Ho passato la serata di ieri in Via dei Salesiani, davanti alla casa di
Simona Pari, che dista poche centinaia di metri da casa mia. La gioia e
la commozione del momento erano sentimenti tangibili, ma quello a cui ho
successivamente assistito mi ha riempito allo stesso modo di nausea.
Tutto quello che è avvenuto intorno a quella casa nelle due ore coincidenti
con la prima serata televisiva è avvenuto unicamente, e sottolineo unicamente,
in funzione dei collegamenti con la trasmissione di Bruno Vespa. La madre
di Simona Pari, provata e stanca, è stata fatta scendere appositamente dalla
sua abitazione, molto prima che partisse il pullmino per Ciampino, quando
Vespa l'ha deciso. Finito il collegamento, con l'intervista pilotata in
cui Vespa cercava di estorcere alla signora un qualche elogio all'operato
del Governo italiano, la stessa è stata riaccompagnata in casa. Una mezz'ora
da incubo, fatta di giornalisti che avrebbero venduto la propria madre per
accostarsi alla signora (che era però proprietà esclusiva di Vespa), Carabinieri
che faticavano a frenare i disperati tentativi dei colleghi di serie B del
Duce di Porta a Porta di ottenere uno scampolo di dichiarazione, Gabriele
Paolini (quello che distribuisce preservativi) che, parte integrante dello
spettacolo, girava indisturbato per farsi un po' di pubblicità, e la signora
Pari che rischiava di essere travolta dalla folla e sacrificava quello che
avrebbe dovuto essere un momento di gioia familiare e di meritato riposo
alle esigenze dell'ormai padrone incontrastato del giornalismo italiano,
spazi pubblicitari inclusi.
La mia nausea ha raggiunto poi picchi elevatissimi quando, tornato a casa,
ho assistito al più grande spot pubblicitario mai trasmesso dalla televisione
italiana: Porta a Porta ieri è stata una continua, incessante apologia del
Governo Berlusconi, di Gianni Letta, della Croce Rossa Italiana (rivelatasi
ormai senza più alcun velo come filogovernativa e filoamericana, in pratica
un supporto logistico ad una guerra di occupazione più che un'istituzione
umanitaria), e, in ultima analisi, della guerra in Iraq. Tutto era in funzione
della dimostrazione di due Teoremi tra loro interconnessi:
1. Il Governo Italiano e il suo braccio politico operativo in Iraq, ovvero
la Croce Rossa Italiana, sono riusciti, grazie alla loro abilità e alla
loro lungimirante politica estera, a liberare due ostaggi rapiti dai terroristi
iracheni senza bisogno di cedere alle richieste di ritiro delle truppe e
di cessate il fuoco degli stessi terroristi. Ergo, non c'è alcun bisogno
di ritirare le truppe e di cessare il fuoco, anzi, chi lo chiede ancora
è dalla parte dei terroristi.
2. Quella parte della sinistra italiana che ha osteggiato la guerra in Iraq
ha sbagliato; solo grazie al ripensamento della "sinistra moderata", che
ha accettato una soluzione "bipartisan" e ha rinunciato alla sua pregiudiziale
pacifista è stato possibile creare quel clima che ha portato alla liberazione
degli ostaggi. Ergo, da questo momento la sinistra "moderata" è caldamente
invitata ad assestarsi sulle stesse posizioni di accettazione dell'occupazione
italo-anglo-americana dell'Iraq che ha tenuto nelle ultime settimane, pena
la perdita di quelle briciole di credibilità che i mezzi di informazione
in mano alla Destra le hanno concesso in questi giorni (un bello scambio
di favori: tu non dici più che la guerra è sbagliata, e io non ti dipingo
più tutte le sere a reti unificate come comunista mangiabambini; un ottimo
affare per entrambe le parti).
Tutto questo, ripetuto fino alla nausea dagli interventi di personaggi invitati
"ad hoc" come il giornalista arabo nonchè ultrà filoamericano, filogovernativo
e filobellico Magdi Allan, e naturalmente ribadito con forza dalla conduzione
mirata e a senso unico di Bruno Vespa, non solo non è stato mai contestato
dai pochi, timidi e balbuzienti interventi dei pochi rappresentanti della
sinistra presenti in sala, ma a tratti addirittura confermato. In particolare,
ieri si è assistito al trapasso dell'ex più grande partito della sinistra
italiana, i DS, per conto del suo rappresentante Minnitti, che ha definitivamente
consegnato la sinistra nelle mani di un centro che strizza l'occhio al laburismo
di destra di Tony Blair.
Assistere poi a Pecoraro Scanio, che, davanti ad un Ignazio La Russa che
lo accusa di fare propaganda per aver timidamente ribadito la richiesta
di ritiro delle truppe, rimane goffo e sorridente invece di sbottare gridandogli
in faccia che tutto il sistema politico-informativo nazionale da ore sta
facendo una martellante propaganda filogovernativa, mi ha fatto precipitare
nello sconforto più assoluto, visto che Pecoraro Scanio l'ho votato riversando
su di lui tutta la mia fiducia e le mie speranze.
Davanti a tutto questo, la mia coscienza si rifiuta di credere alle baggianate
che ci hanno raccontato su questo strano sequestro. Credere che le due ragazze
siano davvero state sequestrate da terroristi iracheni e liberate grazie
alla mediazione di Gianni Letta mi porterebbe a dover credere anche a Babbo
Natale. Spero solo che ci sia, nei giorni a venire, qualche voce di vera
RESISTENZA informativa, ormai non più individuabile tra i partiti della
sinistra, nemmeno tra quelli di area più estrema, che cerchi perlomeno di
attenuare gli effetti dello spray anestetizzante spruzzato ieri da tutte
le televisioni nazionali, e si chieda almeno: CUI PRODEST?
Chissà, forse una voce di chiarezza e di ragionevole dubbio potrebbe venire
proprio dalle due ragazze, ma è certo che quello che potranno dire, se mai
avranno ancora voglia e forza di farlo, potrà essere ben poco, visto che,
al contrario di quanto successo in tutti i sequestri precedenti, non hanno
avuto praticamente nessun contatto con i loro rapitori.
Servizi Segreti, Governo, Croce Rossa... bel lavoro, davvero. I miei più
vivi complimenti per aver progettato, architettato e messo in opera la più
grande sceneggiata mediatica mai vista dopo gli attentati dell'11 Settembre
2001.
Che ci si prepara adesso? Ah, già... il GRAN FINALE... la cattura di Bin
Laden prima delle elezioni USA, certo!! Beh, lì le cose saranno davvero
in grande... la CIA è una cosa seria, fa le cose per bene e non lascia nemmeno
possibilità di dubbio... e già, lì ci sono dei professionisti, mica un Letta
e uno Scelli qualunque... anche se qui da noi, con un'opposizione guidata
da un Pierino Fassino, non c'è bisogno degli 007 della CIA, bastano anche
Letta e Scelli per prendere per il culo un intero paese.
Gianni
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