----- Original Message -----
From: "Linbo" <aborrone@???> > L'esempio delle gabbie era per dire che a una persona ricoverata in un
> reparto psichiatrico, forse non è il caso di lasciargli aperta la porta
> dal momento che molto probabilmente avrebbe qualche difficoltà a
> orientarsi nel mondo reale.
secondo me é il caso
Per cui ti facevo l'esempio dell'uccellino e > della gabbia. Se tu lasci libero un canarino stai tranquillo che il
> giorno dopo è bell'e stecchito perchè non ha mai vissuto al di fuori di
> quella gabbia. Tutto questo tralasciando il fatto che magari il
> ricoverato è imbottito di roba chimica...
non ci siamo: io spalanco gabbie, perché a me va così, amo le porte aperte.
NOn adotto né il ricoverato né il canarino, quel che faranno sono cazzi
loro. Per me aprire porte e spalancare possibilità è un criterio mio: l'uso
che questi ne faranno, é una questione loro. Il ricoverato potrebbe non solo
soffrie ma anche fare danni, che cosa ne so? chi lo conosce? é la sua vita.
Io agevolo lui perché se la viva, non intendo curarlo e fare per lui ciò che
pare bene a me.
I canarini mi stanno sul culo: apro la gabbia perché non mi piacciono le
gabbie, se poi il canarino crepa non mi fotte la più radicale delle fave. In
realtà credo che molti canarini, e molti ricoverati, rimarrebbero a lungo a
vivere nelle gabbie aperte: in fondo le nostre gabbie non sono sprangate e
pure ci viviamo dentro. La libertà uno se la conquista un pezzetto per
volta. Ma la porta aperta, dammene atto, aiuta