cotta la si
> taglia a cubetti di poco meno di un cm e li si getta nel brodo che
> tradizionalmente e' fatto di carne ma io faccio solo di verdure
> (cipolla, patate, sedano, carote, alloro, rosmarino); dopo pochi
> minuti la pasta sara' gonfia e verrà a galla... lasciare riposare
> per un po' nel brodo a fuoco spento.


nella casa dei miei genitori la cottura del pane di pasta
e' sempre stato fatto inserendola dentro un sacchetto di stoffa legato
e immerso nel brodo di cottura per circa un'oretta,
io da figlio contestatore ho voluto provare con il forno e devo dire
che il risultato e' ottimo pero' la prox volta che la faccio
penso di ritornare alle origini perche' da un punto di vista
energetico e' molto piu' intelligente sfruttare la cottura del brodo
anche per la pasta.

ad ogni modo,
suggerisco, per far relativamente confluire questa deriva
culinaria all'interno del thread del msg originario
i manfrigoli o malfattini che nel suo
"Usi e pregiudizi dei contadini della Romagna"
lo studioso Placucci, nel 1818,
ricorda come protagonisti del pranzo o della cena che i famigliari e
gli amici di un defunto consumavano al ritorno dal cimitero...

la tradizione lughese li riconduce al pranzo della gramolatura della
canapa.

si ottengono da un impasto di farine miste con l'aggiunta o meno di
uova e "forma" che, una volta lavorato molto sodo, si rulla sino a
generare una forma a salame che viene successivamente tagliato a fette
grosse circa un mezzo cm e tritate una ad una riducendole in tanti
piccoli pezzettini non piu' grandi di un becco di un passero.

io l'ultima volta che li ho fatti
ho preparato una zuppa di foglie di bietola (con aglio scalogno e
cipolla) lasciandola piuttosto liquida dove ho gettato a cucinare i
manfrigoli... spolverata finale di "forma" nei piatti.

> Cucina di Romagna
> di Graziano Pozzetto
> Prefazione di
> Tonino Guerra
> Consulenza storica di
> Piero Meldini
> Illustrato
> 14 x 21 cm
> 576 pagine
> 19,50 Euro
> ISBN 88-7413-109-7


puo' il cibo essere un mezzo utile alla meditazione?
possono al contrario alcuni alimenti ostacolare il progressivo
avvicinarsi all'estasi mistica, all'illuminazione?

magari si, visto che siamo cio' che mangiamo

> Cibo per l'anima.
> Il significato delle prescrizioni alimentari nelle grandi religioni
> di Pavanello Deborah
> 14,90 Euro
> 183 p., ill., brossura
> 2006
> Edizioni Mediterranee


(da "il piacere di mangiare" di wendell berry)
_ "Cosa può fare chi abita in città?"
_ "Mangiare responsabilmente"

continua > http://www.inventati.org/noviglob/calendar/2006.10.01.html#2

sempre di wendell berry
e per sospingere il tono del msg verso una critica che puo' risultare
un po' piu' IN TOPIC
consiglio vivamente

> La resurrezione della rosa - Agricoltura, luoghi, comunità
> Slow Food Editore
> Formato 15x21,5
> Legatura cartonata
> Prezzo 13,50 euro
> ISBN 88-8499-116-1