[Lecce-sf] RE: [CSSF] Confessioni di un sicario dell'economi…

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Author: siempre@virgilio.it
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Subject: [Lecce-sf] RE: [CSSF] Confessioni di un sicario dell'economia

>-- Messaggio originale --
>Date: Thu, 13 Jan 2005 13:43:16 +0100
>From: siempre@???
>To: forumleccce@???, forumcentrosalento@???
>Cc:
>Subject: [CSSF] Confessioni di un sicario dell'economia
>Reply-To: Forum Sociale del Centro-Salento <forumcentrosalento@???>
>
>
>.....in diverse occasioni ho sostenuto - non senza suscitare polemiche

-
>che i cosidetti PVS (paesi in via di sviluppo) e/o del terzo mondo (sic!)
>sono in realtà paesi in permanente via di sfruttamento e impoverimento

con
>logiche e strategie ben precise e avviate da decenni... tra l'altro non
>fosse così non si capirebbe perchè tutti si affannano a donare l'emozione
>di pochi spiccili per le vittime di tragedie come quello del sudest asiatico
>ma sulla cancellazione del debito il no è fermo e deciso...guarda caso

proprio
>dai paesi come USA, GBR, Canada e altri (anche la bell'italia) che sono
>i primi donatori (e ricattatori) delle agenzie umanitarie dell'ONU....se
>ve lo sieti persi vi segnalo quest'articolo dove un banchiere ci spiega
>in un libro come si fa a schiavizzare i poveri....con buona pace dei ns
>propositi umanitari......carlo
>_______________________
>
>Confessioni di un sicario dell'economia
>
>Il banchiere John Perkins rivela: sono stato arruolato dal governo degli
>Stati Uniti allo scopo di risucchiare le ricchezze di paesi poveri. Che
>un
>banchiere intitoli le sue memorie "Confessioni di un sicario dell'economia"
>è già clamoroso. Ma ciò che il banchiere John Perkins rivela nel suo libro,
>"Confessions of an economic hit man" (1) è spaventoso: racconta di essere
>stato arruolato dal governo Usa allo scopo di risucchiare a favore degli
>Stati Uniti le ricchezze di paesi poveri, e ciò "attraverso manipolazioni
>economiche, tradimenti, frodi, attentati e guerre".
>
>Le rivelazioni di Perkins gettano una luce del tutto nuova anche sulle
>motivazioni dell'invasione dell'Irak.
>
>John Perkins dice di essere stato reclutato quando era ancora studente,
>negli anni '60, dalla National Security Agency (NSA), l'entità più segreta
>degli Stati Uniti, e poi inserito dalla stessa NSA in una ditta finanziaria
>privata. Lo scopo: "Per non coinvolgere il governo nel caso venissimo colti
>sul fatto". Quale fatto? Abbastanza semplice.
>
>Come capo economista della ditta privata Chas.T.Main di Boston con 2 mila
>impiegati, Perkins decideva la concessione di prestiti ad altri paesi.
>Prestiti che dovevano essere "molto più grossi di quel che quei paesi
>potessero mai ripianare: per esempio un miliardo di dollari a stati come
>l'
>Indonesia e l'Ecuador". La condizione connessa con il prestito era che

in
>massima parte venisse usato per contratti con grandi imprese americane

di
>costruzioni e infrastrutture, come la Halliburton e la Bechtel (strutture
>petrolifere).
>
>Queste ditte costruivano dunque reti elettriche, porti e strade nel paese
>indebitato; il denaro prestato tornava dunque in Usa, e finiva nelle tasche
>delle classi privilegiate locali, che partecipavano all'impresa. Al paese,
>e
>ai suoi poveri, restava lo schiacciante servizio del debito, il ripagamento
>delle quote di capitale più gli interessi.
>L'Ecuador, dice Perkins, è oggi costretto a destinare oltre metà del suo
>prodotto lordo - cioè di tutta la ricchezza che produce - per il servizio
>dei debiti contratti con gli Usa. Ma questo è solo il primo passo. Gli

