Elettrico wrote:
> sembra un
> gioco: il gioco dell'hackmeeting... vediamo cosa serve: seminari... ok
> qualcuno c'è, scazzi, ok ci sono stati in lista, la solita tiritera sui
> giornalisti, bella lì, il manifesto, bene scopiazziamolo...
> questa sarebbe la risposta che si sa dare quando viene proposto di
> _occupare_ uno stabile ad-hoc per l'hackmeeting?
no, la risposta e' accettare la plausibilita' dell'idea, iniziare a
discuterne, organizzare un'incontro con i proponenti per un sopralluogo,
valutare la fattibilita' della cosa, e organizzare un altro incontro per
capire le dinamiche nello specifico con i parmigiani, tutto questo e'
stato fatto in 2 settimane, secondo me e' una bella risposta.
> cioè come dire, qui le discussioni solite (giornalisti dentro/fuori,
> compagni si/no, soldi si/no) dove la gente può mostrare il suo alto
> livello di dialettica, mentre alcuni si preoccuperanno della logistica e
> di preparare un buon "letto politico" in cui accucciarsi?
> per questo ritengo che l'hackmeeting quest'anno non sia una priorità:
sulle discussioni da asilo non c'e' dubbio, e ormai e' andata cosi', nel
senso, io lo vedo tutto l'opposto, che la priorita' ci sia, perche' se
ci perdiamo quest'anno secondo me nn lo si recupera, non vedo vie di
uscita o soluzioni plausibili che escano da questa lista, secondo me se
si vuole avere una possibilita' di cambiamento per poi riuscire a
fare/dire le cose ANCHE in questa lista, prima dobbiamo incontrarci
face2face, e per fare questo mi sta bene anche che quest'anno l'evento
lo si organizzi in 5 persone (no nn mi piace, no nn sono le modalita'
che vorrei, pero' ci voglio provare uguale). se poi questo ultimo
tentativo di smuovere gli animi non andra' a buon fine, pace, ci si
trova altri ambiti di azione e discussione.
> queste sono modalità pseudo modaiole da "devo fare questo perchè nella
> mia esperienza so che è alternativo", e l'hackmeeting non è certo nato
> come luogo di espressione alternativa per i prossimi sociologi di rai
> tre. di tutti i miei ricordi degli hackmeeting ne ho uno sempre ben
> presente: le mani sporche.
si ma e' difficile sporcarsele con una tastiera sotto le dita..
> ho sempre diffidato (ma io sono uno stronzo,
> si sa) di chi si lanciava in ore e ore di pseudo discussioni e
> riflessioni inutili, prima di tutto perchè stranamente finivano quando
> ormai le cose dove si devono far sudare le braccia ed i neuroni erano
> terminate, e in secondo luogo perchè pensavano di poter capire, scrivere
> e dissertare delle questioni standoci dentro con la punta di un piede.
> mi spiace deludere: l'hackmeeting non è il sito, non è la macchina foto
> si/no, non è l'ingresso offerta/fisso, non è il catering si/no e non è
> la superficiale creazione di seminari sugli argomenti di grido, non è
> l'ultimo supersocket che rivoluzionerà il mondo.
> quello è il corollario
> umano, dal fighettume sociostudiante alla polemica passando per le notti
> spesa ad ingrassare davanti ad un monitor invece di scopare o tirare
> pietre, pensando che fosse il massimo, l'unica la vera cosa da fare.
> non so come la vedete voi, ma nell'hackmeeting ho sempre sentito un
> gesto di ribellione, che passasse per le bestemmie contro il clero alle
> 6 di mattina dalle casse sulle finestre dell'auro o che fosse in un
> seminario su come trasmettere illegalmente in fm, che fosse in una
> litigata su linux nelle pa si/no o in una nottata a parlare del nuovo
> software di indymedia e delle licenze creative commons, erano sempre
> atti di ribellione. io qui vedo invece un sacco enorme di pippe. e
> molte, per lo più, pure vecchie.
e infatti stiamo cercando di tirare in piedi delle discussioni su come
facciamo a far uscire i nostri contenuti, su come poter costruire e
influire, ad esempio ;
dell'atto di ribellione in se non me ne fotte una sega in realta', che
ci faccio a parte ricordarlo perche' poi ci potro' fare il figo con le
fighette a cui lo raccontero'? quello che mi interessa e' cercare di
mantenere il piu' possibile una coscienza critica rispetto alla merda
che ci sta sommergendo, che agli occhi dei piu', luccica. quello che mi
interessa e' ottenere dei risultati palpabili, non fare delle cose fiche
o superribelli, voglio una assicurazione anti-riaa ad esempio,
voglio la macchinetta per accecare le telecamere, voglio una rete
anonima, libera e neutrale per quanto possibile, e voglio pure un modo
per scambiarmi tranquillamente informazioni e contenuti, voglio parlare
di costi e tempi per mettere in piedi un coso che produce energia
pulita,e magari vorrei parlare anche con i tipi di altramoneta che ci
spiegano quello che stanno facendo, e visto che ci siamo voglio anche
una rete neurale che mi riconosce i volti degli sbirri nei cortei.
se poi tutto questo esce da un gesto di ribellione, da una sentita
necessita' comunitaria di confrontarsi, fico, fichissimo, meglio, pero'
diocane parlare qui di autogestione e' come parlare di hacking...
ps. stiamo chiedendo aiuto a voi li fuori amici! siccome parlare in
lista delle specifiche riguardo parma non sara' possibile, chiediamo una
forte partecipazione il 15 a montecchio a tutti voi supermilitanti e
non, a chi sentendo parlare di reality hacking nn storce il naso, a chi
ha voglia di farsi un giro e a quelli che non vogliono lasciarci in 5 a
fare le cose.
bbaci