Beata te Pilar, che non hai un esercizio importante come un Teatro da mantenere.
Santa pace che risposta superficiale, poverina.
Chi deve mantenere un Teatro è bene che si preoccupi, e pure chi deve mantenere la famiglia.
Ad ogni modo ti informo che tutte le conversazioni interne al gruppo Artisti sono del gruppo artisti e non da dibattere sui fori sociali cui IO NON spedisco i comunicati stampa sindacali. 
Può non piacerti ma è la regola e questo è il mio secondo avviso, e tu sai che io sono dolce ma ferma, e alla prossima ti espello dalla lista nazionale degli artisti. Ok? 
Loredana Morandi
  ----- Original Message ----- 
  From: pilar@??? 
  To: rnacg@??? ; forumroma@??? ; deny14@??? ; mangrovia@??? ; info@??? 
  Sent: Thursday, January 26, 2006 7:57 PM
  Subject: RE: [rnacg] Fw: Teatri di Tradizione su tagli Fus
  perchè, si sono mai ricordati? Anzi, meglio che non ci pensino per niente,
  come ci pensano ci annientano...propongo di fare un gruppo gelsomina e zampanò
  e fare teatro col cappellaccio davanti a montecitorio , forse qualche soldo
  si rimedierà senza dover pagare siae ed enpals. paci, pilar
  >-- Original Message --
  >To: <rnacg@???>,
  >      <cedia@???>
  >From: "Loredana Morandi" <loredana.morandi@???>
  >Date: Thu, 26 Jan 2006 19:11:49 +0100
  >Subject: [rnacg] Fw: Teatri di Tradizione su tagli Fus
  >Reply-To: rnacg@???
  >
  >
  >Ragazzi qui bisogna dare una mano per tenere alta l'attenzione.
  >E' vero siamo in piena stagione teatrale, ma se non ci facciamo sentire
  questi
  >ad aprile si dimenticheranno di noi.
  >
  >Organizziamo una giornata di incontri qui a Roma o dove preferite.
  >
  >Loredana 
  >
  >----- Original Message ----- 
  >From: Marta Proietti
  >To: Undisclosed-Recipient:;
  >Sent: Thursday, January 26, 2006 1:15 PM
  >Subject: Teatri di Tradizione su tagli Fus
  >
  >
  >NOTIZIE DI SPETTACOLO
  >n.680                                                                  
  >                                 26 gennaio 2006
  >
  >
  >al Responsabile degli Spettacoli
  >
  >
  >
  >
  >TEATRI DI TRADIZIONE: NON CI PIEGHIAMO AI TAGLI DEI FINANZIAMENTI STATALI
  >
  >Bisail (Teatro di Sassari): cresce il pubblico, ma combattiamo per la sopravvivenza.
  >E' assurdo! 
  >
  >Zagatti (Comunale Ferrara): preoccupati per i tagli agli enti locali. La
  >città ne avvertirà le conseguenze 
  >
  >Graziosi (Pergolesi di Jesi): cercheremo risorse aggiuntive ma è impensabile
  >recuperare tutte le perdite
  >
  >
  >"I teatri di tradizione sono decisi a fare fronte comune e a dare battaglia:
  >presenteremo al ministero un programma per il 2006 che mantenga i livelli
  >dell'anno scorso, senza tenere conto del taglio al Fondo unico per lo spettacolo
  >(Fus), altrimenti avremmo implicitamente accettato una situazione cui non
  >vogliamo piegarci". Così dichiara, al Giornale dello Spettacolo, Alessandro
  >Bisail presidente dell'Atit, l'associazione dei ventisette teatri di tradizione
  >italiani. "Siamo nella situazione assurda - dice Bisail, anche presidente
  >del Teatro di Sassari - per cui, proprio quando vediamo aumentare la richiesta
  >di musica e crescere il pubblico, dobbiamo essere preoccupati per la nostra
  >stessa sopravvivenza: infatti il governo lascia intendere che i teatri di
  >tradizione, che costituiscono la base del sistema musicale italiano e portano
  >la lirica da Como a Catania, sono troppi e che non sarà un gran danno se
  >qualcuno chiuderà". 
  >
  >Alessandra Zagatti, presidente del Comunale di Ferrara è più che preoccupata:
  >"All'apprensione, perché il taglio ci sarà e sarà pesante, si aggiunge l'incertezza,
  >perché ancora non sappiamo in quale misura saremo colpiti. Oltretutto la
  >finanziaria non solo diminuisce il Fus, ma ci colpisce anche indirettamente,
  >perchè riduce i trasferimenti al comune, il nostro maggior finanziatore,
  >che già ci ha fatto sapere di non poter mantenere i suoi contributi al livello
  >degli scorsi anni. Nell'immediato tagliare l'attività teatrale può sembrare
  >meno doloroso che tagliare i servizi sociali essenziali, ma nel giro di
  qualche
  >anno la città ne avvertirà le conseguenze".
  >
  >Per il Teatro Pergolesi di Jesi la situazione è forse leggermente migliore,
  >perché gli enti locali hanno promesso che, con un grande sforzo, manterranno
  >immutato il loro contributo. "La prima cosa che cercheremo di fare - dichiara
  >il direttore del Pergolesi, William Graziosi - è mantenere tre produzioni,
  >come nelle scorse stagioni. Per diminuire i costi senza toccare la quantità
  >e la qualità, l'unica via è puntare sulle coproduzioni, ma non è facile,
  >perché tutti sono in difficoltà. Cercheremo anche risorse aggiuntive dai
  >nostri sponsor privati, che già fanno molto, e inoltre incrementeremo il
  >settore editoriale e offriremo il nostro bellissimo teatro come location
  >di riprese e registrazioni: ma riuscire a compensare i tagli è impensabile".
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