[ssf] Fw: [fori-sociali] da sbancor su cofferati a firenze

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Author: Enzo Arighi
Date:  
Subject: [ssf] Fw: [fori-sociali] da sbancor su cofferati a firenze
caro estremista rossandian-cofferatiano

spero che tu abbia presenziato ai dibattiti di firenze
non ti dovrebbe esere sfuggito che il titolo di tutto era:
no alla guerra,
no al neo liberismo
no al razzismo
e tutti hanno sottolineato la radicalità e l'unità dell'evento .

L'assetto politico futuro da te prospettato con cofferati leader
dell'estrema sinistra e prodi leader dell'estrema margherita mi sembra che
escluda parecchia parte del movimento dei movimenti che da seattle in poi
ha espresso radicalità e novità nel quadro sociopolitico italiano e
mondiale.
ad esempio mi sovvien:
la legge turco napolitano era antirazzista?(cpt?)....
la guerra in kossovo era giusta?
la concertazione sindacale portata avanti per oltre un decennio da cgil
cisl uil (cofferati dov'era?) era antiliberista?
a bocce ferme sembrerebbe che il governo berluska non voglia più toccare
l'art.18 .cioè parrebbe che per ora abbia vinto l'estremista cofferati
almeno su questa materia.; quante centinaia di migliaia di lavoratori di
piccole medie imprese al di sotto dei 15 dipendenti, se non passa il
referendum portato avanti da prc e altre forse sindacali sociali e di
movimento, sono ora licenziabili senza giusta causa?- Original Message -----
l'aberrante riforma della scuola portata avanti dalla moratti non prosegue
per caso il percorso di apertura clericale (e privatizzazione) già portato
avanti dal ministro berlinguer?(anche qui se non passasse il referendum
abrogativo della riforma berlinguer cofferati e prodi soli al governo
l'abrogherebbero?quale riforma delle pensioni farrebbero questi due lasciati
soli sulla plancia di comando? sono contrari ai fondi pensioni privati?
lascerebbero intatti i t.f.r. dei lavoratori?
siamo specchi!
riflettiamo!From: "Patrizio Beraldo" <p.beraldo@???>
To: "[forum_saronnese]" <forumsaronnese@???>
Sent: Monday, January 13, 2003 12:06 PM
Subject: [ssf] Fw: [fori-sociali] da sbancor su cofferati a firenze


> [....]
>
> > inoltro da indy e rekombinant.
> > mi pare interessante
> > deborah lucchetti
> >
> > -----Messaggio originale-----
> > Da: Sbancor Parvus [mailto:sbancor@hotmail.com]
> > Inviato: domenica 12 gennaio 2003 18.48
> > A: [...]
> >
> > Vi mando un mio intervento su Indy e rekombinant. Come al solito è
> copyleft.
> > Chi vuole pubblicarlo citando indymendia e rekombinant può farlo. ciao a
> tutti
> >
> >
> > Questa volta Rossana Rossanda ha ragione da vendere..
> > Dopo il Venerdì di Firenze, la situazione politica italiana è cambiata.
> Se
> > qualcuno non lo capisce può sempre occuparsi di calcio. Ora tutto mi si
> può
> > dire tranne che io sia un appasionato di "situazioni politiche". Mi
> sembrano
> > teatrini e balletti, disfide di potere con lessici di tipo baronale,
> insomma
> > una gran perdita di tempo. . Questo mio attegiamento proviene da una
> > completa sfiduci sulla capacità delle politiche ufficiali, sindacali,
> > istituzionali di cambiare, in meglio, i modi di vita della gente. Hanno
> > invece il potere di cambiargli in peggio.
> >
> > Ma questa volta voglio essere ben chiaro, anche a costo di sacrificare

la
> > brillantezza dello scrivere e qualche battuta velenosa. La situazione lo
> > richiede, come si diceva un tempo.
> >
> > Dunque penso, ed ho sempre pensato che i partiti di "sinistra" (tutti)

e
> i
> > sindacati di "sinistra" (tutti) in una società capitalista non possono,

e
> > non devono essere rivoluzionari. E non solo perche il cambiamento
> radicale,
> > la rivoluzione sociale, la fine delle epoche sono cose troppo complesse
> per
> > farle gestire da questi apparati burocratici. Questo sarà anche vero,

in
> > molti casi, ma c'è poi un motivo di fondo che riguarda la "critica della
> > politica e dell'economia politica". Partiti e Sindacati (tutti) sonom

la
> > forma di organizzazione della "merce forza lavoro" in quanto merce. Sono
> un
> > attore dello scambio sociale, non un impossibile sovvertitore. Quando
> fanno
> > bene il loro mestiere - cosa che negli ultimi anni è stata assai rara -

il
> > massimo a cui possono arrivare è la difesa delle categorie che
> > rappresentano, nei limiti strutturali che queste categorie hanno nella
> > società. Ciò non vuol dire che il loro ruolo, specie quando lavorano

