Autore: Pkrainer Data: Oggetto: [Cerchio] Irakeni liberi da Saddam
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From: "Linbo" <aborrone@???> > Mi sento spiazzato da ciò che è accaduto, comunque la liberazione da un
> carnefice. Per quanto schifosa potrà essere la gestione del dopoguerra
> non credo che potrà mai essere paragonabile alla dittatura di Saddam.
speriamo, ma occhio che la storia ci offre abbondanza d'esempi in tal senso:
ti faccio solo il caso dei partigiani italiani in Istria, che attendevano
l'arrivo di Tito per liberarsi dai nazisti, e sappiamo come é andata a
finire. Perché poi le storie collettive sono composte di infinite vicende
individuali, ed é in base a queste ultime che uno festeggia o piange. Oggi
gli iracheni hanno meno probabilità di morire sotto una bomba: pare poco,
ora chele bombe hanno smesso di cadere. Ma ieri era tanto. Essere vivi,
quando c'é la guerra, appare diverso, e molto meno banale, di quanto possa
apparire a noi. Devi averne passate di davvero brutte, per capire che cosa
vuol dire svegliarsi nella merda più totale, fare un bel sorriso e dirsi "
intanto sono vivo". Ma sono cose che esistono, ed é per questo che la storia
la scrivono i vincitori, perché sono loro a rappresentare la vita che
ritorna, il domani, per merdoni che siano. Chi vince afferra il cuore del
tempo, quello che ha perduto chi é stato sconfitto.
>
> Noi sappiamo che cosa significa questa vittoria a livello politico
> internazionale cosa che trovo improbabile sappia il cittadino irakeno.
a me, quelli intervistati in tv mi son parsi informati meglio degli
statunitensi e almeno quanto gli europei
E mi pare che condividano abbastanza il tuo stato d'animo, sul tipo di "son
contento di morire ma mi dispiace". In sostanza, prima gli era toccato
Saddam, ora gli toccano gli americani. Un male é finito, un altro ne
principia.