Usa,
>indebitando quei paesi, vogliono in realtà "renderli loro schiavi", dice
>Perkins. All'Ecuador, non più in grado di ripagare, Washington chiede di
>cedere parti della foresta amazzonica ecuadoriana per farla sfruttare da
>imprese americane. E' questa la logica imperiale.
>
>Tra i massimi successi dei "sicari economici", Perkins rievoca l'accordo
>riservato fra gli Usa e la monarchia saudita ai tempi della prima crisi
>petrolifera negli anni '70. Per gli Stati Uniti, era necessario tramutare
>il
>rincaro del greggio da sciagura a opportunità. La famiglia dei Saud, del
>resto, affogava nei petrodollari: le fu proposto di investirli in titoli
>Usa
>e in grandi opere. La Bechtel (chi scrive fu in Arabia all'epoca e può
>testimoniarlo) ricoprì il reame desertico di nuove città e di impianti

di
>raffinazione per lo più inutili; la famiglia Saud accettò di mantenere

il
>greggio entro limiti di prezzo desiderabili per gli Usa, in cambio dell'
>assicurazione americana che Washington avrebbe sostenuto il loro potere
>per
>sempre.
>
>"E' questo il motivo primo della prima guerra all'Irak", dice Perkins,

e
>dell'intreccio privilegiato di affari e finanza tra i sauditi e i Bush.
>Secondo Perkins, gli Usa cercarono di ripetere l'accordo con Saddam Hussein,
>"ma lui non c'è stato". Da qui la sua rovina. Perché, dice Perkins, "quando
>noi sicari economici falliamo il bersaglio, entrano in gioco gli sciacalli.
>Sono gli uomini della Cia, che cercano di fomentare un golpe; se nemmeno
>questo funziona, ricorrono all'assassinio. Ma nel caso dell'Irak, gli
>sciacalli non sono riusciti ad arrivare a Saddam: lui aveva delle
>controfigure, la sua guardia era troppo attenta. Perciò si è decisa la

terza
>soluzione: la guerra".
>
>Perkins ha conosciuto personalmente Omar Torrijos, il generale e dittatore
>di Panama degli anni '70, morto in un incidente aereo nel '78. Torrijos
>fu
>ucciso, spiega Perkins, perché aveva stilato un accordo coi giapponesi

per
>la costruzione di un secondo canale di Panama, ed aveva ottenuto dall'Onu
>nel 1973 una risoluzione che obbligava gli Usa a restituire alla sovranità
>panamense il vecchio Canale. Le multinazionali americane "erano estremamente
>arrabbiate con Torrijos".
>
>Per questo scopo, quando Reagan divenne presidente, gli furono fatti
>scegliere come ministri due alti funzionari della Bechtel, Caspar Weinberger
>alla Difesa e George Schultz - il che rivela molto sul ripugnante potere
>degli affari nella politica Usa - per costringere Torrijos con le minacce
>a rompere i negoziati coi giapponesi (che stavano soffiando alla Bechtel
>l'
>affare del secolo) e di rinnovare il trattato del Canale di Panama,
>riconsegnandolo agli americani. Torrijos rimase sulle sue posizioni: furono
>mandati in azione gli "sciacalli".
>
>L'aereo di Torrijos, dice Perkins, cadde per un magnetofono che era stato
>riempito di esplosivo. La stessa fine di Enrico Mattei. Conclude Perkins:
>"il denaro che gli Usa adoperano per indebitare i paesi poveri non è neppure
>denaro americano. Sono la Banca Mondiale e il Fondo Monetario a fornirlo".
>A fornire ai poveri la corda per impiccarsi.
>
>___________________
>Note
>1. "Hit man" è il sicario prezzolato, il bastonatore assoldato dalla mafia
>e
>dalle ditte americane per picchiare gli scioperanti.
>FONTE:
>http://www.corsera.it/modules.php?name=News&file=article&sid=20040409156456
>http://newsgroup.economia.virgilio.it/newsgroup/thread.jspa?
>
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