bene
> > non sia importantissimo Difendendo la contrattazione, difendono anche la
> > democrazia e la libertà delle calssi e delle categorie meno protette.
> (Cosa
> > che nell'Italia di oggi non è certo poco!) Quando pretendono invece di
> > governare, o peggio di progettare il futuro delle societò, quasi fossero
> > architetti di qualche nuovo ordine sociale, iniziano i guai. Guai veri:

o
> si
> > finisce nel "partito autoritario" che impone la sua linea, (ormai

oggetto
> > degno delle attenzione del WWF) o più facilmente si finisce su quelle
> "terze
> > vie" alla Blair, D'Alema & soci.
> >
> > Questa lunga premessa per dire: i movimenti sono una cosa, i partiti e i
> > sindacati un'altra.
> >
> > I movimenti sono orizzontali, praticano la democrazia diretta, si
> inventano
> > nuovi rapporti sociali e nuove forme di cooperazione. Quando sono
> > particolarmente forti possono introdurre cambiamenti e innnovazioni
> > permanenti nella società. Avenno negli anni '60. Non avvenne più fino a
> > Seattle.
> >
> > I partiti e i sindacati al massimo possono "recuperare" qualche idea dei
> > movimenti, sclerotizzarla, arruginirla e consegnarla al mercato dei
> > "pensieri usati".
> >
> > Nella miglire delle ipotesi possono costituire spazi di libertà utili ai
> > movimenti, aumentandone la capacità di incidere e di introdurre nuove

idee
> e
> > nuove pratiche.
> >
> > Se la questione sta così, qual è l'oggetto del contendere fra

Bertinotti,
> > Bernocchi e Cofferati? A mio avviso nessuno di rilievo. Se non beghe di
> > cortile, coltivazione di ortaggi, gestione di nicchie di sopravvivenza.
> Ben
> > Poco!
> >
> > Né Bertinotti, né Bernocchi possono pensare seriamente che le loro
> > organizzazioni siano o possano diventare rivoluzionarie! Suvvia!
> >
> > E allora? Allora ha ragione Cofferati che almeno è uomo dall'argomentare
> > cortese e dai lunghi silenzi (cosa che non dispiace nell'epoca della
> > politica urlata e degli estremismi di centro).
> >
> > Cofferati è soprattutto un pragmatico, che conosce i limiti del suo

agire
> e
> > meglio ancora conosce i limiti della struttura che lo appoggia. Ora sta
> > facendo una operazione "politica" interessante.
> >
> > Cerca di coniugare la forza della CGIL con vari movimenti, dai
> girotondini,
> > ai no global, da emergency, ai cattolici. Il suo obiettivo politico sono
> le
> > prossime elezioni cui vuole arrivare come leader di una sinistra

realmente
> > unita e alleata con Romano Prodi, candidato Leader della coalizione .

Nel
> > campo delle ipotesi realistiche è una di quelle più dotate di senso.
> > Ovviamente non è un uomo dei "movimenti", ne un rivoluzionario. E su
> questo
> > è più onesto di altri.
> >
> > E allora che senso ha "fargli le poulci" da parte di partiti e sindacati
> "di
> > sinistra"? Nessun senso comune, a meno che non si voglia resusitare
> l'idea
> > "gruppettara" dei partiti e dei sindacati "rivoluzionari".
> >
> > Nemmeno gli anarcosindacalisti riuscirono sempre ad essere

organizzazione
> di
> > difesa degli interessi dei lavoratori e avanguardia rivoluzionaria,
> insieme.
> > E stiamo parlando di Durruti, di Sorel, del primo Di Vittorio, di

Armando
> > Borghi. E non vorrei fare paragoni con gli attuali..
> >
> > E allora?
> >
> > Allora ha ragione la Rossanda sul "Manifesto" di oggi: "La questione di
> una
> > sinistra forte sul piano sociale, capace di condizionare il capitale,
> > condiziona una rivitalizzazione dellopposizione a Berlusconi che non è
> > soltanto, né specialmente una anomalia... Dietro lo spettacolo penoso
> della
> > rissa fra le sinistre, questa è la vera posta in gioco, un modo

arruffato
> > per non guardarla in faccia. E' una posta in buona misura epocale. E

anche
> > chi vede con simpatia il cinese non può limitarsi né a tifare per la sua
> > impresa né a gufarla prevedendone le difficoltà: non è impresa di uno
> solo.
> > Chi si sente da questa parte della barricata, ha da darsi da fare, noi
> > compresi."
> >
> > E non dimentichiamoci che almeno in parte l'attuale politica del cinese

è
> un
> > effeto dell'agire proprio dei "movimenti". Oggi di fronte alla crisi
> > economica, alla guerra imminente, alla crisi strutturale dell'ambiente e
> > così via, il fatto che alla guoida della sinistra unita ci sia uno che

è
> > contro la guerra senza tentennamenti, per la difesa dell'art.18, per la
> > difesa degli spazi democatici, uno che con i "movimenti" ci parla, ai
> > "movimenti" conviene. Per andare più avanti negli spazi aperti. O
> preferiamo
> > continuare a litigare con D'alema & partners per i prossimi cinque anni?
> >
> >
> >
> >
> >
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